venerdì 30 novembre 2012

RELAZIONE PREFETTIZIA DELLACOMMISSIONE DI ACCESSO AGLI ATTI AL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE E DECRETOPRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

RELAZIONE PREFETTIZIA DELLACOMMISSIONE DI ACCESSO AGLI ATTI AL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE E DECRETOPRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE  (PDF)







IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 novembre 2012  Scioglimento del consiglio comunale di Isola delle Femmine  e  nomina della commissione straordinaria. (12A12433)

                 

 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

  Considerato che nel comune di Isola  delle  Femmine  (Palermo)  gli organi   elettivi   sono   stati   rinnovati   nelle    consultazioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009;

  Considerato che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra componenti del  consesso  e  la criminalita' organizzata locale;

  Ritenuto che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti  esterni della criminalita'  organizzata  arreca  grave  pregiudizio  per  gli interessi della collettivita' e determina lo svilimento e la  perdita di credibilita' dell'istituzione locale;

  Ritenuto che, al fine di porre rimedio  alla  situazione  di  grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di  Isola delle Femmine, si rende necessario far luogo  allo  scioglimento  del consiglio comunale e disporre il  conseguente  commissariamento,  per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;

  Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;

Vista la proposta del Ministro dell'interno, la  cui  relazione  e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;

  Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,  adottata  nella riunione del 9 novembre 2012 alla quale e' stato debitamente invitato

il Presidente della Regione Siciliana;

                              Decreta:

                               Art. 1

  Il consiglio comunale di Isola delle Femmine (Palermo)  e'  sciolto per la durata di diciotto mesi.

                               Art. 2

  La gestione  del  comune  di  Isola  delle  Femmine  (Palermo),  e' affidata alla commissione straordinaria composta da:

    dott. Vincenzo Covato - viceprefetto a riposo;

    dott.ssa Matilde Mule' - viceprefetto aggiunto;

    dott. Guglielmo Trovato - dirigente di II fascia.

                               Art. 3

  La commissione straordinaria per la  gestione  dell'ente  esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari  a  norma  di  legge,  le attribuzioni spettanti al  consiglio  comunale,  alla  giunta  ed  al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle  medesime cariche.





Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il comune di Isola delle Femmine (Palermo), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative  del  6  e  7 giugno 2009, presenta forme di ingerenza da parte della  criminalita’ organizzata   che   compromettono   la   libera   determinazione    e l’imparzialita’   degli   organi   elettivi,   il   buon    andamento dell’amministrazione ed  il  funzionamento  dei  servizi,  con  grave pregiudizio per lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica.

I contenuti  di  alcuni  esposti  trasmessi  alla  prefettura  di Palermo ed alla locale stazione dell’Arma dei Carabinieri ponevano in evidenza svariate circostanze in base  alle  quali  l’amministrazione comunale di Isola delle Femmine sarebbe stata soggetta  all’influenza della locale criminalita’ organizzata.

In relazione a tali segnalazioni ed  al  fine  di  verificare  la sussistenza di forme di  condizionamento  e  di  infiltrazione  delle locali consorterie nei confronti  degli  amministratori  comunali  il prefetto di Palermo, con decreto  del  3  aprile  2012,  ha  disposto l’accesso presso il suddetto comune ai sensi dell’art.  1,  comma  4, del decreto legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, per gli accertamenti di rito.

All’esito   degli   accertamenti   effettuati,   la   commissione incaricata dell’accesso ha depositato le proprie  conclusioni,  sulle cui  risultanze  il  prefetto  di  Palermo,   sentito   il   Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza  pubblica  integrato  con  la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso  il  Tribunale di  Palermo,  che  si  e’  pronunciato  all’unanimita’,  ha   redatto l’allegata relazione in data 30 agosto 2012,  che  costituisce  parte integrante  della  presente  proposta,  in  cui  si  da’  atto  della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la  criminalita’ organizzata di tipo mafioso  e  su  forme  di  condizionamento  degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per lo  scioglimento  del consiglio comunale.

I lavori svolti  dalla  commissione  d’indagine  hanno  preso  in esame, oltre  all’intero  andamento  gestionale  dell’amministrazione comunale, la cornice criminale  ed  il  contesto  ambientale  ove  si colloca l’ente locale.

    Il  territorio   del   comune   di   Isola   delle   Femmine   e’ contraddistinto  dal  controllo  operato  da   un   esponente   della criminalita’  organizzata,  originario  del  luogo,  condannato   con sentenza emessa dal G.U.P. di Palermo il 20 dicembre 2000 e  divenuta irrevocabile  il  7  ottobre  2003  a  4  anni  di   reclusione   per associazione di tipo mafioso ai sensi dell’art. 416-bis c.  p.  commi 1, 3,  4  e  6.  In  particolare  la  citata  sentenza  ha  accertato l’appartenenza dello stesso all’associazione  mafiosa  «cosa  nostra» con un ruolo incisivo nell’ambito della  famiglia  mafiosa  di  Isola delle Femmine.

Il citato capo mafia e’ stato nuovamente tratto  in  arresto  nel 2010, nell’ambito di altra  operazione  giudiziaria,  ed  e’  tuttora detenuto. E’ gravemente indiziato in relazione al reato di  direzione dell’associazione   mafiosa   «cosa   nostra»   quale   promotore   e organizzatore delle relative  attivita’  illecite  avvalendosi  della forza intimidatrice del vincolo associativo  e  della  condizione  di assoggettamento per commettere delitti contro la vita, l’incolumita’, il controllo di attivita’  economiche,  concessioni,  autorizzazioni, appalti e servizi pubblici per intervenire  sulle  istituzioni  e  la pubblica amministrazione.

Unitamente al citato capo famiglia, nel  contesto  criminale  che esercita l’influenza sul territorio  comunale,  operano  anche  altri personaggi appartenenti  all’organizzazione  malavitosa,  di  elevato  spessore  criminale,  con  precedenti   per   reati   associativi   e considerati persone socialmente pericolose.

    L'accesso ispettivo ha consentito di individuare  un  insieme  di cointeressenze, relazioni e frequentazioni tra esponenti della locale famiglia mafiosa, al  cui  vertice  e'  il  citato  capo  mafia,  con componenti dell'apparato politico nonche' di quello  burocratico.  In tal modo sono stati evidenziati quegli  elementi  che  dimostrano  la condizione di  penetrazione  della  locale  organizzazione  criminale nelle diverse sfere della vita amministrativa dell'ente.

    In particolare sono stati riscontrati legami parentali, a diversi livelli, tra alcuni componenti della giunta e del consiglio  comunale con la criminalita' organizzata, nonche'  ricorrenti  ed  inopportune frequentazioni.

    Viene posto in evidenza  come,  sebbene  la  limitata  estensione territoriale ed limitato numero di abitanti dell'ente avrebbe  dovuto consentire a coloro che rivestono cariche pubbliche di esercitare  un vaglio attento delle dinamiche  sociali  e  delle  sfere  relazionali ponendo   cosi'   maggiore   attenzione    alle    scelte    politico amministrative, i diversi personaggi politici non hanno in alcun modo posto  in  essere  una  effettiva  presa  di  distanza  dalle  locali organizzazioni criminali.

    Il comune  di  Isola  delle  Femmine  e'  caratterizzato  da  una sostanziale    continuita'    amministrativa    che     si     evince dall'avvicendamento nei ruoli di vertice  dell'ente  da  parte  delle stesse  persone:  l'attuale   sindaco,   al   suo   secondo   mandato consecutivo, aveva gia' svolto, nei mandati immediatamente precedenti all'elezione a primo cittadino,  le  funzioni  di  vice  sindaco;  il sindaco eletto nelle  tornate  amministrative  del  1993  e  1998  ha successivamente svolto fino al 2006, le funzioni di vice sindaco; tre degli attuali componenti della giunta ed il presidente del  consiglio comunale  hanno  rivestito   cariche   politiche   nella   precedente consiliatura.

    Le ingerenze della criminalita' nelle funzioni e nelle  attivita' svolte dal comune si  sono  tradotte  in  molteplici  illegittimita', abusi, anomalie e sviamenti  dell'attivita'  amministrativa  volti  a favorire economicamente o sotto forma di  altre  utilita'  persone  o societa' direttamente o indirettamente collegati ad  esponenti  della locale consorteria mafiosa.

    E' stato rilevato che talune  distorsioni  gestionali  dell'ente, poste in essere in favore di soggetti  vicini  alla  locale  famiglia mafiosa, hanno radici nelle amministrazioni avvicendatesi  nel  corso degli anni e si sono ripetute in costanza dei due mandati  elettorali guidati dall'attuale sindaco.

    Fattori che attestano  la  penetrazione  malavitosa  sono  emersi dall'analisi delle  procedure  di  aggiudicazione  degli  appalti  di lavori servizi e forniture. E' stata  riscontrata  la  ricorrenza  di quei caratteri indiziari che connotano i sistemi di gestione illegale delle gare ad evidenza pubblica, quali  la  presenza  ripetuta  delle medesime ditte in gare diverse con  un  avvicendamento  delle  stesse nelle aggiudicazioni nonche'  la  riferibilita'  di  tali  aziende  a cosche mafiose locali.

    Piu' in particolare, la commissione d'indagine ha constatato come l'amministrazione   comunale,   nel   tempo,   abbia    costantemente disapplicato i rigorosi dettami stabiliti  per  l'espletamento  delle gare pubbliche, facendo ricorso a procedure ristrette per  la  scelta del contraente, procedure negoziate o a  trattativa  privata  di  cui all'art. 57 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 o mediante cottimo fiduciario ai sensi dell'art.  125  del  citato  decreto.  Il ricorso a tali procedure non era giustificato dai necessari caratteri di urgenza ed indifferibilita' per gli specifici casi  e  tanto  piu' conciliabile  con  le  dovute  precauzioni   che   devono   connotare l'attivita' di un comune che si trova ad  operare  in  un  territorio notoriamente contraddistinto da interferenze illecite.    

Gravi e persistenti anomalie hanno interessato  le  procedure  di affidamento di lavori mediante appalto pubblico. E' risultato infatti che in alcuni casi l'amministrazione ha frazionato  gli  importi  dei lavori; con tali modalita' operative e' stato  possibile  eludere  le puntuali disposizioni in materia.

    In  altre  procedure  e'  stata  applicata  la  normativa   sulla fornitura  di  beni,  mentre  si  sarebbe  dovuto  applicare   quella concernente la prestazione di opere.

    E' emblematico di uno sviamento dell'attivita' amministrativa  il frequente ricorso alla procedura del cottimo fiduciario, connotato da anomalie per la riscontrata mancata adozione  del  regolamento  sulle modalita'  di  affidamento  di  lavori  pubblici   mediante   cottimo fiduciario e la mancata adozione del relativo albo delle  imprese  di fiducia.

    L'assenza di tali strumenti organizzativi ha  fatto  si'  che  il comune di Isola delle  Femmine,  per  l'espletamento  delle  gare  di affidamento dei lavori da eseguire, adottasse procedure in  contrasto con i principi di trasparenza, rotazione e parita' di  trattamento  e comunque non in  linea  con  le  disposizioni  contenute  nel  citato decreto legislativo n. 163/2006.

    La relazione prefettizia ha messo in rilievo che  il  complessivo quadro delle evidenziate anomalie e irregolarita' poste in essere nel corso delle due ultime  consiliature  guidate,  sempre  dallo  stesso primo  cittadino,  e'  la  dimostrazione  di   come   l'infiltrazione criminale abbia condizionato l'azione dell'amministrazione comunale.

    Nello specifico tale condizionamento e' rilevabile dalle seguenti iniziative dell'ente.

    E' il caso della procedura concernente i lavori  di  collegamento del  sistema  fognario  comunale  ad  un  depuratore  consortile.  In particolare e' stato verificato che sulle buste pervenute al comune e contenenti le  offerte  delle  ditte  interessate  non  veniva  posto l'orario di arrivo, non consentendo  in  tal  modo  di'  adottare  il criterio secondo  cui  le  varie  offerte  dovevano  essere  ordinate progressivamente.  La  societa'  vincitrice  doveva  inoltre   essere esclusa atteso che  la  documentazione  dalla  stessa  depositata  e' risultata insufficiente rispetto a quanto previsto  dal  disciplinare di gara, non avendo prodotto  la  stessa  societa'  ne'  la  cauzione provvisoria  ne'  idonea  documentazione  comprovante  il  prescritto versamento all'autorita' per la vigilanza sui lavori pubblici.

    Le  diverse  irregolarita'  riscontrate,  sia  sotto  il  profilo sostanziale  sia  sotto  il  profilo  formale,  attestano  l'avvenuta penetrazione della criminalita' nell'ente per il fatto che la gara in esame si e' conclusa proprio con l'aggiudicazione dei lavori  ad  una societa'   che   presenta   forti   elementi   di   controindicazione

L'amministratore unico della stessa e' uno stretto  congiunto  di  un soggetto tratto in arresto per il reato di associazione mafiosa e  la medesima societa', nell'ambito delle relative  indagini  giudiziarie, e' stata sottoposta a perquisizione.

    Ulteriori anomalie hanno contraddistinto la  fase  di  esecuzione dei lavori ed in particolare l'affidamento  in  subappalto  di  parte degli stessi ad una ditta riconducibile alla locale famiglia mafiosa.

La commissione d'indagine  ha  posto  in  rilievo  che  in  occasione dell'autorizzazione del sub appalto in  questione  la  prefettura  di Palermo aveva rappresentato al comune  di  Isola  delle  Femmine  gli aspetti di controindicazione del subappalto in argomento, atteso  che in occasione dell'istruttoria svolta per un'altra procedura  di  gara nei confronti  della  stessa  ditta  era  stata  emessa  interdittiva antimafia.

    Inoltre, da parte della  prefettura,  era  stato  fatto  presente all'ente locale che se avesse aderito al protocollo di legalita',  la procedura di subappalto in esame sarebbe rientrata in quelle per  cui sarebbe stato obbligatorio effettuare la verifica antimafia,  con  il conseguente effetto che la societa' in questione non  avrebbe  potutoessere affidataria del sub appalto.

    La mancanza  di  controlli  da  parte  dell'ente  nella  fase  di esecuzione delle  opere  ha  tra  l'altro  favorito  un  ripetuto  ed illegittimo ricorso alla stipula di subappalti,  affidati  a  diverse societa', per un importo complessivamente superiore al limite del 30% del valore dell'appalto,  in  contrasto  con  quanto  previsto  dalla normativa di settore.

    Concorre a delineare il quadro di cointeressenze sussistenti  tra amministrazione  e  locale  criminalita'  l'esame   della   procedura concernente i lavori di «ristrutturazione  approdo  e  movimentazione della zona destinata ai pescatori nel porto di Isola delle  Femmine», caratterizzata  da  distorsioni   ed   irregolarita'   che   assumono particolare rilievo in ragione della contiguita' ad ambienti  mafiosi dei vertici della societa' che si e' aggiudicata l'appalto.

    L'amministratore unico e' figlio di  un  esponente  della  locale organizzazione mafiosa, condannato  con  sentenza  del  Tribunale  di Palermo del 20  luglio  2000  perche'  indiziato  del  reato  di  cui all'art. 416-bis per aver concorso con altre persone, in qualita'  di titolare di impresa operante nel settore edile, alle attivita' ed  al perseguimento degli scopi dell'associazione mafiosa denominata  «cosa nostra».

    Le risultanze investigative avevano evidenziato  che  lo  stesso, unitamente  ad  altri,  aveva  consentito  che   soggetti   collegati all'organizzazione  «cosa  nostra»   si   aggiudicassero   i   lavori commissionati  da  un'amministrazione  comunale  della  provincia  di Palermo attraverso la previa  consegna,  ai  titolari  delle  imprese concorrenti, delle buste contenenti le offerte presentate dalle ditte partecipanti alle varie gare di appalto, in  modo  tale  da  pilotare l'esito finale delle stesse.

    Nel senso della  evidenziata  continuita'  amministrativa  si  e' rivelato anche l'esame della procedura per l'appalto di  manutenzione delle fognature e caditoie, servizio che, a seguito della rinuncia da parte della ditta che si era aggiudicata la gara, e'  stato  affidato ad una societa' che presenta gravi forme di controindicazione.

    Detto aspetto e' connesso alla circostanza che la stessa societa' risulta collegata ad altra  azienda  operante  nello  stesso  settore d'attivita' e che  i  proprietari  e  gli  amministratori  delle  due societa' presentano stretti legami parentali con esponenti di rilievo della locale criminalita' organizzata. Questi  ultimi,  nel  passato, hanno favorito la  latitanza  di  soggetti  criminali  di  primissimo rilievo ed inoltre uno di detti esponenti  e'  stato  condannato  per reati associativi.

    Il gruppo familiare in argomento,  peraltro,  ha  partecipato  ad iniziative  di  costruzioni  edili  unitamente  ad   altri   soggetti controindicati.

    L'organo ispettivo ha posto in rilievo come il  comune  di  Isola delle Femmine, nel corso degli anni,  abbia  frequentemente  affidato alla predetta societa' una ripetuta serie di lavori pubblici  facendo ricorso a ordinanze sindacali di intervento straordinario  o  a  gare informali a trattativa privata. Gli evidenziati, ripetuti affidamenti portano a ritenere fondatamente che la societa' in questione sia  una vera e propria «fiduciaria» del comune di Isola delle Femmine.

    In tale contesto le iniziative per la diffusione della  legalita' intraprese dall'amministrazione comunale sono apparse piu' che  altro come mere «operazione di  facciata»  atteso  che,  come  evidenziato, diversi settori del comune si sono rivelati soggetti a gravi forme di condizionamento e solamente il 27 febbraio 2012 l'ente ha aderito  al protocollo di legalita' Carlo Alberto Dalla Chiesa.

    Anche  le  procedure  analizzate  nel   settore   urbanistica   e territorio hanno evidenziato i caratteri di una sostanziale linea  di continuita' con le modalita' operative adottate dalle amministrazioni succedutesi negli anni precedenti.

    Significativo in tal senso  si  e'  rivelato  l'esame  di  alcune concessioni   edilizie   connotate   da   favoritismi   ed    anomale cointeressenze. Al riguardo giova sottolineare che il comune di Isola delle Femmine e' sottoposto  ad  una  serie  di  vincoli  di  diversa natura, archeologici, idrogeologici e sismici, per cui ogni procedura avrebbe dovuto essere piu' rigorosa e maggiormente  rispettosa  delle varie normative di settore.

    L'iter per l'approvazione del piano regolatore generale,  avviato dal comune verso la meta' degli anni '90, si e' rilevato  farraginoso e caratterizzato da un'estrema lentezza. Il Piano e'  stato  adottato solo  nell'agosto  dell'anno  2007  nel  corso  del   primo   mandato dell'attuale sindaco. La procedura volta all'approvazione  definitiva del nuovo strumento urbanistico, tuttavia, non puo' ritenersi  ancora conclusa.  L'insieme  di  tali  circostanze,  che  hanno   consentito all'ente di continuare ad avvalersi di strumenti  non  adeguati  alle esigenze  del  territorio,  si  sono  rivelate  un  utile  mezzo  per agevolare  gli  interessi  economici  di  soggetti  riconducibili  ad ambienti controindicati.

    Emblematica  in  tal  senso  e'  la  vicenda  relativa   ad   una concessione edilizia per la realizzazione di tre ville  unifamiliari, rilasciata proprio in prossimita' della  tornata  elettorale  che  ha visto nuovamente eletto l'attuale sindaco.

    A seguito di un esposto, il locale comando Carabinieri richiedeva al competente ufficio della Regione una verifica della concessione in esame.   Tale   organo,   all'esito    dell'accertamento    esperito, rappresentava che la concessione  doveva  ritenersi  illegittima  per mancanza dei presupposti richiesti dalla normativa di settore.

    Lo sviamento  dell'attivita'  amministrativa  e  l'attitudine  ad operare in violazione dei principi di legalita' risulta evidente  ove si consideri che l'amministrazione comunale, pervicacemente, decideva di  non  modificare  in  alcuna  parte  i  contenuti  della  suddetta concessione pur a fronte di un secondo intervento della  Regione  che confermava  l'illegittimita'  del  provvedimento  ed  evidenziava  la competenza del comune all'annullamento dell'atto.

    Tali  illegalita'  procedurali  sono  risultate   funzionali   ad assecondare  interessi  illegali  in  quanto  i   beneficiari   della concessione in argomento sono stretti congiunti di  un  esponente  di spicco della locale famiglia mafiosa, di professione costruttore, che risulta aver avuto partecipazioni societarie con soggetti colpiti  da provvedimenti giudiziari per associazione di tipo mafioso.

    Ulteriori anomalie sono emerse dall'esame di un'altra concessione edilizia per la  mancanza  dei  presupposti  per  il  rilascio  della concessione stessa; l'indagine ispettiva ha  inoltre  evidenziato  la mancata   riscossione,   da   parte   dell'ente,   degli   oneri   di urbanizzazione e dei costi di costruzione.

    Tale procedura era stata avviata  sin  dal  2001  dai  precedenti proprietari del  fondo  che,  dopo  una  lunga  e  complessa  vicenda amministrativa,  protrattasi  per  anni  con  gli  uffici   comunali, vendevano l'area ad una ditta la  cui  riconducibilita'  ad  ambienti controindicati era nota ai competenti uffici comunali. Tale  societa' solo dopo pochi mesi dalla richiesta  di  voltura  della  pratica  in esame otteneva il rilascio del provvedimento richiesto.

    Ulteriori aspetti  emblematici  della  complessiva  vicenda  sono rinvenibili nella circostanza che, solo a seguito di un'operazione di polizia e del connesso arresto di uno  stretto  congiunto  del  socio amministratore della suddetta societa', il responsabile  dell'ufficio tecnico comunale chiedeva alla locale  procura  della  Repubblica  ed alla prefettura di Palermo di conoscere se la societa' a  cui  favore era stata rilasciata  la  concessione  edilizia  fosse  riconducibile all'esponente della criminalita' tratto in arresto.

    La commissione d'indagine al riguardo ha posto in evidenza, anche in  questo  caso,  l'assenza  di  controlli  e  verifiche  da   parte dell'ente, atteso che elementi di controindicazione sulla societa' in argomento erano gia' da tempo a  disposizione  del  comune  di  Isola delle Femmine in quanto la  stessa  prefettura  aveva  in  precedenza segnalato, in occasione di altra procedura, i rapporti esistenti  tra il soggetto tratto in arresto e  la  famiglia  titolare  delle  quote sociali a cui era stata rilasciata la concessione edilizia.

    Significativi  elementi  di   cointeressenze   tra   criminalita' organizzata  ed  amministratori  comunali  emergono  altresi'   dalla circostanza  che  alla  votazione  di  talune  delibere   concernenti l'assetto urbanistico ha partecipato anche  il  consigliere  comunale che, poco tempo  dopo  la  votazione  delle  stesse,  ha  redatto  in qualita' di tecnico incaricato dalla societa' proprietaria  dell'aera la relazione finale per l'adeguamento  del  progetto  di  costruzione relativo alla concessione in argomento.

    Illegittimita' hanno caratterizzato anche la complessa procedura, protrattasi per anni, concernente il rilascio di una concessione  per l'ampliamento di un esercizio commerciale  il  cui  titolare  e'  uno stretto congiunto del locale capo mafia.

    Come  ampiamente  riportato   nella   relazione   redatta   dalla commissione d'indagine, l'analisi del  complessivo  iter  istruttorio connesso al rilascio di tale concessione, le  diverse  autorizzazioni nel tempo rilasciate, le date delle protocollazioni e  la  tempistica per l'evasione delle relative istruttorie hanno posto in rilievo  una serie di anomalie  e  irregolarita',  fortemente  indicative  di  uno sviamento  dell'attivita'  amministrativa.  L'organo   ispettivo   ha evidenziato come il mancato rispetto degli adempimenti  previsti  per legge e l'assenza di  un'attivita'  di  controllo,  attivata  solo  a seguito di  esposti,  si  sono  risolti  in  favore  degli  interessi economici di ambienti mafiosi.

    Ulteriori criticita' che contribuiscono a definire la  situazione di precarieta'  dell'ente  locale  e  la  diffusa  illegalita'  hanno interessato il settore finanziario contabile.

    E' stata  posta  in  rilievo  la  sussistenza  di  una  rilevante evasione tributaria  nei  confronti  della  quale  l'amministrazione, negli anni, non ha posto in essere un'efficace  azione  di  contrasto ne' una decisa attivita' per il recupero dei tributi.

    Il verificarsi di tali criticita' sono anche da  ascriversi  alla cattiva gestione, con condotte di rilevanza penale, posta  in  essere dalla  societa'  alla  quale  era  stato  affidato  il  servizio   di riscossione dei ruoli di competenza comunale.

    Come emerso nel corso dell'accesso ispettivo  tale  societa'  non solo ha omesso di riversare  quanto  aveva  riscosso  ma,  nonostante l'avvenuta rescissione  del  contratto,  si  e'  anche  rifiutata  di restituire al comune la relativa documentazione.

    Le accertate anomalie in materia  di  imposizione  e  riscossione tributaria sono un segnale evidente dell'incapacita' o della mancanza di  volonta'  dell'amministrazione  eletta  di  dettare  indirizzi  e attuare adeguate strategie di vigilanza e controllo in un settore  di vitale importanza per la sana gestione dell'ente locale, settore  nel quale invece la commissione d'indagine ha accertato il sussistere  di atteggiamenti omissivi,  se  non  addirittura  compiacenti,  a  tutto vantaggio di interessi riconducibili ad ambienti controindicati.

    Emblematiche in tal senso  sono  le  verifiche  effettuate  dalla commissione d'indagine su un  progetto,  approvato  con  delibera  di giunta del 2010, che si proponeva di accertare e recuperare i tributi locali evasi negli ultimi cinque anni.

    In effetti la preannunciata  azione  di  recupero  non  e'  stata intrapresa. L'organo ispettivo ha infatti svolto un  accertamento  su un campione di contribuenti appartenenti a nuclei familiari legati  o riconducibili alla criminalita' organizzata e l'esito dell'analisi ha evidenziato, con riferimento a tale campione, che la  percentuale  di tributi non versata, rispetto a quanto accertato ed iscritto a ruolo, e' pari all'89%.

    L'amministrazione pertanto non solo non ha  posto  in  essere  le opportune verifiche e iniziative  per  una  corretta  gestione  delle entrate ma  con  la  propria  condotta  ha,  di  fatto,  favorito  il concretizzarsi di una situazione in cui il tasso di evasione  fiscale risulta piu' elevato con  riferimento  ai  soggetti  riconducibili  o appartenenti a famiglie mafiose.

    Tale stato di cose ha prodotto una grave  criticita'  finanziaria dell'ente  locale  ed  inoltre  il  mancato  recupero  delle  entrate tributarie ha precluso l'utilizzo di dette risorse per  iniziative  e servizi in favore della collettivita'.

    Ulteriori illegittimita'  e  comunque  il  mancato  rispetto  dei principi  di  legalita'  hanno  interessato  l'attivita'  svolta  dal servizio economato, gestito  di  fatto  da  un  dipendente  comunale, sebbene lo stesso non fosse preposto al  servizio.  Gli  accertamenti effettuati   hanno   consentito   di   verificare   difformita'    ed irregolarita' in specie per quanto attiene i criteri  di  scelta  dei fornitori.

    Piu' in particolare nell'ambito di tale servizio, nel periodo  di tempo preso in esame, sono state effettuate spese  di  rappresentanza avvalendosi  sempre  dello  stesso  fornitore,  vicino  ad   ambienti controindicati, che  e'  risultato  essere  lo  stesso  soggetto  nei confronti del quale, come  accertato  dalla  commissione  d'indagine, l'ente  comunale  ha  rilasciato  la  gia'  citata  concessione   per occupazione   di   suolo   pubblico   caratterizzata   da    ripetute irregolarita'.

    Le vicende analiticamente esaminate e  dettagliatamente  riferite nella relazione  del  Prefetto  di  Palermo  denotano  una  serie  di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Isola delle  Femmine che, disattendendo ogni principio di buon andamento, imparzialita'  e trasparenza, hanno compromesso il regolare funzionamento dei  servizi con grave pregiudizio degli interessi pubblici.

    Ritengo pertanto che ricorrano le condizioni per  l'adozione  del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di  Isola  delle Femmine (Palermo) ai sensi dell'art. 143 del decreto  legislativo  18 agosto 2000, n. 267.

    In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

      Roma, 5 novembre 2012

                                Il Ministro dell'interno: Cancellieri

http://www.governo.it/backoffice/allegati/69722-8248.pdf

 

 

 

Prefettura di Palermo

Ufficio Territoriale del governo
        Area Ordine e Sicurezza Pubblica - 1^ bis –

Prot. n.1302/R-Area SIC/I^ Bis                         30 agosto 2012
Al Signor Ministro dell’Interno

ROMA    

OGGETTO :  Comune di Isola delle Femmine  (PA)  -  trasmissione  della relazione di  cui  all’art.  143  3°  comma  del  T.U.E.L.  ad  esito dell’accesso ispettivo.

PREMESSA

Con decreto n. 25280/Area O.S.P. 1^Bis del 3 aprile 2012,  su  delega del Ministro dell’Interno, giusta D.M. in  data  16  marzo  2012,  Io scrivente ha disposto l’accesso  presso  il  Comune  di  Isola  delle Femmine, al fine di verificare la sussistenza degli elementi  di  cui al comma 1 dell’art. 143 d.lgs. 267/2000, ai sensi  dell’articolo  2, comma  2-quater,  del  decreto-legge  29  ottobre   1991,   n.   345, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410.

Il procedimento che ha condotto all’adozione del citato provvedimento


traeva  origine   dalle   risultanze   di   una   attenta   attivita’ investigativa,  condotta  dal  Comando  Provinciale   dell’Arma   dei Carabinieri di  Palermo  e  dalla  dipendente  Compagnia  di  Carini, scaturita anche  da  numerosi  esposti  pervenuti  alla  locale  sede dell’Arma nonche’ a  questa  Prefettura,  che  lumeggiavano  svariate circostanze nelle quali l’Amministrazione  comunale  di  Isola  delle Femmine avrebbe agito sotto  l’influenza  o  con  il  condizionamento della criminalita’ organizzata  di  stampo  mafioso,  allo  scopo  di favorirne gli esponenti locali.

Detti  esposti  sono  stati  presentati  nella  quasi  totalita’  dal movimento politico “Rinascita Isolana”, che  corrisponde  all’omonimo attuale gruppo  consiliare  di  minoranza  ed  il  cui  coordinatore, “Omissis”, sottoscrittore degli stessi esposti insieme ai consiglieri comunali, ha gia’ ricoperto la carica di Sindaco del Comune di  Isola delle Femmine per due mandati consecutivi, dagli anni novanta fino al 2004, anno nel quale e’ stato eletto per  la  prima  volta  l’attuale Sindaco, “Omissis”.

Attraverso le citate segnalazioni venivano delineate, in particolare, diverse circostanze nelle quali  l’Amministrazione  comunale  avrebbe assunto   comportamenti   ed   adottato   conseguenti   provvedimenti nell’intento di favorire gli interessi economici  sul  territorio  di soggetti collegati piu’ o meno da  vicino  a  personalita’  orbitanti negli  ambienti  della  criminalita’  organizzata  locale,   se   non addirittura all’elemento di spicco della famiglia  mafiosa  di  Isola delle Femmine e di Capaci, “Omissis” (classe “Omissis”), pregiudicato ed in atto detenuto per associazione di stampo mafioso.
In data 16 aprile 2012, la Commissione prefettizia, nominata  con  il provvedimento  sopra  citato,  previa  notifica  al  Sindaco  ed   al Segretario Generale, si e’ pertanto insediata  presso  il  Comune  di Isola  delle   Femmine   (PA)   per   l’accertamento   di   eventuali condizionamenti da parte della criminalita’ organizzata, dando  avvio all’acquisizione degli atti inerenti le attivita’ piu’  significative dell’Ente, con particolare riguardo ai settori dei  lavori  pubblici, dell’urbanistica, della  riscossione  dei  tributi  nonche’  piu’  in generale   agli   atti   di   governo   ed   agli   impegni   assuntidall’amministrazione a partire dal  mese  di  giugno  2009,  data  di insediamento degli attuali Organi elettivi.

La Commissione, a conclusione del lavoro  d’indagine,  ha  rassegnato nei termini di legge le proprie  conclusioni  allo  scrivente,  anche attraverso una  dettagliata  relazione  recante  il  compendio  delle attivita’ svolte presso il Comune di Isola delle Femmine.
Il Comitato per l’Ordine  e  la  Sicurezza  Pubblica,  integrato  per l’occasione con la partecipazione del  Procuratore  della  Repubblica presso  il  Tribunale  e  del   Procuratore   presso   la   Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, e’ stato sentito il successivo  30 agosto 2012, e nell’occasione si e’ convenuto  sulla  sussistenza  di concreti, univoci e rilevanti elementi comprovanti  collegamenti  tra gli amministratori di’ quel Comune  e  la  criminalita’  organizzata, integranti la fattispecie di cui all’art.143, comma  4  del  d.  lgs.  267/2000.
Prima  di  procedere   alla   specifica   descrizione   degli   esiti dell’accesso da parte della Commissione, si ravvisa l’opportunita’ di tratteggiare uno specifico quadro degli  assetti  della  criminalita’ organizzata  sul  quel  territorio  in   relazione   alle   possibili interferenze nei confronti della  situazione  politico-amministrativa dell’ente locale in argomento.

Criminalita’ organizzata sul territorio


La cittadina di Isola delle Femmine, situata alle porte  di’  Palermo per chi proviene da Trapani e dall’aeroporto del capoluogo siciliano, e’ nota per essere il luogo dove il 23 maggio 1992 persero la vita il magistrato Giovanni FALCONE, sua moglie Francesca MORVILLO  e  i  tre agenti della scorta Vito SCHIFANI, Rocco DICILLO e Antonio MONTINARO.  L’eccidio, comunemente ricordato con l’espressione “strage di Capaci” in quanto verificatosi nei pressi dello svincolo autostradale di quel comune, in realta’ venne compiuto su un  tratto  dell’autostrada  A29 che ricade nel territorio del comune di Isola delle Femmine.
I due comuni di Isola delle Femmine e Capaci, infatti,  sono  ubicati sul tratto di costa nordoccidentale della Sicilia e sono  gli  ultimi due comuni della provincia prima del capoluogo,  rispetto  al  quale, ormai, costituiscono una vera e propria area sub-urbana. Si tratta di due  cittadine  praticamente  congiunte  tra  loro  e  senza   alcuna soluzione  di  continuita’  dei  rispettivi   centri   abitati,   che storicamente ricadono sotto il controllo del mandamento  mafioso  di’ Palermo San Lorenzo - Tommaso Natale.

In epoca piu’ recente, il territorio di Isola delle Femmine e  Capaci e’ risultato indissolubilmente legato alla figura di “Omissis”  (nato ad Isola delle Femmine  il”Omissis”),  elemento  di  spicco  di  Cosa nostra, attualmente detenuto.
Questi, gia’ in data 13 luglio 1984, era stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. per la  durata  di anni tre nonche’ alla confisca della quota azionaria nella “Omissis”, di cui si dira’ in seguito, riconducibile al noto boss “Omissis”.  Il 21 marzo 1985, la Corte d’Appello, in parziale  riforma  del  decreto del Tribunale, riduceva a due anni la  misura  di  prevenzione  della sorveglianza speciale.
La partecipazione di “Omissis” all’associazione mafiosa  Cosa  Nostra e’ asseverata dalla sentenza di condanna ad anni 4 di reclusione  per 416 bis C.P., commi 1°, 3°, 4° e 6°, emessa dal G.U.P. di’ Palermo in data 20 dicembre 2000, divenuta irrevocabile il 7  ottobre  2003.  Le motivazioni  del  predetto  provvedimento   giudiziario   certificano l’appartenenza dell’indagato alla famiglia  mafiosa  di  Isola  delle Femmine, territorio rientrante  nel  mandamento  mafioso  di  Tommaso Natale-San Lorenzo, diretto da “Omissis”.

In particolare, il giudice aveva ritenuto provata  l’appartenenza  di

“Omissis” all’associazione mafiosa Cosa Nostra  con  ruolo  direttivonell’ambito della famiglia mafiosa di Capaci - Isola  delle  Femmine, sulla  base  delle  dichiarazioni  dei  collaboratori  di   giustizia “Omissis” e “Omissis”.

“Omissis”, terminata la sottoposizione alla sorveglianza speciale  in

data 08 maggio 2010,  veniva  nuovamente  tratto  in  arresto  il  13 dicembre  2010  nell’ambito   dell’operazione   “ADDIOPIZZO   5”   in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare n. 11213/08 R.G.N.R. e 11998/08 R.G. C.I.P. emessa il 9 dicembre 2010 dal Tribunale di Palermo, Sezione del Giudice  per le Indagini Preliminari.

Da tale data, “Omissis” e’ ancora  detenuto  in  regime  di  custodia cautelare, essendo gravemente indiziato di reita’ in  riferimento  al delitto di direzione di associazione mafiosa (art. 416 bis, commi  I, II,  III,  IV,  VI,  61  n.  6  c.  p.)   per   avere   fatto   parte dell’associazione    mafiosa    “Cosa     Nostra”,     promuovendone, organizzandone e dirigendone le relative illecite  attivita’,  e  per essersi, insieme a “Omissis”, capo  famiglia  di  “Omissis”,  avvalso della  forza  di  intimidazione  del  vincolo  associativo  e   della condizione  di  assoggettamento  ed  omerta’  che  ne   deriva,   per commettere delitti contro  la  vita,  l’incolumita’  individuale,  la liberta’ personale, il patrimonio, per acquisire in  modo  diretto  o indiretto  la  gestione  o,  comunque,  il  controllo  di   attivita’ economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti  e  servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti per se’  e  gli altri,   per   intervenire   sulle   istituzioni   e   la    pubblica amministrazione.

Piu’ in particolare, “Omissis” e’ gravemente indiziato  di  avere,  a decorrere dal 21 dicembre 2000, diretto le famiglie mafiose di Capaci ed Isola delle Femmine  e  di  avere  mantenuto  molteplici  contatti finalizzati alla gestione degli affari illeciti in tema di estorsioni con esponenti di altri mandamenti mafiosi, con la recidiva specifica, infraquinquennale, reiterata ( art. 99 commi 1 e 2 nr. 1 e  2;  commi 3, 4 e 6).
Il grave ed univoco quadro  indiziario  a  carico  del  “Omissis”  in ordine   alla   attualita’    del    suo    contributo    all’interno dell’organizzazione  mafiosa  promana  dalle  precise  e  convergenti dichiarazioni dei collaboratori di  giustizia  “Omissis”,  “Omissis”, “Omissis” e “Omissis”.
Accanto alla  ‘presenza’  del  citato  capo  famiglia,  nel  contesto criminale che per anni ha esercitato la sua influenza sul  territorio nel quale ricade il Comune di Isola delle Femmine emergono  anche  le figure di “Omissis”, “Omissis” e “Omissis”.
“Omissis”, nato a Isola delle Femmine il “Omissis”e deceduto in  data “Omissis”, imprenditore, soprannominato “Faccia Macchiata”,  annovera stretti rapporti e interessi con il noto boss “Omissis” di Cinisi. Il predetto,  pregiudicato  per  rissa,   e’   stato   sottoposto   alla sorveglianza speciale di pubblica  sicurezza  per  anni  due  dal  14 gennaio 1985 al 13 gennaio 1987, applicata nei suoi  confronti  dalla Corte  d’Appello  di  Palermo  con  provvedimento  n.  382/1984   del 03.03.1986.
Le motivazioni di tale provvedimento delineano la personalita’  e  lo spessore criminale del “Omissis”, descritto quale persona socialmente pericolosa che, unitamente ad  altri  soggetti  operanti  in  diversi settori imprenditoriali erano sospettati di costituire  strumento  di reimpiego dei capitali provento di attivita’ illegali di tipo mafioso riconducibili al gruppo “Omissis” e in particolare a “Omissis”.  Ed infatti,  a  seguito  di  approfonditi  accertamenti  fiscali,  il Tribunale di Palermo, con decreto  del  5  marzo  1984,  ordinava  il sequestro ai sensi dell’art. 2 ter della legge 31.05.1965 n. 575,  di distinte quote sociali di  partecipazione  del  “Omissis”alla  s.p.a.
“Omissis” con  sede  a  Capaci,  alla  s.r.l.  Immobiliare  “Omissis” (acronimo dei cognomi”Omissis”, “Omissis, “Omissis”) con sede a Isola delle Femmine e alla s.r.l. “Omissis” con sede a Palermo, nonche’  diimmobili di pertinenza del medesimo “Omissis”. Avverso  il  menzionato  decreto  di  sottoposizione  e  confisca,  i difensori del “Omissis” proponevano  ricorso  in  appello,  chiedendo declaratoria di non luogo a misura di’ prevenzione, la  revoca  della confisca adottata e la riduzione al minimo  della  misura  personale.  Anche nel corso del secondo grado di giudizio, il “Omissis” e’  stato ritenuto socialmente  pericoloso  perche’  validamente  indiziato  di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, operante, tra  l’altro, in Cinisi e zone limitrofe e facente capo al noto esponente “Omissis” (fu “Omissis”, cl. “Omissis”), gia’ sottoposto al soggiorno obbligato e arrestato in Spagna insieme a uno dei suoi  figli,  su  mandato  di cattura  internazionale,  quale  imputato  di  associazione  di  tipo mafioso (art. 416 bis c.p.) e altri gravi reati.
Tra gli elementi a fondamento del giudizio di  pericolosita’  sociale del “Omissis” rileva notevolmente la  sua  qualita’  di  socio  della “s.p.a.  “Omissis”,  nata  dalla   trasformazione   della   “Omissis” costituita il 13 maggio 1974 dai fratelli “Omissis”, noti trafficanti di stupefacenti. La “Omissis” con sede in Capaci’  aveva  un  oggetto molto vario  come,  ad  esempio,  acquisto  di  terreni  edificabili, realizzazione  di  fabbricati,  assunzione  di  appalti  pubblici   e privati, gestione di alberghi, bar, ristoranti, impianti  sportivi  e stabilimenti balneari.

Si rileva, inoltre, che la s.p.a. “Omissis”  annoverava  tra  i  suoi soci oltre a “Omissis”,  anche  altri  notissimi  esponenti  di  Cosa Nostra:   “Omissis”, fratello di “Omissis” e i  figli  di  quest’ultimo “Omissis”, “Omissis” “Omissis”  marito  di  “Omissis”,  “Omissis”  di Omissis”, “Omissis “e “Omissis”. Dunque, le modalita’ di costituzione della s.p.a.  “Omissis”,  i  cui  erano  soggetti  tutti  considerati caratterizzati da pericolosita’ sociale, costituirono  validi  indizi per qualificare come mafiosa la suddetta societa’,  essendo  evidente che la stessa era stata costituita da esponenti del gruppo  “Omissis” con la chiara finalita’ di  reimpiego  e  riciclaggio  degli  ingenti capitali, conseguiti attraverso il  lucroso  traffico  internazionale degli stupefacenti. In tale contesto, la partecipazione di  “Omissis” alla “Omissis s.p.a.” si era rivelata indicativa del comune interesse che doveva certamente legarlo ai “Omissis”,  e  cioe’  la  cosiddetta “affectio” caratteristica delle associazioni di tipo mafioso.
“Omissis”, nato a Torretta il “Omissis”,  e’  un  altro  elemento  di spicco della famiglia mafiosa di Isola delle Femmine  che,  oltre  ad annoverare precedenti penali per estorsione aggravata dalle modalita’ di  tipo  mafioso,  sembra  avere  contribuito  a   condizionare   in particolar modo  l’operato  dell’Amministrazione  Comunale  di  Isola delle Femmine.
Questi, come “Omissis”, veniva tratto in arresto il 13 dicembre  2010 nell’ambito dell’operazione “ADDIOPIZZO 5” in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia  cautelare  n. 11213/08 R.G.N.R. e 11998/08 R.G. G.I.P. emessa il  9  dicembre  2010 dal Tribunale  di  Palermo,  Sezione  del  Giudice  per  le  Indagini Preliminari, essendo gravemente indiziato di reita’ in riferimento al delitto di estorsione aggravata da modalita’ mafiosa (delitto p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 629 comma 2° e art. 7 D.L.  13  maggio  1991 nr.152, conv. nella legge 12 luglio 1991 nr.203)  per  essersi  -  in concorso con i piu’  noti  “Omissis”  ed  altri  -  con  piu’  azioni esecutive  di  un  medesimo  disegno  criminoso,  mediante   minaccia consistita nel manifestare la propria  appartenenza  all’associazione mafiosa Cosa Nostra, ed in virtu’ della forza derivante  dal  vincolo associativo  relativo  alla  predetta  organizzazione,  procurati  un ingiusto    profitto,    costringendo    l’imprenditore    “Omissis”, amministratore unico della “Omissis” e C. S.n.c., a versare, in  piu’ soluzioni, ventimila euro, in relazione ai lavori di  costruzione  di una scuola materna che lo “Omissis”stava effettuando  nel  Comune  di Cinisi e costringendo  il  medesimo  imprenditore  a  cedere  in  sub appalto  parte  dei  lavori  alle  ditte  di  “Omissis”,   “Omissis”,”Omissis” e “Omissis”. Nella vicenda, “Omissis” aveva svolto il ruolo di esecutore delle richieste estorsive e di esattore della  somma  di denaro, mentre  i  piu’  noti  “Omissis”  e  “Omissis”  agivano  come mandanti delle pretese estorsive.
Con sentenza n. 736/12 emessa in data 15 giugno 2012, il Tribunale di Palermo - Giudice dell’Udienza Preliminare condannava “Omissis”  alla pena di anni sei di reclusione ed euro mille di multa per  estorsione aggravata e continuata in concorso.
Con medesima sentenza, il G.U.P. di Palermo condannava “Omissis” alla pena di anni dieci di reclusione e alla multa di euro quattromila per lo stesso reato.
“Omissis”, nato a Isola delle Femmine (PA) il “Omissis”, risulta gia’ sottoposto, in data 28 dicembre  1984,  alla  misura  di  prevenzione della sorveglianza speciale di PS. per la durata di tre anni. La  sua pericolosita’ sociale si evidenzia anche avuto riguardo ai legami  di frequentazione intrattenuti con “Omissis”, il predetto “Omissis”,  ed altri esponenti di calibro della  criminalita’  organizzata  -  tutti colpiti da provvedimenti giudiziari per associazione di tipo mafioso.  Il predetto “Omissis” inoltre risulta avere partecipato alle societa’ prima citate, riferibili al clan dei  “Omissis”,  quali  la  “Omissis s.p.a.” e la “Immobiliare Omissis”, costituita unitamente a “Omissis” e a “Omissis”, suo cognato avendo  lo  stesso  “Omissis”  sposato  la sorella di questi “Omissis”.
“Omissis”, inoltre, risulta avere partecipato - il 4 dicembre 2002  - ai funerali di “Omissis” classe “Omissis”, madre  del  capo  famiglia “Omissis, unitamente a “Omissis”.

L’assetto politico-amministrativo

La situazione politica del Comune di Isola delle Femmine ha visto  da sempre contrapporsi schieramenti costituiti da liste civiche, guidate dagli esponenti maggiormente rappresentativi dell’ambiente cittadino, che da oltre un decennio a questa parte si identificano in  “Omissis”
        leader della lista “TORRE”, Sindaco per oltre 30 anni fino al  1993 -, “Omissis” - leader della lista “NUOVA ISOLA” e Sindaco dal 1993 al 2004 -e “Omissis” - eletto Sindaco nel 2004 quale alleato del BOLOGNA e riconfermato nella carica nel 2009 con la  lista  civica  “Progetto Isola”- .

In particolare, la storia  dell’amministrazione  comunale  di’  Isola delle Femmine nel periodo  che  inizia  con  la  prima  elezione  del Sindaco “Omissis”, avvenuta alle consultazioni elettorali del  giugno 2004, e prosegue con la rielezione di questi in esito alle  votazioni del  mese  di  giugno  2009  per  arrivare  alla  data  odierna,   e’ caratterizzata dall’andamento dei rapporti, di stretta alleanza prima e di grande avversione poi, tra l’ex Sindaco  “Omissis”  e  l’attuale Primo cittadino, “Omissis”.
Dopo avere ricoperto la carica di  Vice  del  Sindaco  “Omissis”,  il “Omissis”, infatti, subito dopo la prima elezione (conclusasi  a  suo vantaggio  con  uno  scarto  di  280  preferenze  nei  confronti  del candidato “Omissis” e di oltre 500  dell’altro  candidato  “Omissis”) sceglieva “Omissis” per la carica di Vice Sindaco.
Nell’ottobre del 2006, tuttavia, l’amministrazione comunale subiva la rottura della storica alleanza tra i due; il Vice  Sindaco,  infatti, presentava le proprie dimissioni e come conseguenza si indeboliva  la posizione del Sindaco in seno al Consiglio Comunale, in virtu’  della formazione  di  un  terzo   Gruppo   Consiliare   denominato   “Isola Democratica” rispetto al quale lo stesso  “Omissis”  si  poneva  come Coordinatore Politico esterno.
In data 6 e 7 giugno 2009, dopo la scadenza naturale dei mandato  del Sindaco “Omissis”, in Isola delle Femmine si votava  per  il  rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale. Nell’occasione,  a  seguito  di una accesa campagna elettorale che vedeva presentarsi tre candidati aSindaco - il primo cittadino uscente “Omissis” appoggiato dalla lista civica “Progetto Isola”, “Omissis”appoggiato dalla  lista  “Rinascita Isolana” ed  il  Capo  Gruppo  al  Consiglio  Comunale  di  minoranza uscente,  “Omissis”  appoggiato  dalla  lista  “Insieme  Isola  delle Femmine” - veniva confermato Sindaco “Omissis” con uno scarto di  250 voti sul candidato “Omissis”.

L’Amministrazione comunale di Isola delle  Femmine,  rinnovata  nelle predette consultazioni del giugno 2009, appare soggetta  a  forme  di condizionamento  da  parte  di  soggetti  appartenenti  alla   locale famiglia  mafiosa,  in  assoluta  continuita’,   peraltro,   con   la precedente compagine amministrativa che vedeva al vertice il medesimo primo cittadino.

Infatti, se si tiene conto del contesto  criminale  sopra  descritto, non stupisce come una famiglia mafiosa tanto attiva in  vari  settori dell’economia locale e che, soprattutto  nell’ultimo  periodo,  aveva acquisito un ruolo rilevante nel nuovo assetto di Cosa  Nostra  della provincia di Palermo, delineatosi secondo le direttive dei “Omissis”, sia stata assolutamente in grado di’ infiltrarsi nelle  attivita’  di pubblico interesse che l’Amministrazione di Isola  delle  Femmine  e’ chiamata a regolare.
Inoltre, la particolare  levatura  degli  esponenti  di  Cosa  Nostra operanti nel territorio di Isola delle Femmine e  le  loro  relazioni parentali con  componenti  attuali  della  Giunta  Municipale  e  del Consiglio Comunale nonche’ dell’apparato burocratico,  contribuiscono a costituire un dato indicativo  sotto  il  profilo  della  “densita’ criminale” e della correlata capacita’ di penetrazione  della  locale famiglia mafiosa nelle  piu’  svariate  sfere  della  vita  pubblica, economica e sociale della comunita’.
Questo  dato  va  contestualizzato  tenendo  conto,  altresi’,  della peculiare posizione geografica nella quale si colloca  il  Comune  di
Isola delle Femmine, vicinissimo  al  capoluogo  e  lungo  la  fascia costiera, che lo rende idoneo a divenire il  fulcro  degli  interessi economici di Cosa Nostra, primi fra tutti il racket delle  estorsioni e le speculazioni edilizie.
Lo stretto legame tra la famiglia mafiosa di Isola delle Femmine, con al vertice “Omissis” e i “Omissis”, i  quali  a  loro  volta  avevano esteso la loro influenza sull’intera provincia di Palermo, e’ un dato indicativo, infine, di quanto  potente  sia  la  forza  intimidatoria della criminalita’ organizzata  nel  territorio  di  riferimento,  al punto  che   diversi   fra   gli   stessi   esponenti   politici   ed amministratori, contigui piu’ o meno da vicino ad  ambienti  mafiosi, hanno avuto e continuano ad avere un ruolo determinante nella vicenda amministrativa dell’ente.
Le ingerenze nelle funzioni e nei  compiti  curati  dall’ente  civico hanno preso corpo e si sono tradotte  in  molteplici  illegittimita’, abusi,  eccessi,  sviamenti  di  potere  e  anomalie   dell’attivita’ amministrativa, tutti tesi a favorire economicamente o sotto forma di altre utilita’, soggetti a vario  titolo  collegati,  direttamente  o indirettamente, a esponenti della locale consorteria mafiosa e,  piu’ in generale, di Cosa Nostra.
L’accesso agli atti dell’amministrazione, infatti  ha  consentito  di fare luce sui condizionamenti della criminalita’ organizzata  locale, che si sono tradotte in atti amministrativi adottati  nel  corso  del periodo oggetto di osservazione della Commissione ispettiva,  che  va principalmente dal giugno del 2009 al 2012.
Si  puo’  decisamente  affermare,  inoltre,  che  l’influenza   della famiglia mafiosa nella sfera politica e amministrativa locale  si  e’ protratta   nel   tempo,   determinando   situazioni   di   obiettiva incompatibilita’ in soggetti che ricoprono cariche  istituzionali  di primo piano.
Gli amministratori:       Giunta Municipale e Consiglio Comunale La compagine di governo ed elettiva presso il Comune di  Isola  delle Femmine, in esito alle elezioni del 2009  nelle  quali  “Omissis”  e’ uscito vincitore alla guida della lista civica “Progetto  Isola”,  e’ composta come segue.

Giunta Municipale:
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente “Omissis”, insegnante di matematica, Sindaco;
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente “Omissis”, impiegato, Vice Sindaco e assessore  con  delega su turismo, attivita’ produttive e cultura;
        “Omissis”, nato a Capaci il “Omissis”, residente a  Isola  delle
Femmine Omissis”, commerciante, assessore con  delega  su  servizi  a rete, arredo urbano e viabilita’, lavori pubblici;
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, impiegato, assessore con delega  su  pubblica istruzione, sport e protezione civile e servizi sociali:
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle
Femmine (PA) “Omissis”, “Omissis”  assessore  con  delega  su  igiene ambientale, arredo urbano e politiche giovanili.

Consiglio Comunale

Consiglieri di maggioranza, appartenenti alla lista civica  “Progetto Isola”:
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, impiegato, Presidente del Consiglio comunale;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine “Omissis”, geometra, Vice Presidente del Consiglio comunale;
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, marittimo;
        “Omissis”,  nata  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in via “Omissis”, casalinga;
        “Omissis”, nata a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in “Omissis”, impiegata;
        “Omissis”,  nata  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, casalinga;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in”Omissis”, commerciante;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine “Omissis”; “Omissis”
        “Omissis”, nato a Marsala (TP) il “Omissis”, residente  a  Isola delle Femmine in “Omissis” impiegato Consiglieri di minoranza, appartenenti alla lista  civica  “Rinascita Isolana”:
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, impiegato;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in “Omissis”, dottore in legge;
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, pensionato;
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, insegnante;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in “Omissis”, geometra;
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente “Omissis”, pescatore.

In data 24 aprile 2012, i sei Consiglieri di  minoranza  appartenenti al gruppo consiliare “Rinascita Isolana” - con note protocollate  dal n. 5795 al n. 5801  dei  Comune  -rassegnavano  le  dimissioni  dalla carica  ricoperta,  per  motivi   connessi   all’insediamento   della Commissione Prefettizia.
Il successivo 3 maggio, con deliberazione n. 7, il Consiglio Comunale attribuiva la carica di Consigliere Comunale  ai  seguenti  candidati della  lista  “Rinascita  Isolana”,   collocati   nella   graduatoria risultante dal verbale dell’adunanza dei Presidenti di seggio redatto in data 9 giugno 2009 dal 7° al 12° posto:
        “Omissis”,  nato  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, in cerca di occupazione;
        “Omissis”, nato a Trapani il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in “Ornissis”, pensionato;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in “Ornissis”, pensionato;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in “Omissis”, impiegato;
        “Ornissis”,  nata  a  Isola  delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi residente in “Omissis”, casalinga;
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”, residente a Isola  delle Femmine in “Omissis”, impiegato.

Immediatamente dopo, il Consigliere “Omissis” presentava  le  proprie dimissioni per  asseriti  motivi  di  lavoro  che  non  le  avrebbero consentito di partecipare all’attivita’ consiliare.
Il Consiglio Comunale prendeva atto delle dimissioni e procedeva allo scorrimento della lista,  nominando  consigliere  “Omissis”,  nata  a Palermo il “Omissis”:
Il Consiglio Comunale veniva quindi ricostituito.
In seguito, i Consiglieri Comunali del  gruppo  “Rinascita  Isolana”, nominati in surroga con deliberazione del 3 maggio,  presentavano  le loro dimissioni con note protocollate dal n. 6346 al n.  6439  datate 04 maggio (“Omissis”) e 07 maggio (“Omissis”,  “Omissis”,  “Omissis”, “Omissis” e “Omissis”).
Il 18  maggio  seguente,  con  deliberazione  n.  12,  ii’  Consiglio Comunale attribuiva la carica di  Consigliere  Comunale  ai  seguenti candidati  della   lista   “Rinascita   Isolana”,   collocati   nella graduatoria risultante dal verbale dell’adunanza  dei  Presidenti  di seggio redatto in data 9 giugno 2009 dal 14° al 15° posto:
        Omissis”, nato a  Palermo  “Omissis,  residente  a  Isola  delle Femmine in “Omissis”, studente;
        Omissis”, nata a Palermo il “Omissis”, residente a  Isola  delle Femmine in “Omissis”, studentessa.
Entrambi presentavano le loro dimissioni, con note protocollate al n.  6831 del 15 maggio 2012 (“Ornissis”) e al n. 7214 del 21 maggio  2012 (“Omissis”), pertanto il Consiglio Comunale rimane  tuttora  composto da soli nove Consiglieri Comunali di maggioranza.
Giova rammentare infine che oltre al Sindaco, che come gia’ detto  e’ al suo secondo mandato dopo avere ricoperto cariche anche  durante  i mandati sindacali di “Omissis”, diversi altri componenti dell’attuale giunta e consiglio comunale occupavano cariche politiche anche  nella precedente   amministrazione   (“Omissis”,   “Omissis”,    “Omissis”, “Omissis”). Tate circostanza pone le due amministrazioni susseguitesi a Isola delle Femmine, dal 2004  ad  oggi,  in  assoluta  continuita’ anche - come vedremo in seguito -  dal  punto  di  vista  dell’azione amministrativa.
I collegamenti tra la politica locale e la famiglia mafiosa di  Isola delle Femmine  Il corpo politico chiamato a reggere l’amministrazione di Isola delle Femmine,  sin  dal  suo  insediamento  e’  apparso  composto  da   un significativo  numero  di  soggetti  i   quali,   per   parentele   e frequentazioni o  legami  d’interesse,  alla  luce  della  situazione socio-economica di quel territorio nonche’ del sicuro  radicamento  e diffusione della locale famiglia mafiosa, sono esposti  ai  tentativi di infiltrazione  e  condizionamento  posti  in  essere  da  soggetti affiliati o a vario titolo contigui alla criminalita’ organizzata.  Al   riguardo,   si   riportano   di   seguito   gli   elementi    di controindicazione emersi. Il Vice Sindaco, “Omissis”, e’  nipote  acquisito  di  “Omissis”:  il rapporto di parentela deriva dal fatto che il  “Omissis”  e’  sposato con “Omissis”, figlia di “Omissis” (classe “Omissis” omonimo del capo famiglia), la cui sorella, “Omissis”, e’ coniugata con “Omissis”.  L’Assessore “Omissis”e’ nipote  acquisito  del  noto  “Omissis”  (ci.  “Omissis” attualmente detenuto), avendo sposato “Omissis”, figlia  di “Omissis” (ci. “Omissis”) fratello maggiore del citato capo famiglia.  L’Assessore, inoltre e’ cognato di “Omissis” (cl. “Omissis”) titolare del bar “Omissis” sito in “Omissis” di Isola delle Femmine sul  conto del quale si dira’ in seguito.

Il Presidente dei Consiglio Comunale “Omissis” e’  stato  immortalato in una fotografia con “Omissis” ( cl. “Omissis”) e con  l’ex  sindaco “Omissis” durante un’occasione conviviale,  verosimilmente  risalente al 2003-2004.
Il Consigliere di maggioranza “Omissis” e’ cugina per parte di  madre di “Omissis (classe “Omissis)„ condannato nel 2007 all’ergastolo  per associazione di tipo mafioso e omicidio.  Il  rapporto  di  parentela deriva dal fatto che la madre della “Omissis”e la madre del “Omissis” sono sorelle.
Come gia’ detto, il gruppo consiliare di  minoranza  fa  capo  all’ex sindaco “Omissis”, il quale non fa parte del Consiglio Comunale e che
        oltre ad annoverare contiguita’ con  il  capo  famiglia  “Omissis”, emerse sulla base delle frequentazioni documentate -  risulta  essere stato il testimone dello sposo nelle nozze tra “Omissis”  (dipendente comunale) e l’ing. “Omissis”, cognato del  capo famiglia  in  quanto fratello della moglie di questi, “Omissis”.

Il  consigliere  di  minoranza  “Omissis”e’  fratello  di   “Omissis” coniugata  con  “Omissis”,  la  cui  sorella  “Omissis”  ha   sposato “Omissis”,  fratello  maggiore  del  capo  famiglia  “Omissis”   (cI. “Omissis”). Lo stesso ha anche ricoperto  la  carica  di  Sindaco  di Isola delle Femmine dal luglio 1983 al novembre 1984,  essendo  stato eletto a capo della coalizione della lista civica  denominata  “Nuova Isola”.

Infine,  ad  ulteriore  dimostrazione  della  possibilita’   che   le infiltrazioni ed i condizionamenti mafiosi sugli organi del Comune di Isola delle Femmine  abbiano  avuto  luogo  in  maniera  trasversale, interessando entrambi  gli  schieramenti,  quello  di  maggioranza  e quello di opposizione, si  evidenzia  il  rapporto  di  parentela  di “Omissis” con il capo famiglia “Omissis”. “Omissis”, candidato  nella lista “Rinascita Isolana”  e  subentrato  all’interno  del  Consiglio Comunale a seguito delle dimissioni del primo gruppo dei  consiglieri di minoranza, e’ cugino acquisito del  capo  famiglia  “Omissis”,  in quanto cugino della moglie di questi “Omissis”. Lo  stesso,  inoltre, e’ fratello dell’impiegato comunale  “Omissis”.  “Omissis”,  nominato Consigliere Comunale il 3 maggio scorso in  surroga  dei  Consiglieri dimissionari di opposizione, a sua volta rassegnava le dimissioni  il 7 maggio seguente in ragione dell’accesso prefettizio presso l’ente.  Infine,  il  dimissionario  Consigliere  di  minoranza  “Omissis”  e’ fidanzato con “Omissis”, figlia dell’ex Sindaco “Omissis”.
Effettivamente, come e’ stato dimostrato dall’attivita’ svolta  dalla Commissione d’indagine, l’Amministrazione  comunale  di  Isola  delle Femmine si e’ palesata molto permeabile alle infiltrazioni e soggetta a varie forme  di  condizionamento  mafioso  nei  settori  nevralgici dell’ente.
Cio’  che  di  piu’  rilevante  e’  emerso  nel  corso  dell’accesso, tuttavia, e’ la circostanza  che  tali  condizionamenti  e  sviamenti nell’azione amministrativa dell’ente abbiano non solo  caratterizzato i due mandati dell’attuale Sindaco “Omissis”, ma che  si  manifestino come condotte da tempo radicate nell’ente capaci  di  sopravvivere  - adattandosi in maniera davvero preoccupante  -  anche  all’alternanza delle coalizioni politiche al vertice del Comune di Isola.

In sostanza, e’ stato rilevato che talune distorsioni poste in essere

a favore di soggetti vicini alla locale famiglia mafiosa hanno radicinell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco “Omissis” e si sono replicate anche dopo l’elezione del Sindaco “Omissis”: e’ il caso, ad esempio, delle concessioni  edilizie  rilasciate  nei  confronti  del titolare del  “Bar  “Omissis”di  “Omissis”,  nipote  del  capo  mafia locale, di cui si dira’ in seguito.
In tale  contesto,  tutte  le  iniziative  per  la  diffusione  della legalita’ intraprese  dall’amministrazione  “Omissis”  appaiono  come mere “operazioni di facciata”, tenuto conto che i  vari  settori  del Comune si sono rivelati soggetti a gravi forme di  condizionamento  e che l’ente ha aderito al protocollo di legalita’ “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, per la prevenzione del  pericolo  di  infiltrazioni  mafiose nelle opere pubbliche solo il 27 febbraio scorso,  con  deliberazione di Giunta n. 21.
I collegamenti dell’apparato burocratico comunale con la criminalita’ organizzata Anche tra i dipendenti comunali, ai vari livelli, alla stessa stregua di quanto evidenziato per /a compagine  politica  (di  maggioranza  e d’opposizione),  si  riscontrano  soggetti  che,  per   parentele   e frequentazioni o legami d’interesse, sono esposti ai  condizionamenti provenienti  da  esponenti  od   altri   soggetti,   direttamente   o indirettamente soggiacenti alla influente consorteria isolana.  E’ emerso, altresi’, che i dipendenti comunali sono tutti stabilmente inseriti nella pianta organica dell’ente, avendo il  Comune  gia’  da tempo provveduto alla stabilizzazione di tutti i rapporti  di  lavoro precario (ex contrattisti, ex  ISU,  ....),  diversamente  da  quanto posto in essere dalla stragrande  maggioranza  delle  amministrazioni locali dell’isola, che ancora oggi si trovano  a  gestire  un  numero enorme di lavoratori precari (sarebbero circa  22.000)  con  oneri  a carico del bilancio della Regione Siciliana.
“Omissis”, impiegata presso il I settore 6°  servizio  “Protocollo  - Albo Pretorio” in qualita’ di applicata  esecutiva,  e’  cognata  del capo  famiglia  “Omissis”,  avendo  sposato  l’ingegnere   “Omissis”, fratello della moglie di questi, “Omissis”.
La “Omissis” e’ stata stabilizzata dalla posizione di  precariato  il 1° novembre 2003, quando Sindaco era “Omissis” e “Omissis”  era  Vice Sindaco.
Il predetto “Omissis”, da  parte  sua,  ha  ricoperto  la  carica  di Assessore all’urbanistica e all’edilizia privata del comune di  Isola delle Femmine dal 13 giugno 1999  al  12  ottobre  1999  (data  delle dimissioni  per  motivi   personali,   verosimilmente   riconducibili all’arresto, il 28 luglio 1999,  del  cognato  “Omissis”  nell’ambito della cosiddetta operazione  “San  Lorenzo  2”).  All’epoca,  a  capo dell’Amministrazione c’era il  Sindaco  “Omissis”.  Nella  precedente amministrazione, guidata sempre dal Sindaco “Omissis”  (dal  1994  al 1999) aveva ricoperto il medesimo incarico di Assessore, cori  delega a lavori pubblici e patrimonio civile.

“Omissis”, impiegato  presso  il  I  settore  “Amministrativo”  -  2° servizio  “Anagrafe  -Elettorale  -  Censimenti”   in   qualita’   di specialista dell’attivita’ amministrativa, e’  cugino  acquisito  del capo famiglia “Omissis”, in quanto cugino della moglie di questi.  Il rapporto di parentela deriva dal fatto che  il  padre  di  “Omissis”, “Omissis” (cl. “Omissis”) e’ fratello di “Omissis”  (cl.  “Omissis”), padre di “Omissis”.
L’architetto “Omissis”, responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale  - III settore urbanistica fino al 22 marzo 2011,  data  in  cui  si  e’ dimesso dall’incarico ed e’ stato sostituito dall’ing. “Omissis”,  e’ l’attuale Capo del V Settore  “Tecnico  -  Manutentivo”.  Lo  stesso, assunto con contratto di lavoro a tempo determinato e parziale dal 1° maggio 2002 successivamente prorogato, e’  stato  stabilizzato  dalla posizione di precariato con la trasformazione del rapporto di  lavoroa tempo pieno ed indeterminato dal 16/11/2005. L’arch.  “Omissis”  e’ nipote di “Omissis” deceduto il 10 agosto 2007, legato da vincoli  di parentela alla famiglia mafiosa dei “Omissis” di Palermo.

Alcuni beni immobili appartenenti  al  “Omissis”,  in  esecuzione  di provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo  -  Ufficio  Misure  di Prevenzione, nel  2009  sono  stati  oggetto  di  sequestro,  poiche’ riconducibili alle famiglie mafiose “Omissis” e “Omissis” di Palermo.  Come  gia’  detto,  “Omissis”,  impiegata  presso   il   II   settore “Economico-Finanziario” - 2° servizio “patrimonio - provveditorato  - economato  -  servizi  in  convenzione”  in  qualita’  di   applicato esecutivo, attualmente in servizio presso la Polizia Municipale quale ausiliario del traffico, e’ sorella dell’ex Sindaco “Omissis”  ed  e’ stata stabilizzata in data 1° novembre 2003, quando quest’ultimo  era Sindaco di Isola delle Femmine mentre “Omissis” era Vice Sindaco.  “Omissis”, impiegato presso  il  I  settore  “Amministrativo”  -  4°.  servizio “relazioni  con  il  pubblico  -  comunicazione  pubblica  - ufficio notifiche”, e’ cognato dell’ex Sindaco “Omissis”. Il rapporto di parentela deriva dal fatto che il “Omissis” ha sposato  “Omissis”, sorella di “Omissis” e di “Omissis”. Anche lui e’ stato  stabilizzato in data 1° novembre 2003 quando “Omissis” era Sindaco e “Omissis” era Vice Sindaco.

Appalti di lavori, servizi e forniture

Nel corso dell’accesso e’ stato rilevato  come  l’Amministrazione  di Isola delle Femmine abbia fatto  costantemente  ricorso  a  procedure ristrette  per  la  scelta  del  contraente  -procedura  negoziata  o trattativa privata di cui  all’art.  57  del  D.Igs.  n.  163/2006  o mediante cottimo fiduciario ai sensi  dell’art.  125  del  richiamato decreto - non giustificate  dai  necessari  presupposti  di  urgenza, indifferibilita’  e/o  dalla  particolare  natura  delle  prestazioni richieste dal caso concreto e che, a volte, possono  non  conciliarsi con le prescritte cautele che devono connotare  la  attivita’  di  un ente pubblico  Comune,  tanto  piu’  quando  agisce  in  un  contesto territoriale  notoriamente  contraddistinto  dalla  possibilita’   di interferenze illecite.
Nello  specifico,  sono  state  riscontrate   gravi   e   persistenti “anomalie”  che   hanno   interessato   numerosi   lavori   pubblici, caratterizzati anche da importi di un certo rilievo, molti dei  quali non risultano peraltro riportati nel registro dei contratti  ma  sono stati rinvenuti analizzando il registro di protocollo  informatico  e le delibere di giunta e di consiglio.

In relazione alle procedure di affidamento di lavori mediante appalto pubblico, e’ risultato che, in  alcuni  casi,  l’Amministrazione,  di fatto, ha frazionato gli importi  dei  lavori  o  gli  stessi  lavori consentendo in tal modo di sottoporre l’affidamento  alla  disciplina delle acquisizioni in economia, ai sensi  dell’art.  125  del  D.lgs.  163/2006.
Tra l’altro, in numerosi appalti risulta essere  stata  applicata  la normativa inerente la fornitura di beni, laddove  invece  si  sarebbe dovuto applicare la normativa concernente le  prestazioni  di  opere, ovvero,  piu’  precisamente,  si  sarebbe  dovuto  far  ricorso  alla procedura dei lavori pubblici mediante cottimo  -  appalto  ai  sensi degli artt. 24 bis e 24 ter della L.R. 7/2003.
Le  altre  irregolarita’  riscontrate  attengono,  come  gia’  detto, all’ingiustificato quanto frequente ricorso a procedure ristrette  di scelta  del  contraente,  in  assenza  dei  presupposti  di  urgenza.
Analogamente,  e’  stato  riscontrato  un  eccessivo   ricorso   alla procedura del cottimo fiduciario pure in assenza  di  un  albo  delle imprese di fiducia del Comune,  e  senza  le  cautele  che  avrebbero potuto derivare dall’adozione  del  Protocollo  di  legalita’  “Carlo Alberto Dalla Chiesa” a cui l’Ente risulta, peraltro,  avere  aderitosolo nel mese di febbraio 2012, nonostante negli atti ne siano  stati piu’ volte richiamate le prescrizioni.

Nel corso dell’accesso, inoltre, si e’ rilevato che l’Amministrazione non ha  ancora  adottato  un  Regolamento  tipo  sulle  modalita’  di affidamento di lavori pubblici mediante  cottimo  fiduciario  ne’  ha istituito il corrispondente Albo delle imprese  di  fiducia,  secondo quanto  previsto  dall’art.20  della  legge  regionale  7/2002   come modificato dall’art.17 della legge regionale 7/2003.
Invero, l’istituzione di un Albo di fornitori  di  fiducia,  prevista dal citato regolamento, e’ un  passaggio  ineludibile  in  quanto  lo stesso rappresenta Io strumento  attraverso  il  quale  le  Pubbliche Amministrazioni, nell’espletamento delle procedure per l’acquisizione di beni o per la prestazione di  servizi,  si  dotano  di  un  elenco costantemente aggiornato di ditte ed imprese,  operanti  nei  diversi settori dell’economia, che sono  state  preventivamente  selezionate, con riguardo al possesso  dei  requisiti  sia  soggettivi  (capacita’ economica e a contrarre, titolarita’ di un nulla osta antimafia)  che oggettivi (D.U.R.C. ovvero applicazione delle leggi previste a tutela dei lavoratori). A detto Albo le stesse possono fare riferimento  non solo nelle situazioni ordinarie ma anche nei  casi  di  urgenza,  per fronteggiare  rapidamente  Ie  emergenze  senza  dover  ricorrere   a procedure complesse.
E’ proprio questa la finalita’ che induce comunemente a  indicare  le ditte  iscritte  all’Albo  come  “fiduciarie”;   infatti,   la   P.A.  procedente, a certe condizioni, se da una parte si autovincola  nella scelta dei soggetti con cui entrare in relazione, dall’altra parte ha la certezza di poter disporre di una certa rosa di imprese, anche  in casi emergenziali, senza dovere per cio’ solo derogare alle normative vigenti.
La assenza di tale strumento operativo, non di secondaria  importanza ai fini del rispetto dei principi di’  legalita’  e  trasparenza,  ha fatto si’ che iI Comune di Isola delle  Femmine,  per  l’espletamento delle  gare  di  affidamento  dei  lavori  da   eseguire,   adottasse regolarmente una procedura affatto particolare.
Ed infatti, di norma, l’amministrazione  -  attraverso  il  Dirigente preposto al settore tecnico e manutenzioni, arch. “Omissis”- provvede alla  scelta  delle  ditte  da  invitare   attraverso   la   semplice pubblicazione  in  albo  pretorio  di  appositi  avvisi  pubblici  di partecipazione, che consentono alle ditte interessate di  manifestare la propria disponibilita’ a partecipare alla gara e di  presentare  i relativi preventivi. Tra tutte le  manifestazioni  di  disponibilita’ pervenute,  l’amministrazione   procede   a   selezionare,   mediante sorteggio pubblico, alcune di queste ditte che saranno poi invitate a presentare l’offerta economica e la documentazione di rito.  Il  descritto  iter  procedurale  non  trova  alcun  riscontro  nelle disposizioni contenute nel D. Lgs. 163 del 2006,  che  impone,  anche per le procedure di cottimo  fiduciario,  il  rispetto  dei  principi generali di trasparenza, rotazione e parita’ di trattamento (art. 125 comma 8 del codice dei contratti pubblici).
Le  criticita’   scaturenti   dalle   procedure   sopra   evidenziate
emergeranno   dall’analisi   dei   principali   lavori    aggiudicati
dall’amministrazione comunale, nell’arco temporale nel quale e’ stata gestita dal Sindaco “Omissis” e dalla sua Giunta.
A tale riguardo, attesa  la  sostanziale  mancanza  di  soluzione  di continuita’ tra i due mandati del Sindaco “Omissis” ed in ragione  di quanto e’ stato evidenziato negli esposti dai quali sono scaturite le prime  indagini  sull’amministrazione  del  Comune  di  Isola   delle Femmine,  la  Commissione,  per   l’analisi   delle   procedure   per l’aggiudicazione  di  lavori,  e’  stata  indotta   a   prendere   in considerazione un arco temporale che non coincide necessariamente con il periodo giugno 2009 - aprile  2012,  ma  che  comprende  procedure iniziate anche negli anni precedenti. Lavori di “Collegamento del sistema fognario comunale  al  depuratore del Consorzio A.S.I. di Carini”

Gravi irregolarita’ sono emerse nel corso dell’analisi dei Lavori  di “Collegamento  del  sistema  fognario  comunale  al  depuratore   del Consorzio A.S.I. di Carini”, per un importo di  aggiudicazione  di  € 712.627,33.  Le  anomalie  riscontrate,  in   particolare,   appaiono funzionali alla aggiudicazione  della  gara  e  alla  esecuzione  dei sub-appalti e dei noli a ditte che presentano  evidenti  collegamenti con la criminalita’ organizzata.
Anzitutto, la ditta “Omissis” vincitrice della gara,  presenta  forti elementi di controindicazione: “Omissis”, nato a Erice il  “Omissis”, amministratore unico della societa’,  e’  il  fratello  di  “Omissis” tratto in arresto in data 13.03.2001,  nell’ambito  del  procedimento penale n. 2962/98 R.G.N.R. - D.D.A., per violazione degli artt.  416, commi 1 e 5, 81 cpv, 110, 112, n. 1, e 353 C.P..  Durante  la  stessa operazione veniva perquisita anche la societa’ “Omissis” e  la  ditta individuale “Omissis”, entrambe con sedi in Santa Ninfa.
Inoltre, le procedure di’ assegnazione  dell’appalto  sono  risultate irregolari sotto il profilo formale e sostanziale:
        sulle buste pervenute al Comune,  contenenti  le  offerte  delle ditte interessate alla gara, non veniva apposto l’orario  di  arrivo, non consentendo di risalire al criterio secondo cui Ie varie  offerte sarebbero state ordinate progressivamente;
        la  documentazione  prodotta  dalla  “Omissis”   e’   risultata insufficiente con riferimento a quanto indicato ai’ punti 6 e  8  del disciplinare di gara (punto 6. cauzione  provvisoria  etc.,  punto  8 documentazione  comprovante  il  versamento  all’Autorita’   per   la vigilanza  sui  lavori  pubblici).   Per   tali   motivi   la   ditta “Omissis”doveva  essere  esclusa   in   sede   di   controllo   della documentazione prodotta.

In  data  23.04.2008,  l’amministrazione  comunale  sottoscriveva  il contratto per l’affidamento dei lavori in trattazione.
In data 06.05.2008  veniva  stilato  e  sottoscritto  il  verbale  di consegna  dei  lavori  da  parte  del  RUP,  Arch.   “Omissis”,   dai progettisti e direttori dei lavori, Arch. “Omissis” e Ing.  “Omissis” e  da  parte  dell’Ing.  “Omissis”,  delegato  e  direttore   tecnico dell’impresa “Omissis”.
In data 27.05.2008 veniva stilato iI verbale di inizio dei  lavori  e successivamente, in data 15.09.2008, l’impresa “omissis”richiedeva al RUP “Omissis” l’autorizzazione per l’affidamento in  subappalto  alla ditta “”Omissis”  di  Torretta  di  alcuni  lavori  rientranti  nella categoria prevalente, indicando nella  stessa  nota  che  l’ammontare presunto delle opere oggetto della presente richiesta risulta in  via indicativa    poco     inferiore     a     €     150.000,00     (euro centocinquantamila/00).
Con nota del 30.09.2008, la “Omissis” inviava al RUP “Omissis”  copia del contratto di subappalto stipulato con la  ditta  “Omissis”per  il noleggio a caldo di alcuni escavatori, di una pala meccanica, di  una minipala meccanica e di due autocarri per un importo  complessivo  di euro 14.200,00,  importo  inferiore  al  2%  del  totale  dei  lavori affidati.
Con determinazione n. 120 del 03.10.2008, il  responsabile  del  III° settore,  Arch.  “Omissis”,  determina  di   autorizzare   la   ditta aggiudicatrice, “Omissis”, a subappaltare  alla  ditta  “Omissis”  di Torretta (Pa) la realizzazione “degli scavi,  movimenti  di  materie, realizzazione  di  rilevati,  fondazioni  stradali...”,  cosi’   come specificato nel contratto  di  subappalto,  per  l’importo  di’  poco inferiore a 150.000 cosi’ come presuntivamente  stimato  nel  computo metrico  allegato  all’istanza  di  subappalto,  non  rinvenuto   nel fascicolo.
La    citata    ditta    presenta    inequivocabili    elementi    dicontroindicazione: la ditta e’ gestita, tra gli altri, dai figli  del
titolare “Omissis” (classe “Omissis”) e “Omissis” (classe “Omissis”).  “Omissis” risulta “... condannato, nel 2001, con sentenza  definitiva della Corte di Appello di Palermo per il delitto  di  favoreggiamento aggravato ai sensi dell’art.? del D.L. n. 152/91 (aggravante prevista per chi agevola l’attivita’ delle associazioni mafiose). A seguito di tale  condanna  lo  stesso  e’  stato  sottoposto  alla   misura   di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di’ soggiorno per anni tre, misura che il medesimo risulta avere espiato tra il 2004 ed il 2007...”. La stessa sentenza della Corte di Appello evidenzia “...  la contiguita’ del “Omissis” con Cosa Nostra ed  in  particolare  con “Omissis”,  reggente  del  mandamento  di  Partinico.  Il   Tribunale richiama al riguardo le dichiarazioni del collaboratore di  giustizia “Omissis”,  il  quale  aveva  riferito  che  proprio   il   “Omissis” accompagnava il “Omissis”, nel periodo in cui questi  era  latitante, alle riunioni con gli altri  affiliati,  alle  quali  partecipava  lo stesso  “Omissis”  che,  pertanto,  aveva  diretta  conoscenza  dello strettissimo rapporto del preposto con il “Omissis”...”
Ma anche l’altro figlio di “Omissis”, “Omissis” , si rileva  soggetto di  specifico  interesse   sotto   il   profilo   della   intraneita’ all’organizzazione mafiosa, essendo stato recentemente  condannato  a sei anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, come  si  e’ gia’ piu’ ampiamente esposto sopra.

Dunque, appare altamente probabile che la  procedura  della  gara  in

esame,  sia  stata   caratterizzata   da   numerose   ‘irregolarita’, concretamente  strumentali  all’aggiudicazione  alla   “Omissis”   e, conseguentemente,  alla  possibilita’  di  concedere  un   subappalto all’impresa “Omissis”.

Ancora, in data 13.10.2008, la  “Omissis”  comunicava  al  RUP  Arch.  “Omissis” l’intenzione di avvalersi, ai sensi e per gli effetti della art. 18, comma 12, della legge 55/90, della ditta “Omissis”,  per  il noleggio a caldo di n. 2 autocarri, con contratto di nolo a caldo per un importo non superiore al  2%  dell’importo  dei  lavori  affidati.  Anche  la  citata  ditta  presenta   controindicazioni,   in   quanto “Omissis”ed “Omissis”, soci amministratori della  predetta  “Omissis” “risultano  associarsi  a  persone  pregiudicate  e   sospettate   di appartenere alla criminalita’ organizzata”.
I lavori sono stati successivamente collaudati e liquidati.
Le principali anomalie ed irregolarita’  riscontrate  dalla  disamina degli atti suesposti, oltre a quanto gia’  delineato  in  precedenza, sono di seguito riassunte:
        con   riferimento   alle   modalita’   di   predisposizione   e archiviazione dati del protocollo informatico si e’ accertato che  lo stesso, nel periodo  di  indizione  della  gara,  non  consentiva  di evidenziare  l’orario  di  ricevimento  dei  documenti  in   entrata.  Pertanto, i plichi contenenti le  richieste  di  partecipazione  alla gara venivano protocollati senza l’indicazione del relativo orario di arrivo. Da cio’ consegue che non e’ stato  possibile  appurare  se  i plichi siano arrivati prima della scadenza fissata dal  bando  (entro le ore 12.00 del 28.09.2007), e quale metodo  o  criterio  sia  stato utilizzato per predisporre il relativo ordine di arrivo funzionale  e propedeutico alle successive operazioni di gara (sorteggio);
        le sistematiche e ripetute irregolarita’ riscontrate durante  le operazioni   di   gara,   hanno   consentito   di    rilevare    come l’aggiudicazione sia stata  “segnata”  da  evidenti  anomalie.  Nello specifico, la stessa impresa che si e’ aggiudicata la gara, ovvero la “Omissis”,  avrebbe  dovuto  essere  esclusa  gia’  nella  fase   del controllo della  documentazione  presentata,  atteso  che  non  aveva prodotto ne’ la cauzione provvisoria (punto 6 del bando), ne’  idonea documentazione  comprovante  il  versamento  all’Autorita’   per   la vigilanza sui lavori pubblici (punto 8 del bando).

Inoltre, come  gia’  evidenziato  sulla  scorta  dei  controlli  a

campione effettuati, non sono state escluse in sede di controllo  per mancanza dei requisiti sanciti nel bando  ditte  come  la  “Omissis”, “Omissis” ed “Omissis”;
        il ripetuto ed illegittimo ricorso alla stipula di subappalti  e subcontratti da parte della  “Omissis”,ditta  aggiudicataria,  cosi’, come di seguito specificati:
        subappalto, in data  15.09.2008,  alla  ditta  “”Omissis”  di’ Torretta di alcuni lavori rientranti nella categoria  prevalente  con importo indicativo inferiore ad euro 150.000,00;
        subcontratto, in data 30.09.2008,  con  noleggio  a  caldo  di alcuni escavatori, di una pala meccanica, di una minipala meccanica e di due autocarri per un importo complessivo di euro 14.200,00 con  la ditta “Omissis”;
        subcontratto, in data 13.10.2008, ai sensi e per  gli  effetti della art. 18, comma 12, della legge 55/90, con  la  ditta  “Omissis” con sede a Torretta, per l’utilizzo di’ n. 2  autocarri  con  nolo  a caldo per un importo non superiore al 2% dei lavori affidati.
        subcontratto, in data 30.03.2009, per la  realizzazione  della camera di sollevamento alla ditta “Omissis”, per un importo  di  euro 8.350,00,  di  importo  inferiore  al  2%  dell’importo  contrattuale principale;
        subcontratto, in data 22.04.2009, per la  realizzazione  della pavimentazione stradale con noleggio a caldo di  alcuni  mezzi  dalla ditta “Omissis”, con importo non espresso, ma dichiarato inferiore al 2% dell’importo contrattuale principale.

Da quanto prospettato, si evince, altresi’, che la somma  dei  lavori affidati in subcontratto ed in subappalto alle varie ditte menzionate avrebbe superato il limite del 30% dei lavori affidati in esecuzione.  Lavori di  “ristrutturazione  approdo  e  movimentazione  della  zona destinata ai pescatori nel porto di Isola delle Femmine”.
Anche la gara per l’aggiudicazione dei  lavori  di  “ristrutturazione approdo e movimentazione della zona destinata ai pescatori nel  porto di Isola delle Femmine”, per un importo di 162.462,10 curo oltre  Iva e  comprensivo  di  oneri  non   soggetti   a   ribasso,   e’   stata caratterizzata da distorsioni ed irregolarita’ che assumono  un  peso specifico  se  poste  in  raffronto  con  i  requisiti  della   ditta aggiudicataria.
All’esito della gara, si aggiudicava l’appalto - avendo presentato il ribasso maggiore - la Ditta “Omissis”, che non e’ esente da  elementi di controindicazione e  collegamenti  con  la  criminalita’  di  tipo mafioso.
“Omissis”, nato  a  Partinico  l’”Omissis”,  amministratore  unico  e direttore tecnico della “Omissis” -con sede a Borgetto, in “Omissis”, unitamente al di lui fratello “Omissis” (classe “Omissis”, e’  figlio di “Omissis”,  nato  a  Borgetto  il  “Omissis”,  il  quale  in  data 17.05.2000 e’ stato tratto in arresto da militari deI R.O.S. CC., Sez Anticrimine di Palermo, in ottemperanza di O.C.C. emessa il 15.5.2000 dal GIP di Palermo, poiche’ gravemente indiziato  del  reato  di  cui all’art. 110 e 416 bis, c 1, 3, 4, 5 e 6 c.p., per aver concorso  con altre persone, in  qualita’  di  titolari,  ovvero  soci  di  imprese operanti nel settore edile, alle attivita’ ed al perseguimento  degli scopi dell’associazione di tipo mafioso denominata Cosa Nostra.  Unitamente al citato “Omissis”venivano tratte  in  arresto  altre  25 persone. Il predetto  “Ornissis”,  con  sentenza  n.  1030/00  datata 20.07.2000, del Tribunale di Palermo - Uff. GIP,  veniva  condannato, su richiesta delle parti, alla pena di anni 1 e mesi 10 di reclusione per associazione di tipo mafioso.
Dalla lettura del dispositivo di sentenza, si evince  che  nel  corso delle indagini, era stato appurato che il “Ornissis”  aveva  concorso con numerose altre persone, nella loro qualita’  di  titolari  ovvero soci di imprese operanti nel settore edile,  nelle  attivita’  ed  alperseguimento  degli  scopi   dell’associazione   di   tipo   mafioso denominata Cosa Nostra e, in particolare della famiglia di Partinico, mediante  la  loro  disponibilita’  a  partecipare   alle   attivita’ delittuose, dando un significativo contributo alla causa associativa.  Inoltre, le  risultanze  investigative  avevano  evidenziato  che  il “Omissis”e  gli  altri  soggetti  tratti  in  arresto,  con  la  loro condotta, avevano consentito che elementi collegati a Cosa Nostra  si aggiudicassero i lavori commissionati  dall’amministrazione  comunale di Montelepre (Pa), attraverso il sistema della previa  consegna,  ai titolari delle imprese anzidette, delle buste contenenti  le  offerte presentate dalle ditte partecipanti alle varie gare  di  appalto,  in tal modo pilotando l’esito finale delle stesse.
Nello specifico, gli arrestati  avrebbero  sistematicamente  concorso alla turbativa di gare di’ appalto bandite dai comuni di  Montelepre, Borgetto, Giardinello, Partinico, e di altri Comuni  della  provincia di Palermo,  favorendo  l’aggiudicazione  di  dette  gare  a  imprese dell’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra.
Le condotte,  inoltre,  erano  aggravate  dalla  circostanza  che  si trattava di associazione armata e che le attivita’ economiche di  cui gli associati intendevano assumere o mantenere  il  contro/lo,  erano finanziate - in tutto o in parte - con il prezzo, il  prodotto  o  il profitto di delitti.
Gestioni e manutenzioni ordinarie:
        Manutenzione fognature e pulizia caditoie
Anche il servizio di  manutenzione  delle  fognature  risulta  essere stata  affidata  ad  una  ditta  che  presenta  gravi   elementi   di controindicazione: si tratta  della  ditta  “Omissis.”,  con  sede  a Palermo in via “Omissis”, (societa’ in nome collettivo con  qualifica di impresa artigiana, costituita l’11 febbraio1991, nella quale socio amministratore e’ “Omissis”, mentre “Ornissis” e’ socio). Tale  ditta risulta collegata con altra impresa operante nello stesso settore  di attivita’, la “Omissis” di “Omissis”,  con  sede  a  Palermo  in  via “Omissis”, (societa’ in nome  collettivo  con  qualifica  di  impresa artigiana costituita il  2  settembre  1987,  nella  quale  “Omissis” risulta socio amministratore e responsabile tecnico, mentre “Omissis” e’ socio di societa’ in nome collettivo).
Giova rappresentare  che  “Omissis”,  amministratore  della  societa’ “Omissis”  e’  figlio  di  “Omissis”,  personaggio  noto  alle  forze dell’ordine  in  quanto,  unitamente  ai   suoi   fratelli   Ornissis (cl.”Omissis”) e “Omissis” (cl.”Omissis”), e’  risultato  aderente  a Cosa nostra attraverso le cosche di Partanna Mondello e San  Lorenzo.  L’attivita’ prevalente dei suddetti fratelli “Omissis” e’ l’edilizia.  A carico  del  “Omissis”  (cI.  “Omissis”,  nel  tempo,  sono  emersi elementi tali che ne hanno evidenziato il  carattere  di  persona  di pessima condotta e spiccata  propensione  a  delinquere,  che  Io  ha portato ad accumulare numerosi pregiudizi penali; in  particolare  il 19 luglio 2002, la Corte di Appello di Palermo lo  ha  condannato  ad anni 4 e mesi 8 di reclusione per associazione di tipo mafioso, reato commesso a Palermo dal settembre 1982 al 19 luglio 2002.  I  tre  fratelli  “Omissis”,  e  in  particolare   “Omissis”,   hanno partecipato a iniziative di costruzioni edili unitamente  ad  “uomini d’onore” con scambio  ripetuto  di  favori  e,  addirittura,  con  il favoreggiamento alla latitanza di mafiosi  di  primissimo  piano.  La famiglia “Omissis”  (“Omissis”,  “Omissis”  e  “Omissis”)  ha  subito diverse ordinanze di sequestro beni, provvedimenti che hanno  indotto i  fratelli  a  introdurre  nelle  loro  attivita’  anche  i  diretti familiari (moglie e figli); cosi’  come  risulta  per  la  “Omissis”, intestata al figlio “Ornissis” e alla moglie di questo, “Omissis”.

Piu’ recentemente, “Omissis” era stato sottoposto  alla  Sorveglianza

Speciale di PS sino all’il luglio 2009 e alla liberta’ vigilata  sinoal 02 aprile 2012, mentre “Omissis” (cl.”Omissis”), risulta segnalato all’A.G. nel 1995 per inquinamento delle acque (d.lgs. 152/99 art. 58 c.4) e annovera una condanna a giorni 20 di  reclusione  e  a  774,69 euro di multa per falsita’ ideologica commessa dal  privato  in  atto pubblico.
Per quanto riguarda la “Omissis” si rileva che il titolare, “Omissis” e’  coniugato  con  l’amministratore  dell’azienda  “Omissis.   Dagli accertamenti e’  emerso  che  “Omissis”  e’  figlio  di  “Omissis”  e “Omissis”, quest’ultima, deceduta nel 1998,  sorella  dei  piu’  noti “Omissis”di cui  si  e’  detto.  Anche  questa  ditta,  pertanto,  si presenta inserita all’interno della famiglia “Omissis”ed e’ a  questa strettamente collegata. La sede legale e operativa della  “Omissis”e’ sita a Palermo in via “Omissis”, presso  un  immobile  costruito  dai fratelli “Omissis”.
“Omissis”, risulta deferito all’A.C. per  inquinamento  delle  acque, come suo cugino “Omissis” (cl.”Omissis”), mentre la moglie  “Omissis” e’ stata segnalata all’A.C. nel 1996 per violazioni urbanistiche.  I rapporti di natura operativa oltre che parentale, tra le due  ditte “Omissis” e “Omissis”, peraltro, erano emersi circa un  anno  fa  nel corso  di  analogo  accesso  prefettizio   presso   l’amministrazione comunale di Belmonte Mezzagno, anch’essa interessata da infiltrazioni e condizionamenti mafiosi. Infatti dall’esame di quei  fascicoli  era stato  rilevato  che,  a  corredo  di  alcune  fatture  emesse  dalla “Omissis” e annesse alle note dell’U.T.C. di  Belmonte  Mezzagno  per lavori eseguiti, vi erano  delle  fotografie  in  fotocopia  dove  si evidenziava l’utilizzo per gli spurghi  di  autocisterne  recanti  la scritta aziendale intestata “Omissis”.
Orbene, anche per l’amministrazione di Isola delle Femmine cosi’ come era stato per quella di Belmonte Mezzagno, la ditta “Omissis”  si  e’ rivelata essere una vera e propria ‘fiduciaria” dell’ente.
L’esame analitico della documentazione, indicato di seguito, consente di chiarire quanto detto sinora.
Con determinazione n. 146 del 21.12.2007,  il  responsabile  del  III settore arch.  “Omissis”  decide  di  ricorrere  all’affidamento  del servizio tramite  gara  informale  a  trattativa  privata,  ai  sensi dell’art. 24 della I.r. 7/03, invitando dieci ditte specializzate nel settore.  Per  l’esigenza  viene  impegnata  la   somma   di   14.000 (quattordicimila)  euro.  All’invito   rispondono   solo   le   ditte “Omissis”, “Omissis” ed “Omissis” di “Omissis” che  si  aggiudica  la gara con un ribasso del  20%,  mentre  le  altre  due  ditte  avevano offerto rispettivamente un ribasso del 17,1% e dell’1%.  Dunque,  con determinazione n. 40  datata  13.03.2008,  il  responsabile  del  III settore arch. “Omissis” affida alla ditta “Omissis” gli interventi di spurgo  alla  condotta  fognaria  comunale  e  pulizia  di   caditoie stradali, griglie e vasche di raccolta.

Il 17 novembre 2008, la ditta “Omissis” comunica al Comune  di  Isola delle Femmine di rinunciare all’incarico, in  quanto  impossibilitata “ad  effettuare  il  servizio   poiche’...sprovvisti   di   personale specializzato a scendere presso le vasche”. Le fatture  emesse  dalla ditta per gli interventi eseguiti, dell’importo di 446 euro,  vengono liquidate e successivamente l’incarico viene revocato.
Con determinazione n. 62 datata 22.05.2009 del responsabile  del  III settore  arch.  “Omissis”,  viene  affidato  l’incarico  aI   secondo aggiudicatario, cioe’ alla ditta “Omissis” s.n.c. con sede a  Palermo in   via    “Omissis”,    per    un    importo    pari    a    11.606 (undicimilaseicentosei) euro.

Inoltre, dall’esame della documentazione e’ emerso che  la  “Omissis” e’ una ditta di fiducia del Comune di Isola delle  Femmine  gia’  dal 2006, quando l’attuale Sindaco “Omissis” era al  suo  primo  mandato.
Infatti:
        il 6.12.2006, il Sindaco “Omissis” con ordinanza sindacale n. 66 dispone  un  intervento  straordinario  di’   pulizia   della   vasca denominata “labirinto” dell’impianto di  pretrattamento,  incaricandodirettamente la ditta “Omissis” “che gode  della  fiducia  di  questo Comune, in quanto piu’ volte interpellata per problemi  analoghi,  la quale  si  e’  resa  immediatamente  disponibile”   (cfr.   ordinanza sindacale n. 66 del 04.12.2006 in allegato). Il responsabile del  III settore  arch.  “Omissis”,  con  determinazione   n.   14704   datata 06.12.2006, dispone l’intervento della ditta “Omissis”.
        con determinazione n. 124 del 21.12.2007,  il  responsabile  del III settore arch. “Omissis”, determina di  ricorrere  all’affidamento tramite gara informale a trattativa privata, ai  sensi  dell’art.  24 della I.r. 7/03, invitando dieci ditte specializzate nel settore. Per l’esigenza viene impegnata la  somma  di  16.000  (sedicimila)  euro.  All’invito  rispondono  solo  quattro  ditte:  “Omissis”,  “Omissis”, “Omissis” ed “Omissis”, che offrono rispettivamente  un  ribasso  del 20,1%, dell’i %, del 15% e del 5% sul prezzo a base d’asta di  16.000 euro. Pertanto,  con  determinazione  n.  67  datata  21.06.2007,  il responsabile del  III  settore  arch.  “Omissis”  affida  alla  ditta “Omissis” gli interventi di spurgo alla condotta fognaria comunale  e pulizia di caditoie stradali, griglie e vasche di raccolta;
        negli atti d’ufficio, e’ presente documentazione attestante  gli interventi svolti dalla ditta “Omissis”, sino al mese di marzo 2012.  Dunque, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco “Omissis”, nel corso dei due mandati elettivi, in maniera pressoche’ continua (fatta eccezione per una breve parentesi in cui il servizio era stato svolto dalla ditta “Omissis”) si’ e’ avvalsa della  ditta  “Omissis”  per  i lavori di pulizia  delle  caditoie  e  di  trasporto  dei  fanghi  da smaltire.
        Manutenzione degli impianti della pubblica illuminazione

Le pratiche relative alle gare per  l’affidamento  del  servizio  di’ manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione non sono  state fornite dall’architetto “Omissis”  all’atto  dell’insediamento  della Commissione, ma venivano consegnate solo in data  11  giugno  scorso, circa due  mesi  dopo  l’insediamento  della  stessa,  a  seguito  di esplicita richiesta.
In proposito, dall’esame della  documentazione  acquisita  -  che  ha riguardato singolarmente gli anni dal 2008 al  2012-  emerge,  ancora una volta, il dato caratteristico della gestione della cosa  pubblica presso quel Comune: notevole approssimazione e superficialita’ che si accompagnano a scarsissima trasparenza nella gestione delle procedure e nell’impiego dei finanziamenti pubblici.
In particolare, negli anni 2008 e 2009, il servizio veniva affidato a conclusione di gare esperite con il solito  metodo  della  trattativa privata e che venivano  celebrate  a  partire  dal  mese  di  aprile, nonostante i rispettivi progetti fossero stati approvati entrambi con delibere di Giunta nel mese di dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento.
Gli affidatari del servizio in argomento erano,  rispettivamente,  la Ditta Geom. “Omissis” per l’anno 2008 e la Ditta “Omissis” per l’anno 2009,   sul   conto   delle   quali   non   sono    state    rilevate controindicazioni, almeno  sotto  il  profilo  dei  rapporti  con  la criminalita’ organizzata di stampo mafioso.
Particolare attenzione  va  riservata,  invece,  alle  gare  relative all’affidamento  del  servizio  di  manutenzione  degli  impianti  di pubblica illuminazione per gli anni successivi, il 2010 ed  il  2011, come desumibile dalla illustrazione che segue.
Nel 2010, il servizio - per un importo  di  46.408,14  curo  -  viene affidato alla ditta “Omissis” con sede in Favara (AG).
Anche in questo caso, sono state rilevate gravi  irregolarita’  nella procedura di’ gara e controindicazioni in riferimento alla ditta  che si e’ aggiudicata i lavori. Infatti, la societa’ “Omissis”, con  sede a Favara (AG)  in  viale  “Omissis”,  e’  riconducibile  ai  seguentisoggetti, sul conto dei quali si annovera quanto segue:
        “Omissis”,
        proprietario  e  amministratore  unico  della  citata  societa’, annovera frequentazioni documentate in atti della Tenenza Carabinieri di’ Favara - con soggetti  che  sembrano  avere  contiguita’  con  la locale cosca. In particolare: in data 06.06.2004, e’ stato controllato con “Omissis”, figlio  di “Omissis” e nipote di “Omissis”, i quali  sono  comunemente  ritenuti contigui  a  soggetti  facenti  parte   della   locale   criminalita’ organizzata;  in piu’ occasioni e’ stato notato in compagnia di “Omissis” figlio di “Omissis” pregiudicato, tratto in arresto in  data  05.04.2000  da personale della Squadra Mobile di Palermo in  collaborazione  con  la Squadra Mobile di Agrigento, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nr.1997/99 R.G.N.R. e nr. 4566/99 G.I.P.  emessa in data 28.03.2000 dal Tribunale -  Ufficio  G.I.P.  di  Palermo,  su richiesta  della  D.D.A.,   nell’ambito   dell’operazione   antimafia denominata “Fratellanza”;  in data 13.11.2007 e 27.09.2008, veniva controllato  da  personale della Questura di Agrigento  in  quel  viale  “Omissis”  a  bordo  di veicolo unitamente a “Omissis”,  figlio  di  “Omissis”,  imprenditore edile, pregiudicato, anch’egli  comunemente  ritenuto  contiguo  alla locale cosca mafiosa;
        “Omissis”, padre  di  “Omissis”,  risulta  essere  stato  notato  e controllato in data 11.07.2002 con “Omissis”, il quale annovera a suo carico precedenti penali e di polizia per  produzione  e  spaccio  di stupefacenti,  associazione  di  tipo   mafioso,   tentato   incendio aggravato,  tentata  truffa,  favoreggiamento   personale,   falsita’ ideologica commessa dal privato  in  atto  pubblico,  distruzione  di documenti  contabili.  In  particolare,  dal  sistema  informatizzato d’indagine S.D.I. in  uso  alle  Forze  di  Polizia,  sul  conto  del “Omissis” si rileva quanto segue:
        in data 02.01.2012, e’ stato proposto per  l’applicazione  della misura di  prevenzione,  ai  sensi  della  normativa  antimafia,  con obbligo di soggiorno  dalla  Procura  della  Repubblica  di  Palermo, nell’ambito del procedimento n. 198/10 RMP;
        in data 24.02.2012,  in  accoglimento  della  proposta  avanzata dalla Procura della Repubblica  presso  il  Tribunale  di  Palermo  a seguito di accertamenti delegati alla D.I.A. - Sezione  Operativa  di Trapani, il Tribunale di Trapani, Sezione Misure di Prevenzione,  con decreto n. 3/2012 emesso il 15.02.2012 ai  sensi  dell’art.  1  della legge 575/65 e art. 16 della legge 159/2011, procedeva  al  sequestro di beni connesso a misura di prevenzione a carico di “Omissis” ,  per un valore complessivamente quantificato in 2 milioni di euro;
        in data  04.01.2010,  nell’ambito  del  procedimento  denominato “Goldem Fase  II”,  all’esito  di  attivita’  investigativa  esperita nell’ambito dei procedimenti penali n. 1113/99 e n. 10944/08 R.G.N.R.  D.D.A., venivano denunciati all’A.G.  vari  soggetti  appartenenti  a cosa  nostra  della  provincia  di  Trapani,   in   quanto   ritenuti responsabili, a vario titolo,  dei  reati  di  associazione  di  tipo mafioso,    tentata     estorsione,     incendio,     danneggiamento, favoreggiamento e intestazione fittizia di beni, tra  i  quali  erano inseriti “Omissis” (fratello deI piu’ noto “Omissis”) e “Omissis”. Il successivo 15.03.2010,  personale  del  Servizio  Centrale  Operativo della Polizia di Stato e delle Squadre Mobili di Trapani  e  Palermo, in operazione congiunta antimafia, davano esecuzione al provvedimento di  fermo  di  indiziato  di  delitto  emesso  dalla  Procura   della Repubblica - D.D.A. di Palermo, in data 12.03.2010,  nell’ambito  del procedimento penale nr. 3538/10 R.G.N.R., nei confronti di  esponenti di Cosa Nostra, tra cui appunto i citati “Omissis” e “Omissis”;
        “Omissis”,  direttore  tecnico  alla  societa’  “Omissis”,  risulta essere stato controllato in data 11.07.2002 assieme ai  sopra  citati “Omissis” e “Omissis”. Nel 2011, il servizio - per un importo  di  36.452,64  euro  -  viene affidato mediante cottimo fiduciario alla ditta  “Omissis”  con  sede legale a Roma, in via “Omissis”, e unita’ locale a Bagheria,  in  via “Omissis”. L’impresa risulta di proprieta’ di:
        “Omissis” (classe “Omissis”) per una quota nominale di 22.000,00 Euro. Il predetto, che e’ anche amministratore unico della  societa’, risulta immune da pregiudizi e/o pendenze penali;
        “Omissis” per una quota nominale di 18.000,00 Euro. Il predetto, padre di “Omissis”, pur risultando esente da pregiudizi e/o  pendenze penali,   tuttavia   e’   stato   notato   associarsi   con   persona controindicata. Precisamente, in data  08.10.2005  e  07.02.2007,  lo stesso e’ stato segnalato  in  compagnia  di  “Omissis”,  personaggio gravato da precedenti di polizia per delitti contro la persona  e  il patrimonio, condannato in data 17.11.1998 dal Tribunale di Palermo ad anni  uno  e  mesi  undici   di   reclusione,   pena   sospesa,   per favoreggiamento personale aggravato dall’art. 7 del D. L. 152/1991.  Il direttore tecnico della ditta “Omissis”. e’ “Omissis”,  ingegnere, sul conto della quale non si rilevano controindicazioni. La  predetta e’  coniugata  con   l’ingegnere   “Omissis”,   soggetto   privo   di controindicazioni, fatta eccezione per un rapporto di  frequentazione risalente al 20.052004,  allorquando  veniva  notato  a  Bagheria  in compagnia di “Omissis”, dell’ex sindaco di Bagheria  “Omissis”  e  di “Omissis”, nipote di “Omissis”, quest’ultimo gia’ facente parte della famiglia mafiosa di Bagheria e scomparso per lupara  bianca  in  data 13.01.1988.

URBANISTICA, TUTELA DEL TERRITORIO E DISCIPLINA EDIFICATORIA:

LE CONCESSIONI EDILIZIE

Gli strumenti urbanistici

Il Comune di Isola delle  Femmine  e’  sottoposto  ad  una  serie  di vincoli di diversa natura ed intensita’, imposti nel corso del  tempo a tutela dei vari elementi che caratterizzano i  diversi  ambiti  del territorio comunale,  che  disciplinano  e  condizionano  [’attivita’ degli  uffici   comunali   volta   al   controllo   delle   attivita’ edificatorie.
Sotto tale profilo, emerge quanto segue:
        vincolo paesaggistico su tutto il territorio  comunale,  apposto con Decreto dell’Assessore regionale dei Beni Culturali e  Ambientali e della P.I. n.151 del 30/1/1989, ai sensi  della  legge  n.1497  del 1939;
        vincolo archeologico, apposto ai sensi della  legge  n.1089  del 1939 per ‘Isola di Fuori’,  sulla  quale  insiste  pure  una  Riserva Naturale Orientata;
        vincolo idrogeologico, ai sensi del R.D. 3267 del 1923;
        vincolo sismico di 2° categoria,  ai  sensi  della  L.  64/1974, apposto con D. M. Lavori Pubblici del 23/9/19891;
        vincolo di inedificabilita’ sulla fascia costiera  entro  i  150 metri dalla linea della battigia - ex art.15 legge regionale 76/1978;
        vincolo di inedificabilita’ sulla fascia di rispetto del demanio marittimo, ferroviario, stradale (S.S.  113),  autostradale  (A19)  e cimiteriale (50 metri).

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Isola delle Femmine  venne approvato con Decreto Assessoriale  n.83  del  1977.  Contestualmente vennero emanate le relative Norme di  Attuazione,  approvate  con  il medesimo D.A. n.83/1977, per le zone B, D ed E, mentre  per  le  zone precedentemente stralciate intervenne il successivo D.A.  n.121/1983.  Per ultimo intervenne il Regolamento Edilizio, adottato con  delibera del Consiglio Comunale n.20 del 29 gennaio 1982, e quindi la Variante per la Fascia Litoranea, adottata con D.A. Territorio e  Ambiente  n.  585/1991. Con il citato Decreto assessoriale 121/1983,  in  particolare,  venne approvata la perimetrazione relativa alle zone  ‘C’  (aree  destinate all’espansione residenziale attraverso la realizzazione di  piani  di lottizzazione)  da  sottoporre  a   pianificazione   urbanistica   di dettaglio attraverso la redazione di un piano particolareggiato.
Detto piano, adottato  con  successive  deliberazioni  del  Consiglio Comunale n.87 del 7 marzo 1991 e n.88 del 14 marzo  1991,  ottenne  i relativi visti di legittimita’ da  parte  del  competente  organo  di controllo   (all’epoca   Commissione   Provinciale   di    Controllo) rispettivamente  con  decisioni  in  data  14/05/1992  e   8/05/1992.

Trascorsi dieci anni da quest’ultima data, il piano particolareggiato in questione e’ scaduto, ai sensi dell’art.16 della L.1150/1942.  Verso la meta’ degli anni ‘90,  il  Comune  di  Isola  delle  Femmine avvio’ l’iter per la redazione di  un  nuovo  Piano  regolatore,  che tenesse in considerazione le novita’ nel frattempo  introdotte  nella normativa in materia di governo del territorio.  Dopo  una  serie  di studi, realizzati in esito a  specifici  incarichi  di  progettazione conferiti a professionisti esterni e scambi di corrispondenza  con  i competenti uffici dell’Assessorato regionale Territorio  e  Ambiente, si’ giunse cosi’ alla deliberazione di C.C. n.47 del 12 agosto  2003, con la quale venne  approvato  lo  schema  di  massima  del  PRG  con emendamenti.
Con nota assunta al protocollo  comunale  al  n.537  dell’Il  gennaio 2006, l’Ufficio del Genio Civile di Palermo trasmetteva al Comune gli elaborati del PRG completi del parere  favorevole  di  compatibilita’ geomorfologica, espresso ai sensi dell’art.13 L.64/1974.
Finalmente, pertanto, il nuovo PRG veniva adottato con  deliberazione di CC. n.33 dell’1 agosto 2007.
L’iter  per  la   approvazione   definitiva   del   nuovo   strumento urbanistico, tuttavia, non  si  e’  ancora  concluso,  avendo  subito diverse  battute  d’arresto,  solo  in  parte  dovute   ai   ripetuti interventi normativi nella materia, che  hanno  offerto  agli  uffici comunali la possibilita’ di  continuare  ad  operare  sulla  base  di strumenti  urbanistici  oramai  obsoleti  e  privi   di   sostanziale efficacia.
Alla  luce  di  queste  premesse,  la   Commissione   d’indagine   ha focalizzato l’attenzione su alcune pratiche  di  rilascio  di  titoli abilitativi   alla   trasformazione   edilizia,   concessioni,   gia’ individuate dalle Forze dell’Ordine in  esito  alle  prime  indagini, avviate sulla scorta di esposti presentati dal gruppo  consiliare  di minoranza e  che,  riguardando  esponenti  o  soggetti  piu’  o  meno direttamente  legati  ad  esponenti  della  criminalita’  organizzata operante ad Isola delle Femmine, rivelano in modo chiaro la capacita’ della famiglia mafiosa di infiltrarsi in un ganglio essenziale  della vita  dell’ente,  qual  e’  quello  del  governo  dei  territorio   e dell’esercizio dell’attivita’ edificatoria, allo scopo di  piegare  a proprio favore le rigide procedure  dettate  in  questa  materia  dal legislatore nazionale e regionale.
La concessione edilizia n. “Omissis” /2009 - “Omissis” In data “Omissis” - un mese prima delle elezioni - alla  ditta  edile “Omissis” veniva rilasciata dal Comune di  Isola  delle  Femmine  una concessione edilizia per la realizzazione di 3 ville unifamiliari  su due livelli.
A seguito di un esposto datato 14.05.2009, presentato  da  “Omissis”, coordinatore del gruppo consiliare “Rinascita Isolana”,  la  Stazione Carabinieri di Isola delle Femmine richiedeva un  accertamento  sulla legittimita’  amministrativa  della   concessione   al   Dipartimento Urbanistica della Regione.

L’ente rappresentava che “la  concessione  in  argomento  sarebbe  da

ritenere illegittima” e che la  stessa  non  poteva  essere  concessa perche’ mancavano due presupposti: “la configurabilita’ di  un  lotto intercluso ed un processo di urbanizzazione gia’  realizzato...  non suscettibile di ulteriori suddivisioni...”. Avverso tali motivazioni, sia il Comune di Isola delle Femmine che la  ditta  “Omissis”,  hanno presentato   controdeduzioni,   chiedendo    l’archiviazione    della contestazione  di  legittimita’  della   concessione   edilizia.   Il

Dipartimento ha confermato l’illegittimita’ deI provvedimento pur non ravvisando un grave danno urbanistico (essendo l’intervento  comunque inserito in un contesto gia’  ampiamente  urbanizzato),  e  rinviando l’eventuale annullamento dell’atto alla  competenza  comunale.  Nelle more  del  provvedimento,  gli  immobili  sono  stati  realizzati   e attualmente sono in vendita.
A seguito della  decisione  del  Dipartimento  regionale,  la  giunta comunale in data 24.05.2011 deliberava di  non  modificare  in  alcun modo quanto in precedenza concesso a favore delle “Omissis”.  La  vicenda  e’  stata  riepilogata  nell’informativa  redatta  dalla Stazione Carabinieri di Isola delle Femmine inoltrata  il  21.05.2009 alla Procura  della  Repubblica  di  Palermo  che  ha  instaurato  un procedimento  penale.  Detto  procedimento  e’  stato  definito   con l’archiviazione in quanto dall’esame degli atti sono emersi  elementi che, ancorche’ stigmatizzabili sotto  il  profilo  della  regolarita’ amministrativa,  sono  penalmente  irrilevanti.  In  particolare,  la vicenda ha ad oggetto la corretta interpretazione  della  definizione di “lotto intercluso”.
Le irregolarita’  evidenziate  nel  corso  dell’accesso  e  descritte analiticamente nell’allegata relazione della Commissione  d’indagine, hanno  fatto  emergere  -  anche  con  riferimento  alla  concessione edilizia de quo - significativi sviamenti dal corretto  funzionamento dell’apparto burocratico dell’ente, con notevoli vantaggi economici a favore di imprese riconducibili alla criminalita’ organizzata.  In particolare, il Comune ha rilasciato una concessione  edilizia  in assenza dei presupposti di legge ed ha  consentito  che  la  societa’ “Omissis” non rispettasse la tempistica  relativa  ai  versamenti  da effettuare per gli oneri di urbanizzazione.
La gravita’ delle condotte dell’Ente appare ancora piu’ evidente alla luce degli elementi di controindicazione  del  soggetto  beneficiario della concessione in argomento: la “Omissis”, con sede in Isola delle Femmine, via “Omissis”.
I soci - amministratori sorto le tre sorelle “Omissis”, ovvero:
        Omissis”, nata ad Isola delle Femmine il “Omissis”;
        Omissis”, nata ad Isola delle Femmine il “Omissis”;
        Omissis”, nata ad Isola delle Femmine il “Omissis”;
Le menzionate sorelle “Omissis” risultano essere figlie di “Omissis”, nato ad Isola delle  Femmine  il  “Omissis”,  ivi  residente  in  Via “Omissis”,  di  professione  costruttore  e  cognato   di   “Omissis” cl.”Ornissis”. Su tali soggetti e sulle rispettive  vicende,  che  ne hanno fatto dei personaggi di spicco nel panorama della  criminalita’ organizzata di Isola delle  Femmine,  si  e’  gia’  approfonditamente riferito in precedenza.
La concessione edilizia n. “Omissis”/2010 - “Omissis” Il “Omissis” il Comune  di  Isola  delle  Femmine  ha  rilasciato  la concessione  edilizia  n.  “Omissis”  per  la  realizzazione  di   un fabbricato per civile abitazione su tre livelli fuori terra a  favore della societa’ “Omissis”,  socio  amministratore  “Omissis”,  (classe “Omissis”).
La concessione  era  stata  richiesta  sin  dal  2001  da  parte  dei precedenti proprietari del fondo - “Omissis”,  “Omissis”,  “Omissis”e “Omissis”, i quali dopo un lunga e complessa  vicenda  amministrativa protrattasi  per  anni,  caratterizzata  da  un  fitto   scambio   di corrispondenza  e  dalla  instaurazione  di  contenzioso  dinanzi  algiudice  ordinario  ed  amministrativo  ed   intrecciatasi   con   Ii procedimento di  adozione  del  nuovo  piano  regolatore  del  Comune avvenuta nel 2007, il 7 aprile 2009 vendevano l’area interessata alla ditta “Omissis”.

Da quella data la ditta citata subentra nei rapporti con il Comune di Isola delle Femmine nel procedimento di  rilascio  della  concessione edilizia, che viene rilasciata alla ditta “Omissis”, dopo soli cinque mesi dalla richiesta di voltura della pratica edilizia, presentata il 14.08.2009.
Il  socio-amministratore  della  ditta   concessionaria,   “Omissis”, (classe”Omissis”) e’ figlio di “Omissis”, e nipote  di  “Omissis”„  i quali, come prima riferito, si sono resi rispettivamente protagonisti delle seguenti vicende giudiziarie:
        “Omissis”, pluripregiudicato,  e’  stato  colpito  nel  1998  da ordinanza di custodia cautelare per  associazione  di  tipo  mafioso, arrestato dopo un breve periodo di latitanza;
        “Omissis”, e’ stato  tratto  in  arresto  il  13  dicembre  2010 perche’ coinvolto nell’operazione denominata “Addio  Pizzo  5”  quale indagato  per  reati  associativi  di’  tipo  mafioso  ed  e’   stato recentemente condannato.
Il 22.05.2010 “Omissis”,  presentava  alla  Stazione  Carabinieri  di Isola delle Femmine  un  esposto  nel  quale  venivano  rappresentate presunte irregolarita’ nel rilascio  della  concessione  edilizia  in argomento, posto che, secondo l’esponente,  il  provvedimento  doveva essere rilasciato  previa  lottizzazione  dell’area  e  non  mediante concessione diretta, oltre al fatto che non e’ consentito il rilascio di concessioni  edilizie  su  lotti  interclusi  o  residui  in  Zone Territoriali Omogenee “B” e  “C”  in  presenza  di  Piani  Regolatori Generali con vincoli scaduti.
L’esposto veniva  prontamente  inoltrato  anche  alla  Procura  della Repubblica  presso  il  Tribunale  di  Palermo  che   instaurava   un procedimento penale. Nella circostanza, la  Stazione  Carabinieri  di Isola   delle   Femmine   richiedeva   l’intervento   ispettivo   del Dipartimento Urbanistica che, ad oggi, non si e’ ancora espresso.  A seguito dell’operazione di polizia “Addio Pizzo 5” e  del  connesso arresto del “Omissis”, il Comune di Isola delle Femmine, con  lettera a firma del responsabile dell’UTC - settore  tecnico  e  manutenzioni arch. “Omissis”, richiedeva:
        alla Procura della Repubblica di  Palermo  di  conoscere  se  la citata societa’ fosse connessa o riconducibile al “Omissis”,;
        alla Prefettura di  Palermo  di  conoscere  eventuali  gradi  di parentela o affinita’ dei soci della “Omissis”, con personaggi legati alla malavita, al fine  di  revocare  in  autotutela  la  concessione edilizia n. “Omissis”/ 2010, indicando quali  soci  di  quest’ultima, con  relativa  anagrafica,  il  “Omissis”,   (classe   Omissis),   il “Omissis”, (classe Omissis) ed il “Omissis”.

Sul punto si evidenzia che, con riferimento ai rapporti esistenti tra il “Omissis”, - tratto in arresto nell’operazione ADDIO PIZZO 5 -  ed i  “Omissis”,  soci  della  “Omissis”,  l’Arch.  “Omissis”,  aveva  a disposizione, gia’ dal marzo 2009, una  nota  informativa  riservata, inviata dalla Prefettura di Palermo dietro sua esplicita richiesta in occasione di altro procedimento del suo  stesso  ufficio  (vds  supra ‘Lavori di collegamento del sistema fognario  al  depuratore  ASI  di Carini) nella quale venivano riportate sia le relative parentele  sia i  conclamati  elementi  di  pericolosita’  in  capo  alla   famiglia “Omissis”,

Non e’ comprensibile, quindi, il motivo  per  cui  l’Arch.  “Omissis” abbia,   in   prima   istanza,   rilasciato   la    concessione    e, successivamente, non abbia proceduto alla revoca  in  autotutela  del suddetto provvedimento, cosi  come  prospettato  dallo  stesso  nella comunicazione inoltrata a  Procura  della  Repubblica  di  Palermo  e Comando CC di Isola delle  Femmine. 

Non  risulta,  infatti,  che  la concessione edilizia in esame sia stata mai revocata. Nei fatti, l’esame di tale pratica ha fatto emergere:
        sviamento dal dettato normativo in merito ai presupposti per  il rilascio della concessione;
        mancata  percezione,  da  parte  dell’ente,  degli   oneri   di urbanizzazione (che, per legge,  pur  potendo  essere  rateizzati  su richiesta dell’interessato, devono essere comunque corrisposti  prima del rilascio della concessione);
        mancato introito,  sempre  da  parte  dell’ente,  dei  costi  di costruzione, determinati all’atto del rilascio della concessione  (la normativa prevede che siano  corrisposti  in  corso  d’opera  con  le modalita’ e le garanzie richieste dall’amministrazione);
        mancato accertamento  da  parte  del  Comune  della  stipula  di polizze  fideiussorie  poste  a  garanzia  delle  obbligazioni  della societa’ dei “Omissis”;
        mancanza di volonta’ dell’ente  di  annullare  il  provvedimento concessorio in autotutela, anche alla luce delle criticita’  e  delle contraddizioni emerse nel corso dell’istruttoria.

Piu’ in  particolare,  con  riferimento  allo  strumento  urbanistico vigente al momento del rilascio della concessione e  con  riferimento alla  zona  oggetto  dell’edificazione,  sono  emerse   le   seguenti anomalie:
        premesso che l’edificazione in  argomento  ricade  in  una  zona definita  area  B,  una   volta   individuata   l’esatta   ubicazione dell’immobile, e’ stato analizzato lo strumento  urbanistico  vigente alla data di rilascio della  concessione  edilizia  (“Omissis”),  nei confronti della “Omissis”, poi divenuta “Omissis”, (a seguito di  una discutibile ed antieconomica operazione di cessione di quote da parte dei “Omissis”, alla predetta societa’ composta anche  dall’ex  socio, “Omissis”, posta in essere nel marzo 2011, verosimilmente dopo che la situazione personale e familiare dei “Omissis”, era stata  complicata dagli arresti di ‘Addio Pizzo 5’);
        lo strumento urbanistico vigente all’epoca dei  fatti  e’  stato identificato  nel  P.R.G.  di  cui  alla  Delibera  di  C.C.  33  del 01.08.2007, con l’approvazione, in  successive  sedute  di  consiglio comunale, delle osservazioni presentate nel tempo dalla cittadinanza;
        con riferimento  all’approvazione  di  detta  Delibera  e  della D.C.C. 36 del 23.09.2008,  e’  stato  evidenziato  che  le  decisioni vengono approvate con  la  partecipazione  al  voto  del  Consigliere “Omissis”. Si rammenta che il citato Consigliere “Omissis”  sara’  il tecnico incaricato da “Omissis”, proponente degli emendamenti e delle osservazioni,  per  la  redazione  finale  e  per  l’adeguamento  del progetto in trattazione, presentato in data  26.11.2008,  ovvero  due mesi dopo l’approvazione della delibera n. “Omissis”. Considerato che all’interno   del   fascicolo   non   e’   stata   rinvenuta   idonea documentazione, non e’ possibile stabilire  se,  a  quella  data,  il citato Geom. e Consigliere “Omissis”avesse gia’  ricevuto  l’incarico per  la  progettazione  del  costruendo  edificio,  ponendolo   nella condizione di conflitto  d’interessi,  in  violazione  dell’art.  176 della L.R. 16/63, comma 1.  E’  interessante  notare,  altresi’,  che l’osservazione 6911 del 27.05.2008 e’  stata  sottoscritta  anche  da “Omissis”, smg, gia’ socio dei  “Omissis”,  (la  societa’  “Omissis”, viene costituita il 13.02.2008) e futuro proprietario, attraverso  la suddetta societa’ (il terreno verra’ acquisito  in  data  07.04.2009) del lotto di terreno oggetto della menzionata osservazione.  Infine,  giova  qui  ribadire  i  collegamenti  della   “Omissis”   - beneficiario iniziale  della  concessione  n.  “Omissis”,  -  con  la criminalita’ di tipo mafioso.

Nello specifico si richiama l’attenzione  sulla  circostanza  che  la predetta societa’, costituita  nel  2008,  ha  come  soci  “Omissis”, (classe “Omissis”) e “Omissis”, (classe  “Omissis”),  rispettivamente figlio  e  padre  di  “Omissis”„  nonche’  “Omissis”;  risultanze  di attivita’ investigative hanno consentito di accertare inoltre che tra le maestranze  impiegate  nella  societa’  risulta  anche  lo  stesso”Omissis”. Tale circostanza rende  di  tutta  evidenza  l’inserimento della ditta stessa in un  contesto  inconfutabilmente  contiguo  alla criminalita’ organizzata di tipo mafioso e genera il  forte  sospetto che il predetto svolga la sua influenza sfruttando le amicizie ed  il sostegno della mafia per agevolare  l’attivita’  imprenditoriale  del padre. Infatti, appare  evidente  la  circostanza  che  la  Ditta  in argomento e’ frutto di scelte gestionali dovute  alla  necessita’  di mantenere il patrimonio nella sostanziale disponibilita’ di familiari raggiunti da provvedimenti giudiziari per fatti di mafia, attribuendo “fittiziamente”  la  esclusiva  e  formale  proprieta’  a   congiunti incensurati.

La concessione edilizia in  sanatoria  n.  “Omissis”  del  “Omissis”, “Omissis” Nel dettaglio, e’  stata  sottoposta  ad  analisi  la  documentazione rinvenuta nel fascicolo relativo a  “Opere  eseguite  in  difformita’ della licenza edilizia n. 45 del “omissis”per la realizzazione di  un fabbricato in contrada”omissis”, composto  da  tre  elevazioni  fuori terra (piano terra, primo e secondo), volume  totale  mc.  3.780,31”, istante “Omissis”, beneficiari “Omissis” e “Omissis” (figli ed  eredi dell’istante).
Con Attestato di  Concessione  Edilizia  in  sanatoria  assentita  n. “Omissis”, il Responsabile del III settore U.T.C. del Comune di Isola delle  Femmine,  Architetto   “Omissis”,   attestava   che   dovevano intendersi  assentite  favorevolmente  le  istanze   di   concessione edilizia in sanatoria ex 1.47/85, presentate dalla sig.ra  “Omissis”, ormai deceduta giusta denuncia di successione n. “Omissis”,  ed  alla quale succedono, nella qualita’ di unici eredi i  figli  “Omissis”  e “Omissis”,  per  le  opere  eseguite  in  difformita’  della  licenza edilizia n.  “Omissis”  del”Omissis”,  per  la  realizzazione  di  un fabbricato in contrada “Omissis” .
La licenza  edilizia  n.  “Omissis”  del  “omissis”  si  riferiva  al progetto  per  la  costruzione  di  un  complesso   alberghiero   nel “Omissis”, in ordine  al  quale  peraltro  la  C.E.C.  aveva  imposto prescrizioni riferite alla zona  (che  non  prevedeva  tale  tipo  di insediamento) ed alla cubatura degli immobili.
Sin dalle prime fasi la realizzazione del progetto aveva  dato  luogo ad una serie di irregolarita’, contestate con piu’ o  meno  decisione dagli uffici comunali, che per la difformita’ delle opere  realizzate rispetto a quanto  previsto  nel  progetto  era  stata  oggetto,  tra l’altro, di contravvenzione elevata  dalla  Stazione  Carabinieri  di Isola delle Femmine con  verbale  datato  21.02.1983  per  violazione della legge n. 1150 del 1942, e sulla quale, infine, nel  “omissis”si era innestata la richiesta di sanatoria, ai sensi della legge 47  del 1985.

In proposito, negli atti clell’UTC e’ stato anche riscontrato un atto

di  notorieta’,  risalente  al  10.02.1981,  concernente   l’avvenuta eliminazione  di  irregolarita’  costruttive  rispetto  al   progetto originario, formalizzato  al  Comune  in  presenza  del  Sindaco  pro tempore “Omissis” ed al Segretario comunale, che veniva  sottoscritto dalla titolare della concessione edilizia, “Omissis”,  unitamente  ad altri testimoni, tra i quali spicca il gia’ noto “Omissis”.
Per meglio comprendere le illegalita’ perpetrate dall’Amministrazione comunale nel  procedimento  in  esame,  non  puo’  farsi  a  meno  di richiamare talune  fasi  salienti  della  procedura,  assai  piu’  in dettaglio descritte  nella  relazione  presentata  dalla  Commissione d’indagine, e che di seguito si riportano:
        Alla data dell’01.10.1990,  si  riscontra  la  consegna  di  una ricevuta di versamento della seconda  rata  della  oblazione  per  la richiesta sanatoria;  cio’  testimonia  che,  pur  essendo  trascorsi alcuni anni, la “Omissis”  non  aveva  provveduto  ad  effettuare  ilversamento  dell’intero  importo  entro  il  termine  stabilito   del 30.09.1986;
        Con corrispondenza del 17 gennaio 1992, indirizzata al Comune di Isola delle Femmine e, per  conoscenza,  alla  sig.ra  “Omissis”,  la Soprintendenza Beni Culturali ed  Ambientali  della  Regione  Sicilia rilevava che,  con  riferimento  alla  richiesta  di  nulla  osta  in sanatoria per la costruzione del fabbricato  sito  “omissis”  istanza deromissis”,  opere  realizzate  in  difformita’   alla   concessione edilizia  n.”omissis”  e  successive  varianti  -,   agli   atti   di quell’ufficio, non risultava il rilascio del preventivo nulla-osta;
        Con una nota indirizzata dal Comune alla signora  “Omissis”,  il 22.09.1997,  mentre  si  comunicava  che  “trattandosi  di   un’opera realizzata  in  difformita’  ad  una  licenza  edilizia,  il  calcolo dell’oblazione  e’  da  ritenersi  esatto,   poiche’   la   tipologia dell’abuso e’ riferita al punto 3 del modello “A” allegato alla legge 47/85”, e che “ l’opera, essendo stata realizzata prima  dell’entrata in vigore della L.R. 71 del 27.12.1978, non e’ soggetta al  pagamento degli oneri concessori calcolati con le modalita’ dettate dalla L. 10 del  28.01.1977”,  contemporaneamente  si  evidenziava  altresi’  che “all’interno del fascicolo non vengono rinvenuti parte dei  documenti di cui all’art. 23 della L. 47/85 ( certificato di idoneita’ Statica, Il Nulla Osta  della  Soprintendenza  ai  BaCC.AA.).  Si  trasmetteva pertanto in allegato, la diffida  con  la  quale  si  richiedevano  i documenti  di’  cui  sopra.  Nell’allegato  alla  citata   nota,   si specificava che “trascorsi infruttuosamente i termini previsti  dalla normativa vigente, sara’ applicata la disposizione prevista dal comma 1 dell’art. 40  della  Legge  28  Febbraio  1985  n.  47”  (cioe’  il pagamento di una somma pari al doppio dell’oblazione);
        Nella stessa nota, ancora, non veniva fatto alcun riferimento ai versamenti da oblazione ancora da effettuarsi ne’  ad  una  eventuale regolarizzazione di quelli gia’ effettuati  perche’  non  congrui  in relazione al “quantum” effettivamente dovuto. E  neanche  all’interno del fascicolo preso in esame e’ stato rinvenuto alcun  documento  che comprovi l’adozione da  parte  dell’amministrazione  comunale  di  un provvedimento sanzionatorio, ai sensi e per  gli  effetti  di  quanto previsto dal citato art. 40, comma 1 della L. 47/85. Per di piu’  non e’ dato sapere neppure se la diffida allegata alla nota stessa, priva di protocollo e data e priva della firma  del  Sindaco  pro  tempore, “Omissis”, sia stata o meno spedita alla “Omissis” nella forma  della raccomandata con ricevuta di’ ritorno, cosi’ come si evince dall’atto stesso;
        Ancora, con nota del 31.05.1999, il Comune, facendo seguito alla nota della Soprintendenza  ai  13B.CC.AA.  recante  prot.  13776  del 30.12.1991 (dopo ben 7  anni),  comunicava  a  quell’Ufficio  che  il fabbricato in parola era da ritenersi privo del  nulla  osta  di  cui all’art. 7 della L. 1497/39,  specificando,  altresi’,  che  “per  le ulteriori richieste si  fa  presente  che  a  causa  di  un  incendio avvenuto nel mese di novembre dell’anno 1979, non e’ stato  possibile rinvenire la pratica di che trattasi e quindi i’ relativi  grafici  e documenti”;
        Si giungeva, cosi’, alla nota prot. 4290/CC del 23.03.2006,  con la quale l’Ufficio Sanatorie abusivismo e  controllo  del  territorio del Comune, nella persona del suo responsabile Arch. “Omissis” e  del responsabile del procedimento, geometra “Omissis”,  dietro  richiesta della sig.ra “Omissis”,  certificava  che  la  pratica  di  sanatoria intestata  alla  medesima,  relativa   all’immobile   realizzato   in difformita’ alla concessione edilizia, e precisamente  con  l’aumento di superficie  utile  e  diversa  destinazione  d’uso  di  una  parte dell’edificio,  era  ancora  in  corso  di   istruttoria   da   parte dell’ufficio scrivente;
        Il 13 marzo 2009,  “Omissis”  e  “Omissis”,  nella  qualita’  di proprietari dell’immobile  oggetto  di  condono  edilizio  -  pratica “Ornissis”e nella qualita’ di unici eredi  di  “Omissis”,  originariaintestataria della pratica,  chiedevano  che  l’atto  concessorio  in sanatoria venisse  a  loro  intestato,  allegando,  tra  l’altro,  la dichiarazione di successione dalla quale si evinceva  che  “Omissis”, coniuge superstite, aveva rinunziato all’eredita’, e  dichiarando  di non avere mai ricevuto ne’ loro ne’ la propria  madre,  richieste  di integrazione e/o diniego da parte  della  Soprintendenza  ai’  BB.CC.  relativamente al vincolo paesaggistico, dopo la richiesta  di’  Nulla Osta inoltrata in data 5.3.1999. Gli stessi dichiaravano altresi’ che nella fase di  realizzazione  dell’edificio  eseguito  dalla  propria madre, giusta licenza edilizia “Omissis”e  successive  varianti,  era stata occupata in buonafede una porzione del fondo confinante per una dimensione massima della superficie occupata dal fabbricato di m. 8 x 23 circa e che  il  proprietario  del  terreno  attiguo  non  ha  mai prestato opposizione  relativa  all’occupazione  parziale  del  fondo medesimo;
        Nel corso dell’anno  2009,  inoltre,  un  ulteriore  scambio  di corrispondenza avveniva tra il Comune, che commissionava una  perizia tecnica ad un professionista esterno allo scopo di definire gli oneri urbanistici ed economici ai fini  della  definizione  della  pratica, l’AUSL  di  Carini,  che  emetteva  un   parere   di   compatibilita’ igienico-sanitaria del complesso alberghiero - esclusa la  piscina  - ed un perito di parte, che certificava che tutta  l’opera  era  stata realizzata in conformita’ al  progetto  di  concessione  edilizia  in sanatoria e che “l’istanza di condono e’ stata integrata con tutta la documentazione prevista dall’art. 26 della L.R. 37/85”. Inutile  dire che tutte le citate fonti appaiono in contraddizione tra di loro.  Infine,  con  l’attestato  di  concessione  edilizia   in   sanatoria rilasciato con il n. “Omissis” (composto da  n.  05  pagine)  l’arch.  “Omissis”,   dichiarava    che    dovevano    intendersi    assentite favorevolmente le istanze di concessione edilizia in sanatoria ex  L.  47/85, presentate dalla sig.ra “Omissis”, alla quale erano succeduti, nella qualita’ di unici eredi i figli “Omissis” e “Omissis”,  per  le opere eseguite in difformita’ della licenza edilizia n. “omissis” del “omissis”,  per  la  realizzazione  di  un  fabbricato  in   contrada “Omissis”. Detto attestato, tra l’altro, riportava:
        pagina  4,   “visti   i   bollettini   postali   di   pagamento dell’oblazione di: 1) lire 5.840.000 del 28.03.1986 -  n.826;  2)  di lire 5.840.000 del 26.03.1986; 3) lire 5.957.000 del 28.08.1986 -  n.  623”.
        pagina  4,  “vista  la  nota  del  22,09.1997  -  p.11°  10802, dell’il.T.C. con la quale si comunica che il  calcolo  dell’obiezione e’ esatto. Nella stessa nota risulta che,  essendo  l’opera  eseguita prima dell’entrata in vigore della L.R. 71/78,  non  e’  soggetta  al pagamento degli oneri concessori”.
Tali attestazioni  danno  conferma  del  sospetto  circa  il  mancato pagamento dell’intera oblazione -  segnatamente  della  seconda  rata pari a 5.840.000 lire - non essendo stato rinvenuto alcun documento a comprova del citato versamento, asseritamente effettuato il 26  marzo 1983 e quindi in data antecedente al primo;  come  invece  asseverato dalla perizia di parte ed attestata  nel  provvedimento  di  rilascio della concessione.
Le lungaggini, le contraddizioni e le carenze istruttorie,  oltreche’ materiali, rilevate nel procedimento  sopra  sommariamente  descritto trovano giustificazione alla luce delle notizie che emergono in  capo ai soggetti protagonisti della vicenda.
“Omissis”   e   “Omissis”,   infatti,   sono   figli   di   “Omissis” (classe”Omissis”), deceduto a Palermo il  “Ornissis”e  gia’  reggente della famiglia mafiosa  di  Capaci  ed  Isola  delle  Femmine,  e  di “Omissis”, il cui fratello, “Omissis”, nato a Capaci il “Omissis”  e’ stato tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “San Lorenzo 2” e successivamente condannato per concorso in associazione mafiosa.  Sul conto di  “Omissis”,  sono  emersi  numerosi  pesanti  precedenti penali e di polizia:    - 20.12.2000, con  sentenza  a  seguito  di  giudizio  abbreviato, veniva condannato, dal Tribunale di Palermo, per il reato di concorso in associazione mafiosa art. 416 bis C.P.;
        15.03.2002, con sentenza n. 814 veniva  condannato  dalla  Corte d’Appello di Palermo per il reato di concorso in associazione mafiosa ex art. 416  bis  C.P.;  la  sentenza  si  riferiva  all’arresto  del 28.07.1999 per i reati commessi in Palermo dal settembre 1982 in poi;
        12.07.2004,  gli  veniva  notificata  l’ordinanza  emessa   dal Magistrato di Sorveglianza  di  Palermo,  avente  n.  259/04  R.O.  e n.87/03 R.G.M.S. datata 12.05.2004, con  la  quale  si  applicava  la misura della liberta’ vigilata per la durata di anni 1 (uno);
        17.01.2005, in ottemperanza al decreto di  sequestro  n.  201/04 RMP,  emesso  dal  Tribunale  di’  Palermo  -   Sezione   Misure   di Prevenzione, il 28.12.2004, la Compagnia CC di  Carini  procedeva  al sequestro di beni riconducibili al citato “Omissis” classe 1959, alla madre convivente “Omissis” e alla “Omissis”;
        14.02.2008, il Tribunale  di  Palermo  applicava  la  misura  di prevenzione della sorveglianza speciale della  P.S.  con  obbligo  di soggiorno nel Comune di residenza per la durata di anni tre;
        17.06.2008,  sottoposto  alla  misura  di   prevenzione   della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune  di  Capaci con decreto n. 201/04 RMP del Tribunale  di  Palermo,  notificato  il 19/05/2008, veniva denunziato, in stato di liberta’ per violazione di cui all’art. 9 comma 2 L. n.1423 del 27/12/1956, dalla Stazione CC di Palermo  per  essersi  allontanato  dal  Comune   di   Capaci   senza l’autorizzazione dell’A.G. competente;
        18.04.2012, segnalato in atti da parte  del  Nucleo  di  Polizia Tributaria della  Guardia di Finanza di Palermo,  per  violazione  dell’art.  31  L. 646/82; nello specifico ometteva di comunicare l’avvenuta  variazione patrimoniale pari ad  euro 132.450,00.

Si aggiunga che i legami tra le famiglie “Omissis”,  di  Capaci  sono dimostrate ed attestate, oltre che da stretti  rapporti  familiari  - “Omissis” (classe “Omissis”) e “Omissis”,  (classe  “Omissis”)  sono, infatti, cognati, anche da rilevanti interessi economici.
Risultano,  a  tal  proposito,  numerose  compartecipazioni  tra   il “Omissis”,  (classe  1937)  ed  il  “Omissis”,  (classe  ‘59),  anche unitamente ad altri soggetti mafiosi in numerose societa’ tra cui:
        “OMISSIS”  tra  gli  altri,  erano   soci   “Omissis”   (classe “Omissis”), “Omissis” (classe  “Omissis”),  gia’  noto,  e  “Omissis” (classe “Omissis”).
        “OMISSIS”, facente capo al  boss  mafioso  “Omissis”  (fondatore della societa’ nel 1974), tra gli altri, si annoveravano quali  soci, “Omissis” (classe “Omissis”), “Omissis” (classe “Omissis”), “Omissis” (classe “Omissis”), “Omissis” (classe “Omissis”),  “Omissis”  (classe “Omissis”),   “Omissis”   (classe   “Omissis”),   “Omissis”   (classe “Omissis”), “Omissis” di  cui  si  e’  gia’  ampliamente  parlato  in precedenza;
        “OMISSIS” con sede in Palermo, via  “Omissis”,  si  annoveravano quali  soci,  “Omissis”   (classe   “Omissis”),   “Omissis”   (classe “Omissis”),  “Omissis”  (classe  “Omissis”)   e   “Omissis”   (classe “Omissis”). La societa’ aveva come oggetto l’assunzione  di  pubblici appalti ed e’ stata posta in fallimento il “Omissis”, poi oggetto  di misura di prevenzione;
        “OMISSIS” si annoveravano, tra gli altri, quali soci,  “Omissis” (classe ‘Omissis”), “Omissis” (classe “Omissis”),  “Omissis”  (classe “Omissis”). La societa’, costituita nel “Omissis”, aveva come oggetto la gestione, produzione, trasformazione di “Omissis”;
        “OMISSIS”  si  annoverano   quali   soci,   “Omissis”   (classe “Omissis”),  “Omissis”  (classe  “Omissis”)   e   “Omissis”   (classe “Omissis”).

Ulteriori elementi che dimostrano la commistione d’interessi  tra  lefamiglie “Omissis” con la consorteria criminale locale si  rinvengono anche dai numerosi negozi giuridici posti in essere nel tempo:
        anno 1981, “Ornissis”  (classe  1937),  unitamente  a  “Omissis” (classe  “Omissis”)  e  “Omissis”  (classe  “Omissis”),  cedevano  un terreno, a titolo gratuito, al Comune di Capaci;
        anno 1986, “Omissis” (classe “Omissis”), unitamente a  “Omissis” (classe “Omissis”),  “Omissis”,  “Omissis”,  “Omissis”  e  “Omissis”, acquistavano  una  vasto  terreno  nella  Contrada  quattro   Vanelle (distante 150/200 metri circa dal luogo dell’esplosione  della  bomba che causo’ la strage di Capaci del 23 Maggio 1992);
        anno 1986, “Omissis” (classe “Omissis”), unitamente alla di  lui moglie, vendeva a “Omissis” (classe “Omissis”)  e  “Omissis”  (classe “Omissis”), rappresentati dai genitori “Omissis” (classe  “Ornissis”) e “Omissis”, due appartamenti per  lire  200.000.000  (il  “Omissis”, mafioso appartenente alla famiglia di Capaci, e’ stato indicato  come prestanome della suddetta cosca mafiosa).
        anno 1986, “Omissis”  (classe  “Omissis”)  vendeva  a  “Omissis” (classe “Omissis”) un appezzamento di terreno;
        anno 1989, “Omissis” (classe “Omissis”), unitamente a  “Omissis” (classe “Omissis”) e “Omissis”  (classe  “Omissis”),  ricevevano,  da terzi, la proprieta’ di un altro terreno;
        anno 1990,  “Omissis”  e  “Omissis”  acquistavano  da  terzi  un immobile;

Si evidenzia, altresi’, che la famiglia  di  Capaci  ed  Isola  delle Femmine, il cui reggente era proprio i/ “Omissis” (classe “Omissis”), faceva capo al mandamento mafioso di San Lorenzo.
I collegamenti principali di “Omissis” (classe “Omissis”) erano con i seguenti soggetti:
        “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis” (capomafia di Capaci);
        “Omissis”, nato a Capaci il “Omissis”;
        “Omissis”, gia’ noto;
        “Omissis”, nato a Cinisi il “Omissis”  (latitante  e  famigerato “Omissis” di Cinisi).
        “Omissis”, nato a Capaci i/ “Omissis” (“Omissis”  pregiudicato), azionista  della  nota  “Omissis”.  facente  capo  al  boss   mafioso “Omissis” di Cinisi, e’ cugino di “Omissis” (classe “Omissis”).  La concessione per l’ampliamento al “”Omissis” di “Omissis” “Omissis”,  nato  a  Palermo  “Omissis”,  nipote  del  capo  famiglia “Omissis” (cl. “Omissis”), in quanto figlio del fratello maggiore  di questi “Omissis” (cl. “Omissis”), e’  titolare  del  bar  pasticceria “Omissis”, ubicato a Isola  delle  Femmine  in  “Omissis”,  con  sede legale in via “Omissis” (luogo di residenza del titolare); lo  stesso e’, inoltre, fratello della moglie dell’assessore comunale “Omissis”.  Il predetto esercizio commerciale risulta essere stato oggetto di  un ampliamento  mediante   struttura   metallica   modulare   in   forza dell’autorizzazione edilizia n. “Omissis”, rilasciata dal sindaco pro tempore di Isola delle Femmine “Omissis”. Anche  tale  autorizzazione risulta viziata e puo’ essere considerata particolarmente  indicativa dello stato di  assoggettamento  dell’Amministrazione  Comunale  alla locale famiglia mafiosa.

In particolare:
        il 09.06.2004, il Sindaco pro tempore  di  Isola  delle  Femmine “Omissis” rilascia l’autorizzazione edilizia n. omissis”con la  quale si autorizza il richiedente “Omissis” al montaggio di  una  struttura precaria facilmente smontabile, senza realizzazione di opere murarie, nell’area antistante il bar pasticceria denominato”omissis”;
        il 14.02.2008, il Comando  Polizia  Municipale  di  Isola  delle Femmine rilascia la concessione di occupazione  permanente  di  suolo pubblico  n.”Ornissis”,  con  la  quale  autorizza  il  titolare  del bar”Omissis”, “Omissis”, ad utilizzare una corrispondente area di 130mq,  sita  nel  “Omissis”  e   prospiciente   la   citata   attivita’ commerciale. L’autorizzazione - che viene rilasciata a seguito  della richiesta presentata da “Omissis”  in  data”Omissis”  -  prevede  che l’area in questione venga  limitata  da  fioriere  e  destinata  alla collocazione  di  tavoli  e  sedie  per  l’esercizio   dell’attivita’ commerciale.  Viene   precisato,   infine,   che   il   provvedimento autorizzatorio decorre dalla data di emissione  sino  al  31/12/2008.  Nel fascicolo risulta inserita  copia  della  ricevuta  di  pagamento della 1^ rata del canone per l’occupazione permanente di spazi e aree pubbliche;
        il 28.04.2008, il  Sindaco  pro  tempore  “Omissis”  rilascia  a “Omissis” l’autorizzazione n. “omissis” ad occupare 130 mq  di  suolo pubblico nel “omissis” antistante il  locale  commerciale  denominato “omissis’,  con  una  ‘pergotenda’  da  asservire  al  citato  locale commerciale, previa acquisizione dei pareri previsti per legge;
        il 04.02.2009, la ditta presenta una  nuova  istanza,  volta  ad ottenere l’autorizzazione edilizia per la chiusura della ‘pergotenda’ con una struttura precaria di alluminio e vetro, gia’ autorizzata con provvedimento sindacale del 28.04.2008;
        il 17.022009, il Sindaco “Omissis” rilascia l’autorizzazione  n. “Omissis” per la chiusura - con struttura  precaria  in  alluminio  e vetro - della ‘pergotenda’ di cui alla precedente autorizzazione  del 28.04.2008. Anche questa autorizzazione viene  subordinata,  con  una formula alquanto generica, all’acquisizione dei pareri  previsti  per legge;
        il 19.08.2009, presso la Stazione  Carabinieri  di  Isola  delle Femmine perviene un esposto anonimo, che segnala come la veranda  del bar “Omissis”sia stata realizzata in territorio  comunale.  L’esposto risulta contestualrnente inviato alla  Procura  della  Repubblica  di Palermo, al 3° Settore del Comune e alla Polizia Municipale;
        il 22.09.2009, militari della  Stazione  Carabinieri,  di  Isola delle Femmine, unitamente a personale della Polizia Municipale e  del 3° Settore “Tecnico Urbanistico”, effettuano un sopralluogo presso il bar “Omissis” riscontrando la realizzazione di due manufatti:
1. struttura composta da una tettoia in elementi  prefabbricati autoportanti e chiusura in alluminio e vetro posta  all’ingresso  del bar, su  spazio  di  esclusiva  pertinenza  del  locale  commerciale, realizzato in  forza  delta  autorizzazione  sindacale  n.  “Omissis” datata “Omissis” a firma del Sindaco pro tempore “Omissis”;
2. struttura in legno autoportante con  copertura  composta  da una tenda scorrevole plastificata posta prima dell’ingresso del  bar, su  porzione  di  suolo   pubblico,   realizzato   in   forza   della autorizzazione sindacale n.  “Omissis”  del  “Omissis”  a  firma  del Sindaco pro tempore “Omissis”.

Nel corso del sopralluogo,  la  Polizia  Municipale  e  il  personale tecnico del 3° settore evidenziano che entrambe le strutture sono  da considerare abusive, in quanto insistono su area sottoposta a vincolo paesaggistico e  ambientale,  ai’  sensi  della  legge  n.  1437  del 29.06.1939, ed  a  vicolo  sismico  di  cui  alla  legge  n.  64  del 02.02.1974;
        il 21.10.2009, tenuto conto  degli  esiti  del  sopralluogo,  il responsabile  del  3°  settore  UTC  arch.  “Omissis”  con  ordinanza n.”Omissis” ingiunge il ripristino dello stato dei luoghi al titolare del bar “Omissis”, intimando allo stesso di  eliminare  le  strutture eseguite in assenza delle concessioni e  autorizzazioni  nel  termine perentorio di 90 giorni. L’ordinanza viene  altresi’  trasmessa  alla Procura della Repubblica di Palermo;
        il  18.12.2009,  il  titolare  del  bar  “Omissis”,  “Omissis”, presenta istanza ai T.A.R. per la Sicilia per l’annullamento,  previa sospensione, dell’ordinanza n. “Omissis”del “Omissis” del  Comune  di Isola delle Femmine  -  3°  settore.  L’istanza  viene  respinta  con ordinanza n. 14/10 del T.A.R. per la Sicilia - Sezione Seconda datata 11.01.2010;    -  il  14.01.2010,  la  ditta  “Omissis”   presenta   istanza   di accertamento di conformita’ ai sensi dell’art. 13 della legge  n.  47 del 28.02.1985 che viene iscritto  al  protocollo  n.  546  dell’ente datato14.01.2010.    L’istanza    e’    finalizzata    a     ottenere l’autorizzazione edilizia in sanatoria relativamente ai due manufatti indicati nell’ordinanza di rimozione n. 60;
        il 24.02.2011, il titolare “Omissis” inoltra al Comune una nota, protocollata al n. 3315 dell’ente, con cui chiede che venga integrata la pratica edilizia n.  “Omissis”del  “Omissis”,  allegando  3  copie degli  elaborati  grafici  progettuali  e  3  copie  della  relazione tecnica;
        il 24.02.2011, con nota n. 3335 di protocollo,  il  responsabile del  3°  Settore  -  I  Servizio  “Urbanistica  e  Edilizia  Privata” trasmette gli elaborati all’Azienda A.S.P. n. 6  -  distretto  Carini per il rilascio dei pareri di competenza;
        l’8.03.2011, il titolare “Omissis” inoltra al Comune:

1. nota, protocollata al n. 3987 dell’ente, con cui dichiara di non pretendere nulla dal Comune in caso di realizzazione di opere  di urbanizzazione o dall’eliminazione del  marciapiede  esistente  e  di essere consapevole che, in caso di mancato pagamento  del  canone  di occupazione del suolo pubblico, l’eventuale  autorizzazione  perdera’ di efficacia;
2. nota, protocollata al a 3988 dell’ente, con cui dichiara  di non essere sottoposto a procedimento penale per i reati di  cui  agli articoli  416  bis,  648  bis  e  648  ter  del  codice  penale,   in ottemperanza di quanto disposto dall’art. 2  lettera  b  della  legge 662/1996;
        il 10.03.2011, il responsabile del 3°  Settore  arch.  “Omissis” rilascia autorizzazione edilizia in sanatoria ai sensi  dell’art.  13 della legge 47/1985 per le opere in questione, previa acquisizione:

1. del parere igienico sanitario espresso dall’A.S.P. con prot. 460/IP datato 28.02.2011;
  2, del parere di compatibilita’ paesaggistica prot. 1097/  VIII datato  14.02.2011  rilasciato  dalla  Sovrintendenza  BB.CC.AA.   di Palermo, favorevole a condizione che sia sostituita la  struttura  in alluminio e copertura in elementi prefabbricati con una struttura  in legno  coperta  da  una  tenda  scorrevole  plastificata  avente   le caratteristiche di’ quella realizzata in adiacenza;
3. del  certificato  di  idoneita’  sismica  redatto  dall’ing. “Omissis”, assunto al protocollo n. 4235 datato 11.03.2011.  La citata autorizzazione edilizia in sanatoria e’ stata rilasciata  a condizione che:
1. venga sostituita mediante la dismissione della struttura  in alluminio e copertura in elementi  prefabbricati  esistente  con  una struttura in legno nella quale la copertura sia composta da una tenda scorrevole plastificata avente  le  caratteristiche  di  quella  gia’ realizzata in adiacenza;
2. venga dismessa la chiusura verticale delle  pareti  laterali in elementi modulari  in  policarbonato  trasparenti  presenti  nella struttura in legno, nella quale la copertura e’ composta de una tenda scorrevole.
Infine, nell’autorizzazione e’ fissato il  termine  di  un  anno  per l’inizio dei lavori e di trentasei mesi per il termine degli stessi;
        il  17.10.2011,   l’Assessorato   Territorio   e   Ambiente   - Dipartimento Regionale Urbanistica, con la nota n.  65121,  trasmette al Sindaco e a] responsabile dell’U.T.C. del Comune  di  Isola  delle Femmine un esposto  anonimo  che  segnala  abusi  edilizi  realizzati presso il bar “Omissis”e  contestualmente  richiede  una  dettagliata relazione su quanto indicato in esposto e sui provvedimenti  adottati dall’Amministrazione;
        l’08.02.2012, il nuovo responsabile del III Settore U.T.C.  ing. “Omissis”,  inoltra   all’Assessorato   Territorio   e   Ambiente   - Dipartimento Regionale Urbanistica la nota n. 2185 di protocollo  concui fornisce i chiarimenti richiesti, concludendo che:

1. sino a quella data non era pervenuta alcuna comunicazione di inizio lavori;
2. ritiene sanati i vizi di legittimita’ originari  (dovuti  al rilascio  delle  prime  autorizzazioni  da  parte   di   organo   non competente) in quanto “assorbiti”  dall’autorizzazione  in  sanatoria rilasciata ai sensi dell’art. 13 della legge n. 47/1985;
        il 21.02.2012, il titolare del Bar “Omissis”  comunica  l’inizio dei lavori relativi alla autorizzazione in sanatoria;

Allo stato, si rileva che i lavori di adeguamento delle strutture non sono stati ancora avviati e, pertanto, la  citata  dichiarazione  del titolare del bar non e’ stata attuata, rimanendo  un  atto  meramente formale. Al tempo stesso, non  e’  emerso  che  alcuno  degli  organi competenti  abbia  svolto  il  benche’  minimo  accertamento  perche’ venissero avviati i lavori (come  comprovato  da  una  documentazione fotografica risalente al 13 giugno  scorso  allegata  alla  relazione della stessa Commissione).
L’analisi della pratica edilizia descritta  e’  altamente  indicativa dello stato di’ assoggettamento dell’ente amministrativo alla  locale criminalita’ organizzata. Infatti, le  macroscopiche  violazioni  di’ legge, gli  sviamenti  dal  corretto  iter  tecnico-amministrativo  e l’inerzia degli organi di controllo - questi ultimi attivatisi solo a seguito di esposto anonimo - non sono giustificabili se  non  con  un concreto stato di condizionamento dell’ente  da  parte  della  locale famiglia mafiosa, alla luce  della  stretta  parentela  del  titolare dell’esercizio  commerciale  in  questione  con  il  tuttora  potente “Omissis”.
Riguardo alla condotta degli amministratori, in  particolare,  emerge che:
        entrambi i Sindaci, “Omissis” e “Omissis”, hanno rilasciato  due autorizzazioni in assoluta violazione di legge e senza  acquisire  il benche’ minimo parere dall’ufficio tecnico  comunale;  peraltro,  dal cognato di un assessore ci si sarebbe aspettato che l’intero apparato burocratico si adoperasse affinche’ la  pratica  fosse  esperita  nel modo piu’ corretto possibile: ma cosi’ non e’ stato!!!;
        le autorizzazioni  concesse  da  entrambi  i’  Sindaci  avevano, evidentemente, come unico fine quello di aggirare  la  normativa  per consentire  l’esecuzione  di  lavori  senza  il  pagamento  di  alcun contributo all’ente; contributi che invece sono dovuti in  base  alle concessioni e ai nulla osta ottenuti  in  seguito  secondo  sanatoria degli abusi a norma di legge;
        ne’ la Polizia Municipale, ne’ l’UTC  hanno  mai  svolto  alcuna attivita’ di controllo sull’attivita’ commerciale che pure si trova a pochi metri dal Comune.

CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO

Dagli elementi raccolti nel  corso  dell’accesso  si  ricava  che  il Comune   di   Isola   delle   Femmine   versa   in   una   situazione economico-finanziaria  piuttosto  difficile,  in  parte  dovuta  alla progressiva riduzione dei trasferimenti  provenienti  dallo  Stato  e dalla  Regione  Siciliana,  che  ha   determinato   il   ricorso   ad anticipazioni di cassa  dalla  banca  che  gestisce  il  servizio  di tesoreria comunale, ed  in  parte  dalla  inefficienza  di  tutto  il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato,  tra  l’altro, anche il consolidarsi di un  crescente  indebitamento  nei  confronti della societa’ che gestisce il servizio di raccolta  e  trasferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani  per  conto  dell’ATO  PA1  al quale il Comune appartiene.
Le criticita’ del  funzionamento  del  servizio  di  riscossione  dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo ripetute  e  convinte dichiarazioni dei funzionari  responsabili  del  Comune  -  all’esito negativo del rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI  ITALIA s.p.a. - la cui condotta criminale ha  avuto  peraltro  notazioni  di rilievo  nazionale  -  che  era  stata  incaricata  del  servizio  di riscossione dei ruoli di competenza comunale.  A  tale  riguardo,  e’ stato piu’ volte evidenziato nei corso  dell’accesso  ispettivo,  che detta societa’ non solo non avrebbe riversato  nelle  casse  comunali quanto in  precedenza  aveva  riscosso,  ma  nonostante  la  avvenuta rescissione del contratto, si  sarebbe  rifiutata  di  restituire  Ia documentazione, con cio’ impedendo  al  Comune  di  proseguire  nella gestione  del  servizio,  procedendo  al  recupero  delle   posizioni debitorie da parte dei soggetti inadempienti.
Gli accertamenti hanno messo in  luce,  tuttavia,  che  le  difficili condizioni finanziarie dell’ente si riconnettono a svariate  anomalie riscontrate in materia di imposizione  tributaria,  segno  rivelatore dell’incapacita’, o della non volonta’, di procedere, con  competenza e tempestivita’ ed avvalendosi  del  coinvolgimento  responsabile  di tutte le sue componenti politiche e burocratiche, nella direzione  di una difficile e tuttavia irrinunciabile opera  di  risanamento  delle sue disastrate finanze.
Solo  nel  mese  di   maggio   scorso,   attraverso   l’adozione   di “Provvedimenti  d’urgenza  necessari  ad   assicurare   gli   assetti finanziari”, di cui alla delibera di  Giunta  Comunale  n.40  del  14 maggio  2012,  dichiarata  immediatamente  eseguibile,  l’organo   di governo locale ha mostrato di assumere  una  presa  di  posizione  al riguardo, analizzando le possibili cause della situazione e  cercando di individuare possibili correttivi.

Nell’occasione, la Giunta ha preso atto della  assoluta  mancanza  di liquidita’  di  cassa  e  dell’impossibilita’  di’   procedere   alla predisposizione di un bilancio di previsione in grado di fronteggiare le minori entrate di provenienza statale  e  regionale,  in  presenza della necessita’ di garantire il rispetto  del  patto  di  stabilita’ interno ed il  mantenimento  dei  livelli  di  spesa  del  personale.  Pertanto, con l’intento di ‘correre ai ripari, sono  stati  esaminati ed individuati i possibili rimedi, a partire dall’adozione di  misure in grado di incentivare le entrate proprie del Comune.
Ma  e’  proprio  sotto  quest’ultimo  profilo  che  l’Amministrazione comunale di Isola delle  Femmine  si  e’  dimostrata  particolarmente inefficiente: al riguardo, e’ stata rilevata, la  persistenza  di  un atteggiamento omissivo, se non addirittura compiacente, non  solo  in capo alle componenti amministrative ma anche  nei  comportamenti  dei soggetti che dovrebbero vigilare sul buon andamento e la  correttezza dell’attivita’ impositiva nell’interesse della collettivita’, a tutto vantaggio di interessi opposti e riconducibili al noto  atteggiamento predatori() delle realta’ legate all’organizzazione cosa nostra.

I Servizi di Riscossione: TARSU, ICI e TOSAP

La Commissione d’indagine ha svolto un’opera di  analisi  degli  atti posti in essere dall’Ente  in  relazione  ai  tributi  di  competenza comunale ed ha chiesto ed ottenuto, altresi’, una relazione  a  firma del responsabile dell’ 8° Settore  Tributi,  Acquedotto  e  Attivita’ Produttive, Sig. “Omissis”, sullo stato di  quel  ramo  di  attivita’ dalla quale si evince, tra l’altro, che con delibera n. 61 del  2010, la Giunta comunale approvava un progetto  per  l’accertamento  ed  il recupero  dei  tributi  locali  evasi  negli  ultimi  cinque  anni  e l’aggiornamento delle banche dati COSAP, ICP e ICI. Nello  specifico, il progetto consisteva  nell’effettuare  il  censimento  degli  spazi occupati (in  particolare  i  passi  carrai),  nel  censimento  delle insegne pubblicitarie, nella verifica  della  situazione  urbanistica delle aree edificabili, nell’esame di tutte le  concessioni  edilizie rilasciate negli ultimi cinque anni,  nella  verifica  delle  singole posizioni contributive comunali, al  fine  di  accertare  l’effettivopagamento e l’esatto ammontare dei versamenti effettuati negli ultimi cinque anni, di  procedere  nella  predisposizione  degli  avvisi  di accertamento a carico dei contribuenti che non avevano  provveduto  a regolarizzare la propria posizione e,  infine,  di  dare  avvio  alle procedure esecutive per il recupero delle somme evase.

L’esito  degli   accertamenti   compiuti   direttamente   sui   ruoli dell’Ufficio tributi, che sono stati  sottoposti  ad  approfondite  e mirate analisi, ha tuttavia evidenziato che il progetto rimane ancora tale, che la tanto preannunciata azione  di  recupero  non  e’  stata intrapresa e che da  tale  inefficienza  e  voluta  incapacita’,  che contribuiscono pesantemente a determinare  condizioni  di  squilibrio alle finanze comunali, continuano a trarre  vantaggio  in  particolar modo i  soliti  soggetti,  come  si  dimostra  agevolmente  dai  dati riassunti nelle tabelle seguenti.
Negli anni tra il 2008 ed il 2010, il Comune di Isola delle  Femmine, nella  finalita’  di  ricostruire  ed  aggiornare   il   sistema   di accertamento  e  riscossione  dei  tributi  di  propria   competenza, adottava una  serie  di  delibere  attraverso  le  quali  sono  stati rideterminati  i  ruoli  ICI  e  TARSU,  il  cui  importo   ammontava complessivamente ad € 4.711.089,02.
Dall’esame condotto all’interno delle voci del bilancio per esercizio finanziario 2010, con riferimento ai sotto riportati tributi, e’ dato leggere  il  totale  residui  da  riportare,  ovvero  il  credito  da riportare nell’esercizio finanziario successivo, quale differenza tra accertato e riscosso:
        ICI, ammontante ad euro 406.254,38;
        ICP, ammontante ad euro 15.260,99;
        TOSAP, ammontante ad euro 26.177,03;
        TARSU, ammontante ad euro 2.692.595,48;
da cui si evince che il Comune, nel 2010,  doveva  ancora  riscuotere tributi per un ammontare pari ad € 3.140.287,88.
Ulteriori specifici accertamenti, effettuati allo scopo  di  appurare l’effettivo assolvimento dell’obbligazione tributaria dei’  cittadini nei confronti del Comune con riferimento  ad  ICI,  TARSU  e  TOSAI’, hanno avuto ad oggetto due campioni di contribuenti: nuclei familiari di soggetti legati o riconducibili alla  criminalita’  organizzata  e soggetti riconducibili alla compagine amministrativa  del  Comune  di Isola delle Femmine (dipendenti, consiglio e giunta comunale).  In particolare, l’analisi dei prospetti formati  con  riferimento  ai soggetti menzionati, membri di famiglie legate o  riconducibili  alla criminalita’ organizzata ha permesso di constatare che il  Comune  di Isola delle Femmine risulta avere iscritto a ruolo la somma  di  euro 221.481,97, come si evince dal seguente prospetto:







Il dato si commenta da se’ e questo pone ancor piu’  in  evidenza  il comportamento omissivo dell’Amministrazione che non ponendo  in  atto le opportune verifiche, di fatto, tollera una situazione nella  quale il tasso di  evasione  fiscale  risulta  cosi’  elevato  proprio  con riferimento ad una certa fascia di contribuenti, i piu’  vicini  alla famiglia mafiosa, i quali possono continuare a trarre profitto  anche dall’inerzia del Comune.
Al riguardo, ci si potrebbe chiedere se  la  stessa  Amministrazione,
facendosi  scudo  delle  ‘disavventure’  patite  dalle  societa’   diriscossione e decidendo di gestire il servizio in proprio, con  tutte le lentezze e le lacune sopra tratteggiate,  non  abbia  offerto  una ulteriore sponda alla possibilita’ di celare favoritismi e malaffare.

I Contratti di locazione: fitti attivi e passivi

Nell’ambito delle  attivita’  volte  a  verificare  le  modalita’  di gestione del patrimonio comunale, e’ emerso  che  per  l’assolvimento delle attivita’ istituzionali, il Comune di Isola delle  Femmine  si’ avvale di’ due strutture: una sita in un immobile  quasi  interamente di proprieta’ comunale che si  affaccia  sul  Lungomare  Eufemio,  di fronte al porticciolo, l’altra, che si trova  nella  via  Falcone  ed ospita gli uffici di servizi demografici e  servizi  sociali,  e’  di proprieta’ privata condotta sulla base di un contratto  di  locazione corrente dal 1999.
Nell’occasione, sono  stati  presi  in  esame  tutti  i  rapporti  di locazione, attiva  e  passiva,  intrattenuti  dall’Ente  nel  periodo compreso tra il primo e il secondo  mandato  “Omissis”  ed  anche  in questo   settore   sono   state   rilevate   diffuse    irregolarita’ amministrative, sotto il profilo del mancato  rispetto  delle  regole che disciplinano l’attivita’ contrattuale della P.A.:  ma,  quel  che piu’ conta rispetto alle finalita’ di cui alla norma  che  ispira  il procedimento in argomento, tali irregolarita’ assurgono a livelli  di particolare gravita’  quando  appaiono  commesse  al  solo  scopo  di favorire  soggetti  malavitosi,   legati   assai   da   vicino   alla criminalita’ organizzata, come nel caso del  contratto  di  locazione intercorrente tra il Comune di Isola delle  Femmine  ed  “Omissis”  , come di seguito meglio specificato.
        La ricevitoria - Sala giochi di’ “Omissis”
Il locatario di un piccolo magazzino di proprieta’ comunale, sito  in Via “Ornissis” e’ “Omissis”, nato a Isola delle Femmine il “Omissis”.  Il contratto risulta essere  stato  sottoscritto  Il/10/1996  per  la durata di sei anni, con decorrenza dal precedente  25  luglio  ed  in prosecuzione di un preesistente rapporto di comodato,  in  ordine  a[ quale non e’ stato rinvenuto  alcun  documento.  Il  canone  mensile, originariamente fissato in £ 700.000, passa a £  717.432  nel  giugno 1999, a seguito di adeguamento ISTAT, e si attesta  ad  €1.111,57  al trimestre, per rimanere senza ulteriori variazioni, dal 2000 al 2012.  L’esecuzione del contratto di locazione corrente  tra  il  Comune  di Isola delle Femmine ed il signor “Omissis” e’ risultata connotata  da numerose irregolarita’, che si ritiene di evidenziare come segue:
        non risulta alcun atto in forma scritta concernente la proroga o il rinnovo  dell’originario  contratto  sottoscritto  nel  1996,  che peraltro precludeva la possibilita’ di rinnovo tacito;
        la registrazione del contratto, annotato al repertorio  comunale al n°712 e recante l’iscrizione “da registrare  in  caso  d’uso”,  e’ stata  effettuata  solo  nel  marzo  1999.  La  predetta  iscrizione, peraltro non consentita per il tipo di  atto  in  questione,  risulta cancellata con un tratto di penna; fatto presumibilmente avvenuto  in epoca successiva alla data della  prima  vidimazione  del  repertorio successiva alla iscrizione del contratto in questione e, che, quindi, concretizza una evidente alterazione postuma del registro;
        il canone di locazione e’ rimasto immutato sin dal  2000  e  non risulta che ne sia stata mai richiesta la rivalutazione  secondo  gli indici ISTAT;
        i pagamenti, previsti sulla base di rate trimestrali anticipate, sono sempre avvenuti con forte ritardo, mediamente almeno un  anno  e mezzo  dopo  rispetto  alla  scadenza  naturale  della   rata,   come dimostrato dalle reversali di incasso  restituite  ‘in  serie’  dalla tesoreria comunale e riproposte da un anno all’altro.  A  fronte  dei ritardi rilevati, l’Amministrazione  comunale  non  ha  mai  attivato alcuna procedura per recuperare le  morosita’,  fatta  eccezione  perqualche lettera con invito a provvedere al pagamento.
        Alla data del 3 aprile 2012, risultano riemesse  dal  Comune  le reversali d’incasso relative a canoni non pagati a decorrere  dal  TI trimestre del 2010, nonche’ quelle relative ai  primi  due  trimestri dell’anno  in  corso,  concretizzandosi   un   credito   totale   per l’Amministrazione pari ad € 10.004,13;
        In data 29  maggio  2012,  l’impiegata  addetta  all’ufficio  di ragioneria comunica che il “Omissis” ha provveduto a pagare  tutti  i canoni arretrati.  Al  riguardo  produce  copia  di  certificati  che attestano iI pagamento di  tutte  le  reversali  emesse  dal  Comune, avvenuto nelle date:  8/2/2012  -  per  i  ratei  relativi  al  2010; 30/4/2012 - per i ratei relativi all’intero 2011; 15/5/2012 -  per  i ratei relativi al 1° trimestre 2012.

Le  sopradescritte  irregolarita’,  che   configurano   un   generale ‘trattamento di favore’ nei confronti del locatario di un  locale  di modeste dimensioni che, come detto, fa parte dell’immobile nel  quale e’  ubicata  la  sede  centrale  del  Comune,  trovano  una   precisa giustificazione alla luce degli elementi che sono stati acquisiti nei confronti dello stesso “Omissis” Questi, infatti e’ il cognato di “Omissis” (fratello  di  “Omissis”), in quanto fratello della moglie “Omissis”. E’ inoltre  coniugato  con “Omissis”, sorella del consigliere comunale  di  minoranza  “Omissis” (gia’ Sindaco di Isola delle Femmine dal “Omissis” al “Omissis”).  Lo stesso,  inoltre,  annovera  i  seguenti  precedenti  penali  che, seppure non abbiano comportato l’adozione  di  misure  coercitive  di condanna,  tuttavia  sono  un   chiaro   segnale   di   comportamenti malavitosi:
        15/12/1980 - denunciato per violazione degli artt. 110,81 e  324 c.p.;
        10/7/1984 - denunciato per violazione dell’art.681 c.p.;
        11/10/1984  -  arresto  per  reati  contro   l’Amministrazione, scarcerato il 22/12/1984;
        12/12/1987 - notificato divieto di espatrio.

Ma il precedente piu’ eclatante, in grado di lumeggiare al meglio  la figura del “Omissis”, e’ certamente quello verificatosi  1’8  ottobre 2009, data nella quale su delega dell’Autorita’ Giudiziaria - DDA  di Palermo il locale condotto in locazione - di proprieta’ del Comune di Isola delle Femmine  -  viene  sottoposto  a  perquisizione,  per  il sospetto delitto di “trasferimento fraudolento di  valori  aggravato” (artt. 110, 81 cpv, c.p. artt. 12-quinquies legge n. 356/1992, 7  di.  13 maggio 1991, n. 152, cono. con modif. nella legge 12 luglio  1991, n.  203)  commesso  dal  citato  “Omissis”  unitamente  alla  sorella “Omissis” e ai piu’  noti  “Omissis”  e  “Omissis”,  nell’ambito  del procedimento penale n. 15867/09 R.G.N.R. mod. 21 della Procura  della Repubblica presso il Tribunale di Palermo - D.D.A.
In particolare, il 5 novembre 2007, in occasione  dell’arresto  degli allora latitanti “Omissis” e “Omissis” in localita’ “Omissis”,  venne rinvenuta  copiosissima   documentazione   cartacea   manoscritta   e dattiloscritta (i  cosiddetti  “pizzini”)  nella  disponibilita’  dei quattro latitanti catturati. Il carteggio sequestrato  ha  costituito oggetto di  consulenza  tecnica  grafologica  che  ha  consentito  di attribuire larga parte del  materiale  alla  grafia  di  “Omissis”  e “Omissis”, nonche’ a molteplici altri autori. Tra  questi  “pizzini”, ne furono rinvenuti alcuni - ad opera di un unico  autore  anonimo  - che facevano riferimento alle slot machines e  che  furono  rinvenuti nella disponibilita’ di “Omissis”, al quale - secondo gli  inquirenti
        erano   stati   verosimilmente   trasmessi   per   consentire   la rendicontazione delle somme raccolte.

In ciascuno dei predetti  reperti  veniva  indicato  il  nome  di  un esercizio commerciale (bar o tabaccheria), l’indirizzo, la  localita’ e il numero delle slot machines ivi installate.

Orbene, dall’esame della documentazione rinvenuta, l’A.G.  inquirente

ha  ritenuto  che  i  fratelli  “Omissis”,  titolari   di   eserciziocommerciale, fossero  entrambi  gravemente  indiziati  del  reato  di fittizia intestazione di beni, nella realta’  riconducibili  al  clan mafioso facente capo alla famiglia  “Omissis”,  giacche’  la  lettura incrociata  degli  elementi   raccolti   a   loro   carico   lasciava ragionevolmente supporre che essi fossero veri  e  propri  prestanome dei “Omissis”.
Per tali ragioni, la Procura della Repubblica presso il Tribunale  di Palermo - D.D.A. - in data 06.10.2009 emetteva decreto  di  sequestro preventivo urgente e richiesta di  convalida  al  G.I.P.,  aventi  ad oggetto due slot machines installate all’interno del bar sito a Isola delle Femmine in via “Omissis” , con denominazione “Omissis”,  i  cui soci e amministratori si identificano nei citati fratelli.
Nel prosieguo delle indagini - come  si  evince  dalla  richiesta  di archiviazione del Pubblico Ministero -  il  compendio  probatorio  si indirizzava a discarico della responsabilita’ penale degli  indagati, allorquando nel corso di interrogatorio, l’altro  indagato  “Omissis” si dichiarava responsabile della gestione del toto nero e  del  gioco clandestino per conto del clan facente capo ai “Omissis”, venendo poi condannato in sede di giudizio abbreviato dal G.U.P. di Palermo.  Piu’ in  particolare,  il  “Omissis”  nel  suo  interrogatorio  aveva fornito una versione della vicenda relativa ai pizzini in parola  che appare connotata da parametri di veridicita’ e attendibilita’. Questi aveva  riferito  che  era  intenzione  di   “Omissis”   intraprendere l’attivita’ di gestione di slot machines e, per tale motivo, gli  era stato conferito - sempre dal “Omissis” -  il  mandato  di  verificare quali fossero le ubicazioni piu’ redditizie per le apparecchiature in parola. Il “Omissis” aveva dunque  stilato  un  elenco  di  possibili collocazioni all’interno di esercizi commerciali che fece giungere al giovane capomafia tramite il consolidato sistema di trasmissione  dei pizzini; aveva infine aggiunto che al progetto in esame non era stato dato alcun corso in ragione dell’avvenuto arresto, in data “Omissis”, di “Omissis” e “Omissis”.
Dunque - seppur la vicenda penale analizzata si sia conclusa in senso favorevole per i fratelli “Omissis”,  nei  confronti  dei  quali  non erano stati raccolti sufficienti elementi di colpevolezza -  rilevano tuttavia le dichiarazioni rese dal “Omissis”, dalle quali  si  evince che questi aveva indicato a “Omissis”  alcune  attivita’  commerciali d’interesse per gli affari di  cosa  nostra,  tra  le  quali  appunto l’esercizio di Via “Omissis” di Isola delle Femmine.
Il sopradescritto  episodio,  inoltre,  certamente  si  collega  alla posizione di contiguita’  dei  fratelli  “Omissis”  con  la  famiglia mafiosa di Isola delle Femmine, rilevando al riguardo lo strettissimo rapporto  di  parentela  con  iI  capo  “Omissis”  (cl.   “Omissis”), attraverso il di lui fratello “Omissis”, pregiudicato.
L’attivita’ commerciale in esame, dunque, che si svolge in un  locale di proprieta’ comunale, peraltro situato nella porzione  di  edificio sottostante alle finestre della stanza del Sindaco, ha  come  soci  e amministratori la cognata del capo famiglia di Isola delle Femmine  e il fratello della stessa; circostanze tutte che pesano in particolare misura nella valutazione della condotta  superficiale,  permissiva  e distratta  posta  in  essere  dall’Amministrazione   comunale   nella gestione del rapporto contrattuale in questione e,  soprattutto,  nei confronti delle croniche morosita’ di Antonino LO BIANCO, il quale ha ritenuto di porre rimedio alla sua posizione debitoria solo nel  mese di maggio 2012, in costanza di accesso ispettivo.

Le occupazioni di suolo pubblico

Anche con riferimento all’occupazione del suolo pubblico, sono  state rilevate  condotte  omissive  che  -  di  fatto  -   hanno   favorito economicamente taluni soggetti riconducibili a cosa Nostra, a scapito delle finanze comunali, che versano in uno stato di  vero  e  propriodissesto.  I casi maggiormente significativi e  che  possono  certamente  essere ritenuti indicativi del privilegio goduto  da  soggetti  privati  cui l’ente pubblico concede [a possibilita’ di occupare porzioni di suolo pubblico, che viene pertanto sottratto alla pubblica fruizione,  sono stati riscontrati con riferimento al bar “Omissis” di “Omissis” ed al bar. gestito da “Omissis”.
I fascicoli d’ufficio, relativi all’istruttoria per  l’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico nelle  zone  urbane  poste  nelle  aree prospicienti   i   citati   locali,   hanno   evidenziato    numerose irregolarita’,  carenze,  mancanza  di  documentazione   a   supporto dell’avvenuto versamento degli oneri finanziari connessi al  rilascio dei permessi in questione e, soprattutto, la quasi totale assenza  di controlli disposti dall’ufficio preposto.
In particolare, solamente con riguardo al  bar  “Omissis”,  e’  stato riscontrato un intervento posto in essere dal  responsabile  del  III Settore UTC, ing. “Omissis”,  che,  probabilmente  a  seguito  di  un esposto  anonimo   nel   quale   veniva   evidenziata   l’illegittima occupazione di suolo pubblico da parte del gestore di quell’esercizio commerciale  richiedeva  al  Comando  dei   Vigili   Urbani   ed   al Responsabile  dell’Ufficio  Tributi,  di  attivare  i  controlli   di competenza.

A seguito di detta segnalazione, il responsabile dell’Ufficio Tributi

        con  nota  n.  3779  del  12.03.2012  -  emetteva  un  avviso   di accertamento, a carico del predetto “Omissis”, per l’anno  2010,  per il versamento della COSAP, i cui importi  contestati  erano  di  euro 275,00 e 1.341,00.

Si  ritiene,  al  riguardo,  che  anche  nelle  descritte  situazioni l’attivita’ posta in essere dall’amministrazione comunale  sia  stata condizionata dalla  rispettiva  appartenenza  dei  titolari  dei  due esercizi  pubblici  alla  famiglia  del  boss  “Omissis”,   come   in precedenza singolarmente evidenziato.

CASI EMBLEMATICI

Il Giardino della memoria ‘Quarto Savona  Quindici’  -  Lottizzazione ‘LA PALOMA’  All’inizio dell’anno in corso, in vista delle cerimonie commemorative per il trentesimo anniversario della Strage di  Capaci,  nella  quale rimasero uccisi i giudici Giovanni  FALCONE  e  la  moglie  Francesca MORVILLO, insieme  agli  uomini  della  scorta,  lo  scrivente  venne interessato dalla vedova di uno degli agenti coinvolti e dal  Sindaco di Isola delle Femmine, “Omissis”, ai fini  della  sottoscrizione  di una ‘Convenzione per la riqualificazione del Giardino della  Memoria’ nella zona immediatamente sottostante il sedime autostradale dove  si era verificato l’attentato. Lo scopo era quello di dar  vita  ad  una sorta di monumento  alla  memoria  delle  vittime,  anche  attraverso l’esposizione permanente del relitto dell’autovettura coinvolta nella strage  (denominata  in  codice,  per   L’appunto,   ‘Quarto   Savona Quindici).  L’iniziativa,  inoltre,  appariva  al  Sindaco  “Omissis” particolarmente  significativa  della  posizione  di  condanna   alla criminalita’ organizzata assunta dalla  sua  amministrazione  che,  a tale scopo, aveva messo a disposizione l’area di proprieta’  comunale gia’  destinata  a  verde  pubblico,  sulla  base  di  un  piano   di lottizzazione approvato dal Comune  alla  fine  degli  anni  ‘70.  Il finanziamento  per  la  realizzazione  dell’opera,  quantificato   in 600.000,00 euro, era stato richiesto alla  Presidenza  della  Regione Siciliana ed all’ANAS S.p.A., che si  sarebbe  occupata  anche  della redazione del progetto oltreche’ della esecuzione dei lavori.

Essendo frattanto intervenuto il decreto Ministeriale di  delega  per

l’accesso ispettivo presso il  Comune  di  Isola  delle  Femmine,  Loscrivente  ha  ritenuto  opportuno  di  non  dar  piu’  seguito  alle insistenti richieste per la sottoscrizione del citato protocollo;  e’ stato tuttavia richiesto alla  Commissione  d’indagine  di  estendere l’attivita’ di analisi anche al procedimento per la  realizzazione  e l’attuazione del plano di lottizzazione di quell’area, denominato ‘LA PALOMA’ (dal nome della contrada dove insiste  il  lotto  di  terreno interessato), allo scopo di verificare  il  rispetto  degli  obblighi imposti  dalla  convenzione  sottostante  il  predetto   piano,   con particolare  riguardo  all’avvenuto  assolvimento  degli   oneri   di urbanizzazione  da  parte   dei   lottizzanti   e   della   effettiva realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria da parte dello stesso Comune.

La Commissione ha,  pertanto,  sottoposto  ad  analisi  il  carteggio rinvenuto all’interno del fascicolo denominato  “Lal  l’IZZAZIONE  LA PALOMA”, custodito presso l’ufficio urbanistica del Comune  di  Isola delle Femmine.
L’esame degli atti prodromici alla realizzazione del  suddetto  piano di lottizzazione, dei contenuti dell’atto di convenzione e degli atti con cui l’amministrazione comunale  ha  rilasciato  agli  istanti  le singole concessioni edilizie, ha messo in luce, intanto,  che  si  e’ trattato  di  una  grossa  operazione   di   speculazione   edilizia, caratterizzata da successivi atti di  compravendita  con  progressivo innalzamento dei prezzi.
Dal punto di vista piu’ specificamente urbanistico, tramite il  piano di lottizzazione “LA  PALOMA”,  l’amministrazione  ha  concesso  agli istanti la facolta’ di procedere ad un piano esteso  di  edificazione ottenendo in cambio,  a  favore  della  collettivita’:  le  opere  di urbanizzazione primaria, alcuni appezzamenti di’ terreno  insieme  al versamento di contributi quali oneri per le opere  di  urbanizzazione secondaria che sarebbero state realizzate in un  secondo  momento  da parte della stessa amministrazione.
L’area destinata alla realizzazione  delle  opere  di  urbanizzazione secondaria era proprio quella corrispondente alla porzione di terreno immediatamente sottostante l’autostrada  A29,  che  nel  maggio  1992 sarebbe stata testimone della strage di Capaci, sulla quale il Comune avrebbe dovuto realizzare una scuola, un parcheggio a servizio  delle villette del complesso edilizio, e curare la  rimanente  parte  quale verde pubblico.
In  esito  ad  apposita  indagine  effettuata  sulla  base  dei  dati catastali desumibili dagli atti d’ufficio e’ emerso  che  per  l’area interessata gli intestatari risultano  essere  ancora  i  lottizzanti originari e non e’ stato  evidenziato  alcun  atto  posto  in  essere dall’amministrazione comunale volto a modificare la titolarita’ della stessa; aI riguardo, il fatto che il  Comune  negli  anni  non  abbia posto in essere gli atti finalizzati alla voltura in suo favore delle stesse non sembra giustificabile  se  non  con  un  atteggiamento  di generale disinteresse.
Si e’  proceduto,  altresi’,  ad  un  controllo  “a  campione”  delle costruzioni edificate all’interno della lottizzazione PALOMA  intorno agli armi ‘90, avendo quale riferimento i lotti  prospicienti  l’area individuata per la realizzazione del c.d. “GIARDINO DELLA MEMORIA”  - verificando anche  i  profili  soggettivi  dei  concessionari  ed  il regolare versamento degli oneri di urbanizzazione a loro  carico.  Da tale analisi e’ emerso un dato assai interessante che si riassume  in una  generale   situazione   di   inadempienza   agli   obblighi   di comunicazione, specie per quanto attiene  l’indicazione  dell’impresa esecutrice dei lavori e del direttore  dei  lavori;  notizie  che  si riscontrano invece con riferimento ai lotti piu’ distanti  da  quella zona.
Per quanto  attiene,  inoltre,  alla  verifica  dell’ottemperanza  al versamento degli oneri di urbanizzazione, la  situazione  riscontrata ha fatto registrare una condizione di generale ritardo nei  pagamenti oltreche’ di mancato completamento dei versamenti stessi (circostanzache  avrebbe  dovuto  impedire  il  rilascio   del   certificato   di agibilita’), a fronte del quale non risulta che l’amministrazione  si sia attivata per il recupero dei suoi crediti.

Del resto, non risulta nemmeno che il Comune abbia  posto  in  essere alcun adempimento per la realizzazione delle opere di  urbanizzazione secondaria previste sull’area in  questione:  non  e’  stata  infatti trovata alcuna traccia della  volonta’  di  realizzare  la  scuola  e l’area appare in condizioni  di  sostanziale  abbandono.  Sotto  tale profilo, non e’ difficile ipotizzare  che,  anzi,  la  sottoscrizione della   ‘Convenzione’   sotto   il   patrocinio   della   Prefettura, probabilmente,  avrebbe  potuto  consentire  di   realizzare   quegli interventi che nel corso di  tanti  anni  l’amministrazione  non  era stata in grado di realizzare, anche  in  “variante”  dello  strumento urbanistico vigente.

La vicenda e’ rimasta priva di definizione,  ma  rileva  la  condotta omissiva  del  Comune,  a  favore  di  privati  (alcuni   dei   quali controindicati) e a scapito della cosa pubblica.

La sagra del Pesce 2011

Nell’ambito delle  attivita’  poste  in  essere  dall’Amministrazione comunale con finalita’ promozionali e di’ intrattenimento  nel  corso della stagione estiva, allorquando il Comune di Isola  delle  Femmine fa registrare  un  sensibile  incremento  di  popolazione  turistica, particolare  attenzione  hanno  destato  le  originali  modalita’  di realizzazione della ‘Sagra del Pesce’, iniziativa  che  si  inserisce tra quelle che hanno animato l’Estate Isolana 2011, per la quale  era stato ottenuto il  contributo  economico  da  parte  dell’Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari e che  ha  avuto  luogo nell’ultima domenica di agosto 2011.
L’aspetto piu’ eclatante della condotta seguita  dall’Amministrazione comunale nella  iniziativa  in  questione  e’  stato  rilevato  nelle modalita’ di espletamento delle procedure di gara informale, volte ad individuare le ditte fornitrici dei materiali e dei  beni  occorrenti per celebrare la ‘Sagra del Pesce 2011’, ed ancora una volta e’ stato possibile  constatare  che,  anche  nello  svolgimento  di  attivita’ amministrativo-contabili  assai  elementari,  implicanti  un  impegno finanziario  modesto  e  pertanto  soggette  a  procedure  di   spesa semplificate,  l’apparato  burocratico  del  Comune  di  Isola  delle Femmine e’ stato capace di introdurre vizi e distorsioni che, oltre a determinare palesi illegittimita’, hanno condotto a favorire soggetti non estranei a rapporti con la  criminalita’  organizzata  di  stampo mafioso, come si chiarira’ nell’immediato prosieguo.
I beni di consumo ed i materiali di supporto ritenuti  necessari  per lo  svolgimento  dell’iniziativa  sono  stati  suddivisi  in  quattro tipologie (pesce decongelato, pescato locale, birra e  gadgets  vari, materiali di consumo) per la cui  acquisizione  sono  state  esperite quattro  diverse  procedure  a  trattativa  privata  con  altrettanti ‘gruppi’ di ditte. Ebbene, per ciascuno dei quattro di detti  gruppi, anche a fronte di richieste inoltrate a  piu’  ditte,  al  Comune  di Isola delle Femmine e’ pervenuto un solo preventivo.
Tra le ditte fornitrici, particolari  controindicazioni  sorto  state riscontrate nella ditta “Omissis”,  con  sede  in  Carini  (PA),  che peraltro  e’  risultata  l’unica  perfettamente  in  regola  con   la documentazione al  momento  della  presentazione  dell’offerta,  alla quale e’ stata affidata la fornitura di materiali di genere  vario  e per un importo tuttavia modesto.
Sul conto dei titolari della ditta “Omissis” con sede  in  “Omissis”, infatti, sono stati riferiti significativi  rapporti  con  la  locale criminalita’ organizzata e in particolare con la figura di  “Omissis” (cl. “Omissis”), sul conto del quale si e’ gia’ ampiamente riferito.  I proprietari della ditta  si  identificano  nei  fratelli  “Omissis”(amministratore unico) e “Omissis” 11 citato “Omissis” e’ coniugato con “Omissis”, sorella di “Omissis”, attuale consigliere comunale di maggioranza di Isola  delle  Femmine, capo gruppo consiliare di maggioranza,  essendo  stata  eletta  nella lista civica “Progetto Isola” che sostiene  l’attuale  Sindaco  Prof.  “Omissis”.
Nei confronti di “Omissis”, al sistema informatizzato  d’indagine  in uso alle forze di polizia, si rileva  in  data  4  giugno  2004,  una denuncia per truffa  in  concorso  finalizzata  al  conseguimento  di erogazioni pubbliche  a  favore  della  ditta  “Omissis”.,  industria alimentare di Capaci. Il predetto venne  denunciato  in  qualita’  di amministratore unico della citata ditta, in concorso con  la  sorella “Omissis”,  amministratore  pro-tempore,   e   “Omissis”,   socio   e amministratore.
Sul punto rileva che il  contatto  che  lega  “Omissis”,  sorella  di “Omissis” e “Omissis”, con l’azienda “Omissis”. e’  dovuto  al  fatto che la stessa e’ vedova di “Omissis”, il quale  negli  anni  ‘90  era stato titolare dell’omonima ditta alimentare di Capaci.
Quest’ultimo e’ deceduto il 25 settembre 2000 per ferite  da  taglio, causategli con un coltello a serramanico dal  fratello  “Omissis”  il precedente 20 settembre 2000 nel corso di’ un litigio per  motivi  di natura  economica,  e  la   sua   vicenda,   oggetto   di   interesse investigativo e giudiziario, e’ stata diffusamente  richiamata  nella sentenza di primo grado e in quella di appello, definite entrambe con la condanna ad anni 4 di reclusione di “Omissis” per associazione  di tipo mafioso.
In particolare, assume rilievo -  come  riportato  nelle  motivazioni della sentenza di condanna del “Omissis”, capo mafia di  Isola  delle Femmine - l’episodio  relativo  alla  ditta  “Omissis”  riferito  dal collaboratore  di  giustizia  “Omissis”.  Questi  aveva  narrato  che “Omissis”  gestiva  direttamente  l’attivita’  estorsiva  per   conto dell’associazione  mafiosa,  facendo  in  modo  che  coloro  i  quali pagavano  il  “pizzo”  all’organizzazione  criminale,  non  subissero “danni” ad opera di soggetti operanti nell’ambito della  criminalita’ comune.
In particolare, le dichiarazioni del “Omissis” hanno  fatto  emergere che in seguito ad una rapina ai danni  del  caseificio  “Omissis”  di Capaci, verificatosi nel  novembre  del  1997,  venne  avvicinato  da “Omissis”, il  quale  gli  chiese  se  era  possibile  recuperare  la refurtiva, giustificando il suo interessamento con il  fatto  che  il “Omissis”,  titolare  del  caseificio,   «   era   a   posto...pagava regolarmente »; facendo in tal modo chiaro riferimento  al  pagamento di somme di denaro in conseguenza dell’attivita’ estorsiva  posta  in essere da Cosa Nostra. Il “Omissis” pertanto aveva interessato  della cosa “Omissis”, il quale, dopo 10 -15 giorni, gli aveva riferito  che una parte della merce asportata era stata recuperata.
Tale episodio, indicativo dei saldi  rapporti  tra  il  titolare  del caseificio di proprieta’ di “Omissis” e “Omissis”, e’  cristallizzato in maniera assolutamente chiara e univoca nelle  citate  sentenze  di condanna a quattro anni di reclusione, emesse a carico deI  “Omissis” per associazione di tipo mafioso.
La ditta alimentare “Omissis”, come si e’ visto,  e’  tuttora  attiva con sede a Capaci.
Momenti conviviali e forniture di rinfresco - Bar ‘Omissis” Anche il 2° Servizio “Economato” e’ risultato essere  sviato  da  una azione  legittima,   economicamente   vantaggiosa   per   l’ente   ed efficiente, essendo emersi analoghi condizionamenti.
E stato evidenziato, in particolare, che dopo la scomparsa  del  Rag.

“Omissis” (avvenuta nel mese di giugno 2011), che era stato per lungo

tempo responsabile del servizio di economato per il  pagamento  delle spese correnti, il servizio di economato e’ stato  gestito  di  fatto dalla dipendente comunale “Omissis”, pur non potendo questa  adottare alcuna determinazione  in  ragione  della  sua  figura  professionale (applicato esecutivo) ed essendo stata incaricata dal Sindaco,  quale responsabile dei servizio, il capo settore f.f. “Omissis”. Questa  e’ stata successivamente sostituita dall’economo dott. “Omissis”.  Dalla  visione  del  rendiconto  di  economato  relativo  al  periodo 2009-2012, emergono due diversi tipi di spese che possono  costituire un  chiaro  segnale  dell’attenzione   rivolta   dall’amministrazione comunale agli esponenti della mafia locale.
Da una parte, infatti,  e’  stato  rilevato  che  in  due  occasioni, rispettivamente il 14 dicembre 2009 ed il 28 luglio 2010, sono  stati erogate somme a “Omissis”, nato a Palermo il “Omissis”,  residente  a Isola delle Femmine in via “Omissis”, fratello del  collaboratore  di giustizia “Omissis”, la prima volta quale  liquidazione  di  compenso per prestazione di lavoro occasionale e la seconda  quale  contributo assistenziale straordinario.
Ma la circostanza che maggiormente colpisce,  nelle  spese  di  detto settore di attivita’, e’ quella che riguarda ancora una volta, il Bar “Omissis” di “Omissis”, nei confronti del quale, tra il febbraio 2009 e il marzo  2012,  sono  state  registrate  spese  per  un  ammontare complessivo di oltre 10miIa euro,  riferite  a  forniture  di  generi alimentari da parte  dello  stesso,  in  occasione  di  rinfreschi  e momenti conviviali.  L’esame  dello  stesso  rendiconto  delle  spese correnti ha consentito di evidenziare  altresi’  che  in  rare  altre circostanza si e’ fatto ricorso a fornitori diversi,  e  cio’  lascia presumere che il citato esercizio commerciale  assurge  al  rango  di fornitore “quasi esclusivo dell’ente”.
Quanto agli elementi di controindicazione,  giova  ancora  una  volta ricordare che il titolare  “Omissis”  e’  nipote  di  “Omissis”  (cl.  “omissis”),  in  quanto  figlio  del  fratello  maggiore  di   questi “Omissis” (cl. “Omissis”)  nonche’  cognato  dell’assessore  comunale “Omissis”.
Peraltro, la documentazione fornita dall’ente (consistente nelle sole fatture cui sono allegati i rispettivi “buoni economato  spesa”)  non ha consentito nessun tipo di verifica sulla effettiva  fornitura  dei generi  alimentari  e   sulla   congruita’   del   prezzo   praticato dall’esercente, mancando qualunque dichiarazione in  tal  senso.  Ne’ si’ comprende chi (politico, dirigente o  impiegato  comunale)  abbia impartito le disposizioni  in  base  alle  quali  si  sia  deciso  di rivolgersi al Bar Gran Caffe’ per le forniture sopra indicate.

Conclusioni

Alla luce  di  tutto  quanto  esposto,  ad  avviso  dello  scrivente, l’attivita’ svolta dalla Commissione d’indagine ha posto in  evidenza la sussistenza presso il Comune di Isola delle  Femmine  di  elementi soggettivi ed  oggettivi,  sintomatici  di  un  notevole  livello  di infiltrazione unitamente alla potesta’ di  condizionamento  da  parte della  criminalita’  di   stampo   mafioso,   tanto   nei   confronti dell’apparato burocratico quanto, soprattutto, degli esponenti  della compagine politica.
Tali elementi appaiono concreti, univoci e  rilevanti  sia  sotto  il profilo soggettivo - essendo presenti  collegamenti  e  parentele  di componenti Ia Giunta ed il Consiglio nonche’ di dipendenti del Comune
        sia sotto il profilo oggettivo -  per  i  dimostrati  numerosissimi esempi  di’   omissioni   e   di   illegittimita’   nelle   procedure amministrative e nelle scelte  del  vertice  politico,  che  si  sono rilevati  strumentali  al   perseguimento   degli   interessi   degli appartenenti non soltanto alla locale famiglia mafiosa, ma anche  dei piu’ generali fini di cosa nostra operante su quel territorio.

Se da una  parte,  infatti,  e’  vero  che  la  mera  sussistenza  direlazioni parentali tra esponenti del governo locale  (assessori  e/o consiglieri comunali) oppure  tra  dipendenti  dell’ente  e  soggetti appartenenti alla famiglia mafiosa che ‘regge’  quel  territorio  non sono  di  per  se’  indicativi   per   determinare   il   verificarsi dell’intreccio fra Amministrazione e criminalita’, che costituisce il presupposto  per  l’adozione  del  provvedimento  di  rigore  di  cui all’art.143 del D.L.vo n. 267/2000, dall’altra parte e’ pur vero  che tale circostanza puo’ validamente costituire  un  ‘comodo’  substrato sul quale vanno a proliferare situazioni  di  illegittimita’  che  si rivelano  strumentali  al   conseguimento   degli   interessi   della criminalita’ organizzata. Questo accade tanto piu’ facilmente  quanto maggiore  e’  la  presenza  nei  punti  chiave,  e   percio’   stesso maggiormente sensibili, dell’amministrazione  di  soggetti  collegati piu’  o  meno  da  vicino  ad  esponenti  della  stessa  criminalita’ organizzata.
Tale situazione e’ stata riscontrata presso il Comune di’ Isola delle Femmine dove, come e’ stato piu’ volte evidenziato, esiste una  fitta rete di rapporti di parentela e di cointeressenze  economiche,  anche risalenti nel tempo, tra assessori,  consiglieri  e  dipendenti,  non soltanto tra di  loro  ma  anche  con  gli  appartenenti  alla  vasta famiglia dei “Omissis”, il cui patriarca e’ “Omissis”.
Sotto tale profilo, non puo’ certo  considerarsi  casuale  la  scelta operata dal Sindaco “Omissis” di nominare quale assessore  un  nipote acquisito del capo mafia o quella di continuare ad affidare i settori strategici della gestione del patrimonio comunale (l’ufficio  tecnico nella parte dei  lavori  pubblici  e  delle  manutenzioni)  all’arclt “Omissis”, parente di noti esponenti mafiosi di questo capoluogo,  la cui  condotta  ‘poco  trasparente’   ha   portato   all’adozione   di provvedimenti, come si  e’  visto,  che  hanno  chiaramente  favorito soggetti contigui alla consorteria mafiosa.
La forza  di  assoggettamento  dell’azione  amministrativa  dell’ente locale e’ stata riscontrata, peraltro, non solo a fronte  di  “grossi affari”  su  lavori  pubblici  di  rilevante  importo  ma  anche   su circostanze apparentemente meno significative, quali quelle  relative al rilascio di titoli concessori,  alla  prestazione  di  servizi  di manutenzione, alla gestione dei rapporti  di  locazione,  circostanze tutte che, lette  nel  loro  complesso,  restituiscono  il  desolante quadro di un ente pubblico  in  balia  degli  interessi  della  parte malata  della  comunita’  locale,  incapace  di  assolvere  alla  sua primaria funzione di cura  dell’interesse  pubblico  e  generale  nel rispetto   della   legge,   focalizzato   sul   buon   andamento    e l’imparzialita’, in conformita’ ai principi di cui all’art. 97  della Costituzione.  Un altro segnale particolarmente significativo  della  condizione  di ‘soggiacenza’ dell’ente locale, rispetto alla logica prevaricatrice e predatoria del  consesso  mafioso,  e’  costituito  dalla  dimostrata incapacita’ di  adottare  una  seria  e  rigorosa  azione  tesa  alla effettiva riscossione delle entrate comunali, figurativamente segnate ma di fatto neglette senza un vero ed incisivo intervento per il loro recupero.
Non si ritiene, del resto, plausibile  che  lo  stesso  Sindaco,  nel corso di tutti gli anni in cui e’ stato coinvolto nella gestione  del Comune di Isola delle Femmine - prima da Vice Sindaco rispetto al suo amico-nemico “Omissis” e da otto anni da titolare dell’Ente - non  si sia mai accorto delle modalita’ con le quali venivano aggiudicati gli appalti per la realizzazione di’ opere pubbliche o delle  distorsioni che venivano poste in essere in occasione del rilascio di concessioni edilizie,  specialmente  in  un  territorio  cosi’  martoriato  dalla speculazione urbanistica quale quello isolano, ovvero che  non  abbia mai posto  in  essere  alcuna  attivita’  concreta  per  affidare  la gestione del patrimonio e delle  finanze  comunali  a  funzionari  di spessore, in grado di operare un efficace azione di risanamento della disastrosa situazione delle casse comunali. Conclusivamente, ritiene  lo  scrivente  che,  alla  luce  di  quanto riscontrato  e  rassegnato,  sussistano  quei  concreti,  univoci   e rilevanti elementi, di cui alI’art 143 co.1 del d.lgs. 267/2000,  che comprovano la presenza di forme di  condizionamento  da  parte  della criminalita’ organizzata mafiosa, tali da determinare  un’alterazione del procedimento di formazione della volonta’ degli organi elettivi e di quelli amministrativi e  di  compromettere  il  buon  andamento  e l’imparzialita’ dell’Amministrazione comunale di Isola delle  Femmine ed anche il regolare funzionamento dei servizi a essa affidati.  Inoltre, ai fini della valutazione di cui all’art. 143 co.  5  d.lgs.  267/00, si sottopone all’attenzione  la  figura  dell’arch.”Omissis”, responsabile  dell’Ufficio  tecnico  comunale   -settore   LL.PP.   e manutenzioni, gia’ responsabile  del  settore  urbanistica  (fino  al 22/3/2011).

IL PREFETTO 

(Postiglione)



ERA IL 26 APRILE DI QUESTO ANNO  QUANDO LUI DICHIARA 

CHE...